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Ma all'estero tutto (o quasi) è permesso

Antonio Carioti


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Turismo procreativo in vista. Basta dare un'occhiata alle regole vigenti nei maggiori paesi europei in fatto di fecondazione assistita per rendersi conto che, se in Italia diventasse legge il testo restrittivo ora all'esame del Senato, i "viaggi della speranza" all'estero per avere un figlio, pratica già oggi piuttosto diffusa, riceverebbero un poderoso impulso.

Non vi è infatti alcuno Stato membro dell'Unione che vieti la fecondazione eterologa, ammessa ovunque per le coppie sposate. Perfino in Germania, dove esiste una normativa molto severa a tutela degli embrioni, essa non rientra fra le pratiche penalmente punibili nell'ambito della procreazione assistita, come avverrebbe invece in Italia se il testo votato a Montecitorio divenisse legge dello Stato.

Alcuni paesi consentono di generare "figli in provetta" solo nell'ambito del matrimonio. Ma in Francia possono farlo anche le coppie conviventi da almeno due anni e consenzienti in via preventiva. In Austria la procreazione assistita è lecita all'interno di un rapporto di convivenza analogo al matrimonio. E in Svezia può ricorrere all'inseminazione artificiale una donna sposata convivente "more uxorio", con il consenso del suo compagno.

La legislazione più liberale è senza dubbio quella britannica, ma non scherza nemmeno la pur cattolicissima Spagna. Nel regno di Juan Carlos l'accesso alle tecniche di riproduzione assistita è consentito a tutte le donne maggiorenni, senza distinzioni, purché in buona salute psicofisica e debitamente informate. Nel regno di Elisabetta II i medesimi trattamenti possono essere effettuati su qualunque persona adulta di sesso femminile, ma si deve tener conto del benessere del futuro bambino. Sia in Gran Bretagna sia in Spagna è prevista altresì, con determinati limiti, l'inseminazione post-mortem, con i gameti di un soggetto deceduto, vietata nel resto d'Europa. Soltanto il Regno Unito, invece, si spinge fino al punto di ammettere, su autorizzazione, la produzione di embrioni a scopi di ricerca.

 

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