Dimissioni a catena? Vedremo Silvio Trevisani
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Il primo effetto delle elezioni europee è la sequela di dimissioni,
vere o finte che siano, presentate da leader di destra, di sinistra e di centro. Parte
Franco Marini, lo segue provocatorio Umberto Bossi, le mette sul tavolo Gianfranco Fini,
le dichiara quasi convinto Luigi Manconi. Qualcosa quindi è successo e molto dovrà
succedere. Gli alberi da destra a sinistra sono scossi e si incominciano a contare le mele
cadute. Chi ha vinto?, chi ha perso? Vedremo. Alla buvette della politica le prime battute
sono per la scommessa del 40% lanciata da Silvio Berlusconi e il primo a parlarne è il
presidente del Consiglio Massimo DAlema: " Il Centro sinistra ha vinto, ha
superato il 40% , ha ottenuto il 41,2 contro il 38,1. Scusate aggiunge -ma queste
sono le cifre". La stabilità del governo, " senza rimpasti", sottolinea,
non è in gioco. Detto questo, il premier non si esime dal manifestare preoccupazioni per
la frammentazione dello schieramento che lo rappresenta. E non nasconde "i complessi
problemi che riguardano la coesione del governo", quindi volge lo sguardo
allEuropa: brutta storia il calo dei votanti, segnale di insufficiente tensione
europeista, e brutta storia la maggioranza dei conservatori nel Strasburgo. La sinistra in
Germania e Gran Bretagna ha preso colpi cattivi, anche se in Francia, Portogallo e Spagna
è andata meglio. LEuropa si è spostata a destra: nessun dubbio.
E lItalia dove è andata? Cosa pensa DAlema della lista
Emma Bonino? "Un risultato così brillante è difficilmente collocabile in chiave
bipolare, anzi potrebbe essere anche la protesta d un elettorato che no critico nei
confronti di questo bipolarismo. Credo sia difficilmente catalogabile a destra o a
sinistra. Io la volevo nel mio governo, lei mi rispose che non intendeva interrompere la
sua esperienza a Bruxelles. La forza di questa operazione è stata proprio quella di
presentarsi abbastanza trasversale, di alimentarsi di motivi polemici verso gli uni e
verso gli altri , di parlare seriamente di Europa per cui non vorrei che la riportassimo
subito nel cortile di casa". Insomma una lega dai sapori europei e dai valori
indubbiamente liberali, libertari e referendari. Una novità. Unoccasione che
probabilmente i radicali hanno sempre avuto ma che Pannella non ha mai saputo veramente
cogliere.
Al Premier risponde Silvio Berlusconi, che incassa il primato e la
scommessa persa: " non chiederò le dimissioni del governo ma questo parlamento è
delegittimato. Tra i primi cinque partiti ve ne sono due, Lista Bonino e Democratici, che
con quasi il 17% dei voti non hanno rappresentanza in Parlamento. A chi dichiara che ha il
41% chiedo: si può governare lItalia con i cocci di una maggioranza composta da
dozzine di partiti in perenne conflitto e con i Ds che hanno avuto un risultato molto
inferiore alle aspettative?"
Valter Veltroni ha qualche difficoltà a dare una risposta chiara: i
democratici di sinistra hanno tenuto, dice, ma non cè stata espansione del loro
elettorato e aggiunge che per il governo non esistono problemi. E tenta un piccolissimo
rilancio: "Dobbiamo dare vita allUlivo 2, ricomporre la coalizione altrimenti
allargare il consenso sarà difficile. Se il centro sinistra diventa un decapartito è
votato alla sconfitta", e chiede aiuto a Prodi confessando che Ds e Democratici
dovrebbero impegnarsi di più per ricostruire lUlivo. Poi girano anche voci di
richieste di sue dimissioni subito smentite in primo luogo da Occhetto. Ma Prodi non
abbandona del tutto Valter: "Dobbiamo unire, estendere e riequilibrare
lUlivo". Magari con i Democratici più forti alle prossime elezioni.
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