
|
Bobbio sulla morte di Craxi
Di Giancarlo Bosetti
Articoli collegati
Opinioni in Rete
Bobbio sulla morte di Craxi
Giuliana Olcese ci scrive
Quei conti in sospeso
Sconfitto dalla guerra fredda
"È una tragedia, è una tragedia per i socialisti italiani". Al telefono do la notizia
della morte di Craxi a Norberto Bobbio; è arrivata pochi minuti fa da Hammamet. E la sua reazione è dolorosa, di sorpresa.
"Dopo loperazione, si poteva sperare in un miglioramento. Ora lannuncio
mi fa pensare alla tragedia, soprattutto perche lui desiderava ritornare in patria.
E la tragedia invita a lasciare un po sospeso il giudizio."
D. Il vostro rapporto stato contrastato.
R. "Contrastato e con fasi alterne. Si puo dire tutto il
male possibile di Craxi, ma bisogna riconoscere che ha avuto dei meriti, specialmente uno:
linsistenza, lungo tutta la sua vita politica, sullautonomia dei socialisti
italiani nei confronti dei comunisti, che ha indirettamente contribuito alla
trasformazione del Pci."
D.Vi ricordo insieme, ai convegni "lib-lab", sul
socialismo liberale, nei primi anni Ottanta, a parlare di Rosselli.
R."Molte volte ci siamo incontrati, in tanti anni. Lultima
volta che ho partecipato a un incontro pubblico del Psi con Craxi è stato a Rimini, nella
primavera del 1990. Io non ero daccordo con lui sulla riforma della Costituzione e
in quella fase mi aveva trattato con quellaria un po sprezzante che usava nei
confronti degli intellettuali e dei professori. Tuttavia mi
lasciai convincere da Giuliano Amato a tenere la commemorazione di Sandro Pertini nel
trigesimo della scomparsa."
D. Ricordo che in varie occasioni, anche negli anni Novanta,
lei gli ha riconosciuto altri meriti, non solo quello dellautonomismo.
R. "Come dimenticare la forza e la determinazione che mise nella
battaglia sulla scala mobile contro il Pci? Sapeva combattere e vincere. Lo fece anche in
Parlamento sul voto palese. E riusci non solo ad affermare lautonomia del Psi
rispetto al Pci, ma anche in unaltra cosa molto difficile: ottenere
lunita dentro un partito che era frazionatissimo, un partito in cui ognuno
andava per conto suo. Il suo carattere volitivo, forte, ostinato, gli consentiva, quando
si metteva in testa una cosa, di mandarla ad effetto."
D.Avete avuto anche momenti di accordo.
R. "Una volta feci un elogio di Craxi, se ricordo bene in una intervista
sullEspresso, quando era presidente del Consiglio. Quando mi vide, al Senato,
chiamo un uscere e mi mando un bigliettino: Caro professore, ti
ringrazio di avermi dato un bel voto. Ma sono stati rapporti non sempre facili, a
volte positivi, a volte negativi, a volte luna e laltra cosa insieme. Una
volta mi dedico un articolo furibondo. Ma voglio aggiungere che, dopo la sua caduta,
io non ho mai scritto una sola parola contro Craxi. Ho rispettato la sua disgrazia, non ho
mai voluto infierire. I miei rapporti con lui hanno avuto qualche ambiguita, ma non
siamo stati sempre e soltanto avversari. Qualche volta sono stati anche amichevoli. E
confesso che non ho mai voluto interrogarmi sulle sue malefatte dal punto di vista banale
e ben noto. Non ho mai voluto andare a fondo sulle accuse che gli sono state fatte, e
anche dimostrate intendiamoci, sulla sua sete di dominio e anche di denaro. No, non ho
voluto andare a fondo."
Articoli
collegati
Opinioni in Rete
Bobbio sulla morte di Craxi
Giuliana Olcese ci scrive
Quei conti in sospeso
Sconfitto dalla guerra fredda
Vi e' piaciuto questo
articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio Attualita'
|
|
  
|