Mecenati al tempo di Internet
Valentina Furlanetto
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Un nuovo mecenatismo si sta diffondendo sul
Web e i nuovi Lorenzo de' Medici sono i giovani umanisti della New
Economy. Lo svela Salon , la
rivista online americana, citando l’esempio di un sito di San Francisco,
inaugurato tre mesi fa, Idealive
, che si propone come intermediario tra i neomecenati e gli artisti
indipendenti in cerca di finanziamenti.
Sembra infatti che i cervelli della Silicon Valley abbiano una spiccata
sensibilità per le arti e per la cultura in generale, al punto da
finanziare molti progetti indipendenti di musicisti, registi, pittori.
Non si tratta di investimenti, poiché questi progetti sono talmente
di nicchia che spesso non riuscirebbero neppure a recuperare le
spese, ma di veri e propri atti di mecenatismo a fondo perduto.
Una conferma del trend secondo cui chi ha fatto soldi con le attività
legate al boom tecnologico possiede anche una spiccata sensibilità
umanistica e tende a investire in progetti artistico-culturali quanto
più possibile distanti dal settore delle alte tecnologie.
Jamie Zawinski, ad esempio, trentenne ex programmatore di Netscape
diventato ricco grazie alle stock option con le quali la compagnia
l’ha liquidato, ha recentemente comperato un locale di San Francisco
dove i video artisti più all’avanguardia nel panorama americano
sono invitati ad esporre. E ancora. Brian Behlendorf, il giovane
fondatore della Apache Software
Foundation ha contribuito al finanziamento del film indipendente
“Groove” .
L’elite di giovani e ricchi dal gusto sofisticato e radical-chic
è il target che si prefigge Idealive. Come funziona? Chi vuole finanziare
un progetto culturale o artistico può accedere al sito, controllare
la lista di artisti in cerca di sponsor, selezionare il progetto
che intende finanziare e iscriversi al club. Ovviamente non si acquista
niente al buio: sempre sul sito si possono verificare le qualità
artistiche e le esperienze precedenti del proprio “protetto”- curriculum,
opere, brani musicali già composti o video prodotti sono online.
Il ricco mecenate può dunque decidere se il cavallo è di razza o
meno. E puntare su di lui.
E’ in lista ad esempio al musicista jazz-funk, Tor
Hyams il cui repertorio non ha ricevuto finanziamenti
dalle grandi etichette. Fino ad ora Idealive ha realizzato solo
un film “Olive
Harvest” , della regista palestinese Hanna Elias, grazie ai
finanziamenti della società venture capital Global
Catalyst Partners e l’uomo d’affari di origine iraniana Kamran
Elahian, uno dei fondatori delle compagnie Cirrus
Logic, NeoMagic e Planetweb.
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