Caffe' Europa
Attualita'



L'eroina di Stato non è una soluzione



Luigi Cancrini con Antonio Carioti



Articoli collegati:
Droga: no al proibizionismo
L'eroina di Stato non è una soluzione
L'opinione di un sacerdote


Droga legale o droga proibita? I resoconti giornalistici della recente conferenza di Genova sulle tossicodipendenze si sono soffermati soprattutto sulla diatriba, molto accesa e colorita, tra proibizionisti e antiproibizionisti. Ma secondo il professor Luigi Cancrini, che si occupa della questione da lungo tempo, ridurre la questione a un simile dilemma non aiuta affatto a risolvere i problemi reali.

Lei è intervenuto nei giorni scorsi sul "Messaggero" per deplorare le inutili guerre di religione sul tema della droga. Ma quale linea propone per combattere le tossicodipendenze?

La strategia più ragionevole è quella, molto articolata, che alla Conferenza di Genova ha esposto il ministro della Solidarietà sociale, Livia Turco. Il primo punto è la depenalizzazione del consumo di droga e dei comportamenti ad esso collegati. Chi usa stupefacenti è una vittima, che va aiutata a recuperare la sua libertà. In secondo luogo è necessario reprimere lo spaccio e il traffico, punendo severamente chi lucra sulle debolezze degli altri e procura loro danni enormi.

Bisogna poi avere una capacità di distinguere tra sostanze diverse. Le droghe non sono tutte uguali: ce ne sono di pesanti e molto pericolose, come l'eroina, mentre altre provocano effetti assai meno gravi. Nei confronti di queste ultime occorre un atteggiamento più flessibile e attento, che eviti inutili eccessi repressivi. In generale credo si debba considerare l'uso di stupefacenti un forte segnale di disagio, cui bisogna reagire con una politica di dissuasione intelligente.

Oggi tuttavia le carceri sono piene di tossicomani, che vivono una situazione di estrema difficoltà.

E' chiaro che se un tossicomane commette un reato grave, come una rapina o un atto di violenza, non può pensare di passarla liscia perché assume abitualmente droga. Bisogna però tenere conto degli aspetti di fragilità che caratterizzano questi soggetti e usare con accortezza e coraggio le misure alternative alla detenzione, in modo che la pena abbia una funzione di recupero e di crescita dell'individuo.

Ma lei come giudica lo scontro tra proibizionisti e fautori della droga legale esploso a Genova?

Ci sono sempre esagerazioni polemiche da una parte e dall'altra. Alcune comunità terapeutiche tengono un atteggiamento molto rigido, chiedono di punire anche il consumo di droga e si oppongono alla somministrazione di metadone ai tossicodipendenti. Ma si tratta di una posizione minoritaria e, a mio avviso, debole sotto il profilo culturale.

Sul versante opposto altri considerano l'eroinomane un malato inguaribile, quindi non vogliono sentir parlare del richiamo al sentimento di responsabilità né dell'idea che dal tunnel della droga si possa uscire. E propongono di distribuire stupefacenti a chi ne faccia richiesta. Anche questa è una visione unilaterale ed estremistica, che non coglie la vera natura del problema.

Gli antiproibizionisti però sostengono che la legalizzazione delle droghe sarebbe anche un colpo durissimo per la piaga del narcotraffico.

In realtà esperimenti del genere, nella storia, sono già stati fatti. Nell'800 in Cina la vendita dell'oppio, che contiene eroina e morfina, era perfettamente legale, tanto che quando il governo imperiale cercò di limitarne la diffusione, le potenze occidentali intervennero militarmente in nome della libertà dei commerci. Ma le ricerche degli studiosi ci dicono che all'epoca l'oppio era la rovina della Cina: il numero dei tossicomani era altissimo e la popolazione, fiaccata da quel flagello, languiva in uno stato di soggezione totale.

C'è poco da fare: esistono droghe che provocano danni tremendi e l'uomo si è sempre difeso dai loro effetti nocivi dandosi delle regole. Ammettiamo che si legalizzi l'uso dell'eroina. Che si fa con i minorenni? La si distribuisce anche a loro o li si lascia in balia degli spacciatori? Certe soluzioni semplicistiche sono soltanto sciocche. Sarebbe come credere che gli incidenti automobilistici diminuirebbero abolendo i limiti di velocità sulle strade.

Eppure in alcuni paesi europei la distribuzione controllata di eroina è stata sperimentata, con risultati che alcuni considerano molto positivi.

L'esperienza di più lungo periodo è quella inglese, che dura da 76 anni. In Gran Bretagna l'eroina si può liberamente prescrivere ai tossicomani. Ma il 98 per cento dei medici non lo fa, perché lo considera inutile. Il restante 2 per cento la usa soltanto in situazioni estreme, per riportare il paziente ad altri comportamenti. Avendo la possibilità di scegliere, tutti preferiscono comunque ricorrere al metadone, unanimemente ritenuto più efficace.

E la somministrazione controllata di eroina in Svizzera, oggetto di tante polemiche?

Si tratta di una sperimentazione complessa, che ha però dei limiti notevoli, ammessi del resto anche nel rapporto conclusivo, molto prudente, che è stato presentato da coloro che l'hanno condotta. Attualmente è in corso una strategia di ricerca più seria e meditata, soprattuto per i criteri d'inclusione dei tossicomani nel campione, in Olanda. I risultati - ci è stato detto - saranno disponibili nell'ottobre del 2001. Quando li avremo esaminati, potremo ragionare in merito con cognizione di causa.

In generale, tuttavia, l'impressione di chi legge gli studi sull'argomento è che non ci sia nessun motivo per ritenere che l'eroina sia più utile del metadone, mentre ne esistono parecchi per ritenere che metterla in circolazione significhi aumentare la pericolosità dei trattamenti di mantenimento. La Gran Bretagna, dove è possibile prescrivere eroina, ha avuto negli ultimi anni una mortalità per overdose di due o tre volte superiore rispetto agli altri paesi europei.

Insomma, secondo lei non c'è motivo per adottare una strategia di "riduzione del danno" diversa da quella già sperimentata in Italia con l'uso del metadone.

Non c'è solo il metadone, si possono usare anche altre sostanze. Ma dev'essere chiaro che non esistono rimedi miracolistici. Purtroppo intorno alle tossicodipendenze c'è un clima di emotività esasperata, che porta alla continua ricerca di presunti toccasana. Anni fa fece molto clamore l'Urod, la strategia di disintossicazione rapida dalla droga con cui alcune cliniche si sono arricchite. Sembrava che fosse una cura prodigiosa, ma oggi non ne parla più nessuno. E' inutile cercare illusorie panacee. Bisogna invece armarsi di pazienza, seguire i problemi specifici di ogni tossicomane e mettere a sua disposizione tutte le risorse terapeutiche di cui disponiamo.

Qualcuno ha rilevato una contraddizione del governo a proposito dell'ecstasy. Da una parte si lancia una vasta campagna contro questa sostanza, dall'altra il ministro della Sanità Umberto Veronesi, parlando a Genova, ne ridimensiona di molto la pericolosità. Che dire?

Il ministro si riferiva al rischio d'intossicazione acuta. E' vero che non si muore prendendo delle pillole di ecstasy, ma Veronesi non ha tenuto conto che questo stupefacente viene usato in circostanze particolari, da giovani che assumono le compresse, magari ci bevono sopra degli alcolici e poi si mettono alla guida della macchina. Parecchi incidenti del sabato sera sono dovuti proprio a situazioni del genere. Perciò è necessario combattere la diffusione dell'ecstasy.

Quale politica adottare per hashish e marijuana, che molti considerano delle non-droghe?

Di fatto ci troviamo in una situazione in cui chi fuma spinelli non rischia nulla. Potremmo regolamentarne diversamente il commercio e rendere lecita la vendita di queste sostanze, come avviene ad Amsterdam. Ma non credo che la situazione cambierebbe molto. Onestamente mi sembra una questione poco rilevante.

Articoli collegati:
Droga: no al proibizionismo
L'eroina di Stato non è una soluzione
L'opinione di un sacerdote

 

Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui

Archivio Attualita'


homearchivio sezionearchivio
Copyright © Caffe' Europa 1999

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo