Caffe' Europa
Attualita'



“La sinistra? Ha perso perché si è divisa”

Luciano Guerzoni con Chiara Lico



Articoli collegati
Cnsu: un organo da valorizzare
Urne semivuote: disinformazione o boicottaggio?
“La sinistra? Ha perso perché si è divisa”
Mini-itinerario

"Sebbene insoddisfacente in termini assoluti, credo che l’affluenza alle urne per l’elezione del Cnsu sia, invece, da considerarsi gratificante in termini percentuali". Luciano Guerzoni, Sottosegretario all’Università, non ha dubbi circa l’esito delle votazioni universitarie che il mese scorso hanno richiamato gli studenti di tutti gli atenei d’Italia alle urne: "Sono stati in 150 mila a decidere di partecipare attivamente e ad assegnare il loro voto. E non è poco, soprattutto considerato il periodo, che non è dei più favorevoli".

Già, perché quella del periodo - o della stagione, meglio - è stata l’annosa querelle che tra rinvii e posticipazioni ha visto rimandare le elezioni di oltre un anno (dal marzo del ’99 fino al maggio del 2000) mettendo a dura prova la costituzione del primo organo di rappresentanza studentesca.

Sottosegretario Guerzoni, come risponde a chi sostiene che non c’è mai stata una grande volontà governativa di promuovere l’insediamento del Cnsu?

Semplicemente affermando che a me non risulta. Si è sempre cercato, semmai, di trovare, temporalmente, la soluzione più indicata alla buona riuscita delle elezioni, evitando di farle coincidere con altri appuntamenti politici o con periodi particolari dell’anno accademico. Dirò di più: l’insediamento del Cnsu è stato sentito come necessario. A riprova di ciò, il governo ha voluto fare le elezioni nel primo momento non coincidente con appuntamenti elettorali di altro genere.

Però questo continuo rimandare ha comportato che si giungesse all’insediamento del Cnsu una volta definita l’autonomia didattica...

Di fatto si è trattato di un ritardo rispetto al percorso dell’autonomia didattica. Ma se fosse dipeso dalla volontà del governo, il Cnsu sarebbe stato presente già dallo scorso anno.

guerzoni.jpg (13207 byte)


Crede che nel corso di un tavolo quadrangolare ci sarebbe stata differenza tra un’opinione espressa dai rappresentanti delle singole associazioni studentesche e un parere emesso dal Cnsu?

Obiettivamente sì. Perché di fatto il Cnsu è rappresentativo della scelta compiuta da 150mila persone. Lo stesso non vale per i vertici delle organizzazioni universitarie, i quali non erano stati legittimati dagli studenti. Anche in questo caso è possibile verificare, però, che il governo ha cercato di coinvolgere sempre gli studenti.

Entriamo nello specifico dei risultati elettorali: come mai le rappresentanze studentesche di sinistra hanno perso?

Non leggo i risultati in questi termini. Credo, piuttosto, che quello raggiunto dalle liste di centro sinistra sia un buon risultato, soprattutto alla luce di due considerazioni: anzitutto va detto che sia i Giovani Comunisti, appartenenti all’area di Rifondazione, sia il Coordinamento delle liste di sinistra hanno deciso di astenersi dal candidarsi alle elezioni. E queste assenze hanno pesato non poco nell’ambito di uno schieramento di sinistra.

E poi?

Sulle percentuali vere e proprie ha invece influito molto la decisione dell’Udu (Unione degli Universitari) e della Sinistra Giovanile di presentare liste separate per due schieramenti affini quanto ad aree di appartenenza. Ciò ha comportato, a mio giudizio, una grave penalizzazione.

Comunque, adesso il Cnsu è costituito. Come intende muoversi il Ministero per dare senso a questa rappresentanza?

Si cercherà di insediarlo quanto prima, in modo che gli studenti possano partecipare col proprio parere alla fase conclusiva dell’emanazione dei decreti attuativi dell’autonomia didattica

Sottosegretario Guerzoni, la rappresentanza studentesca a livello istituzionale è, in teoria, equivalente a quella del Cun, il Consiglio universitario nazionale. C’è il rischio, secondo lei, che gli studenti possano essere sottovalutati, nella considerazione dei pareri da loro espressi, rispetto alla compagine "autorevole"? In altre parole: come si darà sostanza alla pari dignità?

Tanto il Cun quanto il Cnsu sono organi chiamati a esprimere pareri consultivi, siano essi richiesti dal ministro o di altro genere, come i decreti attuativi. Parallelamente, entrambi sono chiamati a formulare proposte su tutto ciò che è relativo agli studi e alle politiche per il diritto allo studio. Pertanto, "la sostanza" sarà data dalla capacità di esprimere pareri e proposte.

Come farete a impedire che si formi un parlamentino autoreferenziale senza contatto con la realtà?

Il Ministero ha ben poco a che fare con il tipo di gestione del proprio compito da parte degli studenti che, ci si augura, terranno conto del ruolo che hanno e della fiducia di cui stanno godendo. La quale va restituita, in risultati, a quanti hanno deciso di dar loro il voto. Personalmente non posso fare a meno di ribadire il ruolo rilevante del Cnsu nella politica universitaria nazionale.

Articoli collegati
Cnsu: un organo da valorizzare
Urne semivuote: disinformazione o boicottaggio?
“La sinistra? Ha perso perché si è divisa”
Mini-itinerario

 

Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio Attualita'


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 1999

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo