Quelli che... e' stata tutta una bufala Ludovica Valori
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Quelli che... e' stata tutta una bufala
I dieci minuti che mutarono la storia
E' stata tutta una balla: in realtà non siamo mai andati sulla luna.
Apre con questa dichiarazione il sito 'Never on moon' (http://www.geocities.com/CapeCanaveral/
Runway/8821/index.html) che sostiene l'ipotesi dello scrittore americano Bill Kaysing:
il quale afferma che la notizia dell'allunaggio, l'avvenimento di cui ricorre in questi
giorni il trentesimo anniversario, sia stata una bufala inventata dai mass media. Il libro
di Kaysing, Never on moon appunto, si puo' acquistare online proprio da qui.
In generale il sito Never on moon sostiene che: 'Le notizie e le informazioni che
assorbiamo dai giornali, dalle riviste, dalla radio, dalla televisione, sono sempre
asservite al potere. Non si tratta piu' di libera concorrenza tra produttori, ma di
spartizione di pubblico e consumatori. E non ci stupiamo piu' se scopriamo che alcuni
avvenimenti che hanno fatto la nostra storia recente sono stati modificati o inventati di
sana pianta dai mezzi di comunicazione di massa'.

Con l'obiettivo di fornire alla suddetta convinzione un background consistente , il
sito ospita una raccolta di disavventure spaziali (tratte da un indice della Nasa) e
alcune osservazioni sul LEM, il Modulo Escursione Lunare, quella specie di giraffa
metallica che appare nelle immagini piu' celebri dell'allunaggio: pare che durante le
simulazioni pre-lancio non abbia mai funzionato e che una volta, in Texas, si sia
addirittura sfiorato l'incidente fatale (e allora addio Armstrong e compagni: niente luna,
ma soprattutto niente Sanremo...).
Anche per quanto riguarda le statistiche, la cosa sembra 'puzzare' un po'; tutto troppo
perfetto nelle sei missioni lunari , mentre nella storia delle esplorazioni spaziali il
fallimento per piccoli particolari sarebbe assai frequente visto che 'in ogni missione ci
sono piu' di 80 elementi critici'. Una fortuna eccessiva e un po' 'sospetta', quindi, per
il nostro Apollo?
E se si sceglie di dubitare, perche' non andare fino in fondo: anche le rocce lunari
possono benissimo essere state create in laboratorio, la NASA non manca certo di fondi ne'
di cervelli per farlo; e chi mai sarebbe in grado di confutare simili prove?
Il bello arriva con la sezione 'foto': quelle immagini famose, esaminate una per una ,
rivelerebbero interessanti 'imprecisioni': la luce , ad esempio, non illumina tutto allo
stesso modo : riflettori strategicamente piazzati, fondali, trompe-l'oeil? Che la NASA
abbia assunto per l'occasione registi e scenografi? C'e' da ridire anche sulle macchine
fotografiche e le pellicole usate da Armstrong e compagni: possibile che abbiano resistito
allo sbalzo di temperatura da -100° a + 100° senza fare una piega?
Un articolo di David Percy, specialista in campo fotografico, tratto dalla rivista
'Fortean Times', analizza proprio le incongruenze 'cinematografiche' delle foto divulgate
dalla NASA, e il suo verdetto e' inesorabile: le ombre tradiscono la presenza di fonti di
luce 'equivoche', e altre foto sono state palesemente ritoccate.
All'estremo opposto c'è il punto di vista 'superufficiale' sulla vicenda
dell'allunaggio: la NASA celebra il trentennale con una cronaca dettagliata, ricca di foto
tutte da vedere - e, volendo, contestare - all'indirizzo http://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/
lunar/apollo_11_30th.html .Proprio qui veniamo a conoscenza delle parole pronunciate
dal secondo uomo sulla luna, Edwin 'Buzz' Aldrin: 'Magnificent desolation' e' il suo
sintetico commento davanti al panorama della superficie lunare. Ci sono anche le immagini
delle impronte degli astronauti che, secondo la NASA, potrebbero rimanere impresse sul
suolo del Mare della Tranquillita' per svariati milioni di anni. C'e' poi il saluto di
Aldrin al presidente Nixon che chiama per telefono i due dallo studio ovale della Casa
Bianca ('E' certo una delle telefonate piu' importanti della storia...'). E per sapere
quanto (poco) tempo ha resistito la bandiera a stelle e strisce piantata sulla luna dagli
astronauti, basta arrivare a fine pagina.

Che ci sia andati sulla luna o meno, quel che è certo e' che, dal dicembre 1972 ad
oggi, non ci si è più tornati. Fine dei giochi, e del mito del 'turismo cosmico'? 'Il
manifesto' del 20 Luglio scorso affronta questo aspetto della situazione (http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-
archivio/20-Luglio-1999/art1.html) , tentando anche di spiegare perche' - soprattutto
per gli americani - sia cosi' plausibile l'ipotesi del 'complotto NASA' .'Se lo sbarco
sulla luna non ha segnato l'inizio di un'epoca', conclude l'articolo, 'la ritirata dalla
luna ha rappresentato davvero la fine di un'era. Da un punto di vista filosofico, si
potrebbe dire che l'addio alla luna ha tracciato balisticamente la conclusione della
traiettoria del moderno e l'inizio di quel che fu chiamato postmoderno'.
Scettici o convinti? Comunque stiano le cose, per rinfrescarsi un po' la memoria le
risorse non mancano: l'Apollo Lunar Surface Journal (http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/alsj/)
ad esempio, offre un resoconto multimediale delle avventure degli astronauti nel corso di
tutte le missioni lunari avvenute fra il 1969 al 1972. Il capitolo 'The First Lunar
Landing' offre oltre al video (2.2 Mb) anche il file audio per seguire i momenti chiave
del primo allunaggio, ed è arricchito da commenti e osservazioni degli stessi Armstrong,
Aldrin e Collins. Non mancano le immagini, indubbiamente suggestive, del punto esatto dove
ebbe luogo 'il grande balzo' di Armstrong.
Apre proprio con la famosa frase del primo uomo sulla luna - "That's one small
step for man, one giant leap for mankind" pronunciata alle 10:56 p.m. EDT del 20
luglio 1969 - il sito dedicato dalla World Book al trentesimo anniversario della missione
dell'Apollo 11 (http://www.worldbook.com/fun/moon/html/intro.htm):
una collezione di articoli sul programma spaziale e una sezione speciale sul nostro
pallido satellite, con curiosita' di ogni tipo e link ad altri siti "lunari".
Un'altra scheda ufficiale estremamente particolareggiata sull'impresa di Armstrong
& c. e' quella realizzata dal John F. Kennedy Space Center (http://www.ksc.nasa.gov/history
/apollo/apollo-11/apollo-11.html), che dedica nella sua hp
(http://www.ksc.nasa.gov/ksc.html) ampio spazio anche alle altre missioni della NASA:
cronologie e notiezie interessanti , e quelle dello Shuttle sono disponibili anche in
italiano (http://www-pao.ksc.nasa.gov/kscpao/italian/italian.htm
)
Merita infine una visita il sito dedicato alla luna dagli studenti dell'Universita'
dell'Arizona (http://seds.lpl.arizona.edu/nineplanets/nineplanets/luna.html),
che spiega come quella che i greci chiamavano Artemis sia il secondo pianeta piu' chiaro
del nostro cielo dopo il sole. Tra le altre cose, veniamo a sapere che la prima navicella
spaziale a toccare il suolo lunare nel 1959 veniva dall'Unione Sovietica. Qui possiamo
trovare immagini, notizie, informazioni specifiche sulla composizione geologica della
luna, sul suo effetto sulle maree e molto, molto altro.
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