Ogni Millennio che si
rispetti ha la sua catastrofe annunciata. La scadenza precedente (stando alla leggenda che
gli storici hanno screditato) terrorizzava le masse con meteoriti, inondazioni, piaghe di
ogni genere a punire l'umanita' per i suoi peccati. Quella che scocchera' dopo la
mezzanotte del 1 dicembre 1999 invece minaccia una sorta di impazzimento per i computer di
tutto il mondo, dovuto a un migragnoso errore di progettazione. Il fenomeno, che agita il
sonno di molti amministratori delegati e pompa l'euforia di esperti informatici ai quattro
angoli del pianeta, e' stato soprannominato Millennium Bug, (il baco del Millennio) o,
secondo le contrazioni tanto care al gergo informatico, Y2K, dove "Y" sta per
"year" e "2K" per 2000.
Ed e' proprio quest'ossessione per l'abbreviazione, del risparmio di
spazio, la causa del problema che affligge, direttamente o indirettamente, circa l'80 per
cento dei Pc in servizio. Negli anni '60, infatti, la memoria dei computer era
estremamente limitata e di conseguenza costosa. I programmatori erano costretti da questa
circostanza a economizzare su qualsiasi striscia di codice che scrivevano ed e' cosi' che
decisero, convenzionalmente, di omettere le prime due cifre dell'anno, ogni volta che
c'era bisogno di scrivere una data. Il 1968 era quindi, piu' brevemente, 68: l'1 e il 9
erano sottintesi. Il vantaggio principale era per la memoria della macchina ma ce n'era
anche un altro per il programmatore che - generalmente pagato un tanto all'ora - dovendo
scrivere meno andava piu' veloce e guadagnava di piu'. Allora c'era l'idea che i computer
sarebbero stati completamente sostituiti entro una quindicina d'anni e le
controindicazioni di tale procedura sfuggirono a tutti. Ma adesso e' chiaro il disastro
che tale abbreviazione potrebbe causare all'alba del nuovo millennio: la macchina,
segnando 01-01-00 intenderebbe il primo gennaio del 1900, non del 2000, con conseguenze
drammatiche in una vasta serie di situazioni. Che fare?

Da questa pur vastissima epidemia saranno risparmiate tutte le macchine
progettate dalla meta' degli anni '80 in poi (gli altrimenti tartassati utenti MacIntosh
in blocco possono tirare un sospiro) perche' a partire da quella data i programmatori si
resero conto dell'imminenza del cambio di millennio e si comportarono di conseguenza. Gli
altri, e soprattutto le imprese che gestiscono dati e portano a compimento transazioni in
cui il fattore tempo gioca un ruolo determinante, debbono correre rapidamente ai ripari,
se non l'avessero gia' fatto. Il mercato previsto per le innumerevoli societa' che
dichiarono di avere scoperto il miglior metodo per risolvere l'inconveniente e' enorme: si
parla - nella girandola di cifre che si e' scatenata - di 600 miliardi di dollari per
sistemare tutte le macchine bisognose dell'indispensabile aggiornamento.
La riparazione puo' essere suddivisa fondamentalmente in tre fasi
distinte: identificare il pezzo di codice sbagliato, correggerlo e collaudare la macchina
una volta eseguita la modifica. Sebbene il tutto funzioni in maniera abbastanza simile al
comando "sostituisci" di un qualsiasi wordprocessor in cui si dovra' dire di
aggiungere un 19 davanti a varie combinazioni di altri due numeri, la varieta' delle
interfacce, dei sistemi di programmazione usati e le specifiche di ogni rete locale fa si'
che la faccenda risulti assai piu' ingarbugliata di quanto possa sembrare. Non solo: le
ditte che effettueranno la bonifica ("bug" in inglese/americano e' anche lo
scarafaggio che infesta la maggior parte delle abitazioni newyorkesi) dovranno assicurarsi
che anche gli interlocutori dei loro clienti siano in regola. Se un'azienda che ha messo a
posto il proprio sistema di datazione ha a che fare, ad esempio, con un fornitore che non
l'ha fatto possono risultare delle consegne o dei pagamenti gia' effettuati anche se, in
realta', non lo sono mai stati, e cosi' di seguito. Insomma, se anche un anello della
catena informatica di un'attivita' non tiene, e' l'intero sistema che cede.
Il Gartner Group, una delle maggiori societa' di consulenza nel settore
dell'information technology e tra le piu' attive nell'affrontare il "baco" (il
primo luglio scorso ha anche inaugurato una nuova unita', la Year 2000 Strategies Service,
con 20 analisti distaccati o assunti appositamente per studiare possibili rimedi) stima
che nel mondo il 30 per cento delle compagnie potrebbe trovarsi di fronte a crolli di
alcune parti chiave della loro attivita' a causa delle date difettose: "Se solo l'1
per cento di queste facesse fallimento, significherebbe pur sempre la diminuzione dello
0,3 per cento del fatturato mondiale, ovvero un sacco di soldi in fumo" ha spiegato
il direttore della ricerca, Matt Hotle. Non tutti pero' condividono uno scenario tanto
pessimistico: "E' un problema, ma ne affrontiamo di altrettanto fastidiosi tutti i
giorni, come quando manca l'energia elettrica o il controllo del trafffico aereo va in
crisi per pochi minuti o i pannelli di Wall Street fanno tilt. Non credo che assisteremo a
catastrofi straordinarie" ha rassicurato Howard Rubin, direttore del dipartimento di
informatica del prestigioso Hunter College e grande esperto di Y2K. Nel dubbio, meglio non
trovarsi in un ascensore controllato da un computer la notte del San Silvestro fatidico. A
meno che non portiate sempre con voi una bottiglia di champagne, potrebbe essere un
brindisi asciutto e indimenticabilmente lungo.
Gartner Group
http://www.gartner.com
(Questo articolo è apparso sul "Corriere della Sera" nel
settembre del 1997)