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ELEZIONI EUROPEE/ Emma Bonino, una sorpresa, perchè?

Tommaso Debenedetti

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Il trionfo di Emma Bonino, la cui lista si é affermata con oltre il 9% dei consensi, divenendo il quarto partito italiano, é la vera novità di queste elezioni europee. Quali le cause di un risultato così sorprendente?

‘Caffé Europa’ lo ha chiesto ad alcuni autorevoli esponenti della Sinistra italiana.
 

FRANCO DEBENEDETTI (senatore Ds) "Le ragioni del successo di Emma Bonino sono, due. Una riguarda il contenuto della sua proposta, l’altra il suo modo di fare politica. Ragioni che hanno perfettamente coinciso. Il contenuto, anzitutto. Il programma reale, più volte ripetuto in campagna elettorale é la ‘rivoluzione liberale’, che non è un tema di destra, bensì il modo di operare in un mondo in cui sono cadute tutte le barriere, da quelle politiche a quelle ideologiche, da quelle doganali a quelle commerciali. Progetto essenziale per l’Europa del nostro tempo. Tale idea ha coinciso pienamente con quel modo di far politica tipico dei radicali, capace di non essere condizionato da ideologie del passato. Dirò di più: l’idea di ‘rivoluzione liberale’ non é propria solo della Bonino, fu assunta con coraggio anche da Massimo D’Alema: però poi, purtroppo, D’Alema ha dovuto fare marcia indietro, scendere a compromessi sia con la sinistra interna del suo partito, sia con la visione un po' consociativa che fu imposta, durante il governo Prodi, dall’alleanza con Rifondazione Comunista. Oggi, il voto europeo ha dimostrato che l’Europa non vuole la vecchia socialdemocrazia, ma la ‘rivoluzione liberale’. E noi della Sinistra non possiamo rinchiuderci in questa sconfitta (ché di sconfitta si tratta, inutile nasconderselo!), ma dobbiamo far tesoro dell’insegnamento che ci viene dal successo della Bonino: facciamo nostra la ‘rivoluzione liberale’, senza paura! Abbiamo leader pienamente in grado di lavorare a tale progetto: Amato, Bassanini, D’Alema, Bersani… Insomma: il fatto che Emma Bonino, con pochi soldi e poca pubblicità sia divenuta, con chiarezza e semplicità, il quarto partito, deve ad ogni costo farci riflettere!"

 
MIRIAM MAFAI (giornalista): " Emma Bonino ha condotto un’intelligente campagna elettorale durata ben sei mesi, che aveva come obiettivo dichiarato il Quirinale, ma il cui fine ultimo e reale era ottenere un forte risultato alle Europee. Poi, motiverei il suo successo con una serie di altri fattori. Il primo é il passato di Emma come Commissario Europeo, le sue battaglie per i diritti umani: su questo tema, la Bonino ha intercettato anche molti consensi a sinistra, lo stesso Veltroni aveva sottolineato il motivo dei diritti umani come proprio della sinistra. Inoltre, é parsa , in virtù della sua storia di esponente radicale, come un'espressione del laicismo. E molti elettori di sinistra, che si sentivano, su questo terreno, traditi dai Democratici di sinistra , l’hanno votata. Infine (e non é poco) hanno contato il fattore donna e l’elemento referendario: il referendum ha perso, ma molti sostenitori di esso hanno visto proprio in Emma la garanzia per la prosecuzione di quella battaglia".

 
CLAUDIA MANCINA (senatrice Ds) "Quello che ha portato al successo Emma Bonino é un voto di protesta antipartitica che ha colpito e danneggiato la sinistra . E’ una forte denuncia della mancanza di progetto nei Ds e nell’intera coalizione di governo. E’ un serissimo campanello d’allarme. Bisogna aggiungere che la Bonino ha beneficiato di una lunga, vigorosa campagna elettorale, quella di ‘Emma for President’, mentre noi Ds abbiamo condotto una campagna povera e piuttosto in sordina".

 
MICHELE SALVATI (economista e deputato ds) "Il successo della Bonino mi ha sorpreso. Prima rapida riflessione: forse ha impedito a Berlusconi di avere un risultato anche maggiore di quello che ha ottenuto. Le cause del successo? Numerose: anzitutto il fatto che, nella sua campagna per il Quirinale, la Bonino ha rilasciato numerose interviste ai giornali femminili, intercettando così il voto delle donne. Poi, hanno giocato a suo favore la sua cultura liberale, referendaria, antipartitocratica. Un identikit del suo elettore-tipo: vive in città, soprattutto nel Nord, é di buona cultura e appartiene a un ceto agiato. Più difficile –e politicamente sbagliato- sarebbe indicare una precisa collocazione politica della Bonino: etichettarla come di destra o di sinistra sarebbe un errore."

 
LUCIANO CAFAGNA (storico) "La Bonino ha riportato un così grande successo prima di tutto perché esprime esigenze antipartitiche, un po' come I Democratici di Prodi. Lo ha fatto con un movimento che, in quanto tale, ha bisogno non solo di idee, ma di un leader carismatico: ed Emma lo é, con la sua straordinaria comunicativa, la sua chiarezza, la capacità di apparire davvero convinta di ciò che dice. E’ interessante osservare il carattere trasversale della sua posizione. Sarebbe difficile classificarla come di destra. E’ liberale, in tema di autonomia dell’economia dallo Stato, assai più di quanto lo sia lo stesso Berlusconi. Però nel suo programma ci sono anche molti elementi di sinistra, prima di tutto quelli riguardanti i diritti civili. Inoltre, la Bonino sa essere laica con ben più coraggio rispetto a quanto ne abbia la sinistra tradizionale: laica-intendo-anche a costo di irritare sul serio le gerarchie ecclesiastiche".

 

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