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Da Reset/Il videolibroclip di Fabio Fazio

Fabio Fazio intervistato da Federigo Argentieri

 

 

Un deposito di segreti

"Se io sono figlio della televisione, la generazione di oggi è figlia dei videoclip, quindi di un linguaggio frammentato, pieno di anacoluti, l'esatto contrario della parola scritta. Per questo la distanza dalla letteratura dei ragazzi di oggi è ancora più ampia, negarlo sarebbe inutile e dannoso. Quello che è importante far capire alla videoclip generation è che i libri, al di là del loro stile, prima di tutto raccontano un sacco di cose interessanti, poi ci svelano chi li ha scritti, parlano insomma di storie e al tempo stesso ci raccontano la storia di chi quelle storie le ha scritte. A me piace sempre pensare allo scrittore, spesso, sbagliando, percepiamo il libro come un prodotto altro dal suo autore. Pensiamo: ci sono gli esseri umani e poi c'è qualcun altro che scrive libri, l'eletto che è più bravo e intelligente di noi. Questa cosa ce li fà sentire lontani, superiori, depositari di verità che noi non saremmo mai stati capaci di offrire. A scuola ci hanno insegnato a rispondere alla parola autore solo con data e luogo di nascita, questo ha prodotto una netta divisione fra il libro e l'esperienza di chi lo ha scritto. Incontrare da vicino il suo autore al contrario rende più facile e più affascinante l'approccio al libro. Sul mio comodino c'è l'autobiografia di Buster Keaton proprio perché le autobiografie sono il genere letterario che amo di più. Non sono libri, ma il deposito dei segreti di una persona, e i segreti sono la cosa più bella che un uomo ti può regalare. Leggere l'autobiografia di qualcuno è come fare un incontro di quelli che spesso ti cambiano la vita".

Il primo libro non si scorda mai

"Sono dell'idea che il libro più importante della vita sia sempre quello che stai leggendo. A me piace poter ricostruire il mio videoclip letterario con i libri, lo consiglio a tutti. Prendete un dialogo, una battuta, una des crizione, anche solo il nome di un personaggio, tutti i frammenti e le citazioni andranno a formare un altro libro, il tuo libro personale. Se facessimo capire ai ragazzi che leggere serve al proprio videoclip fatto di pensieri, immagini e parole, allora la lettura tornerebbe di moda, ne sono sicuro. Forse se a scuola si iniziasse a parlare di videoclip... Il primo frame del mio, è legato a un libro che mi regalò mio padre, un suo libro degli anni quaranta La teleferica misteriosa, Salani Editore, il primo libro che ho avuto nella mia vita e che naturalmente conservo tra le cose più care. È un racconto di avventura per ragazzi. Qualcosa di molto simile a quello che oggi sono i gialli Mondadori. Poi sono arrivati i fumetti, un genere molto snobbato quando li leggevo io, pienamente riabilitato oggi, forse perché rischiano di estinguersi. Erano gli albi di Tex, Diabolik, Alan Ford, I Fantastici Quattro, tutto il mondo disneyano, potrei persino essere un cittadino onorario di Topolinia. Poi è arrivata la scuola. Ho subito intuito la grandezza dell'Antigone di Sofocle perché da ragazzino un po' snob di provincia la letteratura greca mi affascinava moltissimo. Lessi il passo in cui Antigone interviene contro la legge che nega la sepoltura ai traditori e mi colpì quell'accorato appello alla pietà. Provai un'emozione vera. Mi emozionarono molto meno i Promessi Sposi e la Divina Commedia, con loro ho avuto un rapporto difficile. Ricordo l'Eneide come la noia assoluta, adesso la rileggo e mi sembra un grande spot. Ho fatto il liceo classico, e uno dei più grandi meriti che riconosco alla mia scuola è che lì mi hanno insegnato a tradurre. Ho imparato così ad attribuire la giusta importanza alle parole, una cosa che fa tanto bene alla vita, dopo".

Una modesta proposta: non leggete Cuore

"Ma torniamo al mio videoclip, dopo il liceo è iniziato il momento delle letture consapevoli. Ho scoperto Virginia Woolf, Tolstoj, Dostoevskij, libri come Le anime morte, la letteratura americana. Avevo già più di vent'anni quando incontrai Salinger. Di Salinger credo di aver letto tutto ciò che di suo è stato tradotto, conosco tutto quel poco che si conosce della sua vita. Mi ha insegnato a guardare al di là dell'apparenza, dentro le persone, ad affrontare il disagio, ad amare le persone difficili. E soprattutto, attraverso Holden, ha perdonato anche tutte le mie debolezze, le ha trasformate nella cosa più umana e bella del mondo, ho capito che il perdono o, se lo vogliamo dire in un modo più laico, la comprensione, è il più bel regalo che un essere umano può riservare a un altro essere umano. I libri li leggo, li divoro, se non mi piacciono li lascio a metà. Ho imparato la lezione di Daniel Pennac. Non sono obbligato ad arrivare sempre e comunque alla parola fine. Non amo i testi che cedono alla retorica come Cuore di De Amicis, non sopporto l'idea della provvidenza, del buonismo a tutti costi. Ho due case, due comodini, almeno due libri da leggere contemporaneamente. Spesso ne arriva un terzo. Uno degli ultimi letti, da iscrivere alla lista dei preferiti è Le ceneri di Angela di Frank McCourt. In ogni sua pagina non si riesce a non pensare che quella è la storia di un signore in carne ed ossa che cammina insieme a noi, verrebbe voglia di andarlo a cercare, abbracciarlo e congratularsi con lui, per la sua voglia di vivere, di resistere, di proseguire, di non arrendersi mai. C'è tutto quello che mi piace di un libro in quella storia: la sofferenza, un'ironia paradossale, la perdita della speranza, una vaga idea del futuro. E ancora nel videoclip metto Jean Paul Sartre con Il Muro, Giuseppe Berto con Il male oscuro, Bouvard e Pecuchet di Flaubert, Se questo è un uomo di Primo Levi, Il Maestro e Margherita di Bulgakov, Diario degli errori di Ennio Flaiano. Ma il mio libro preferito in assoluto, dovendo scegliere fra tutti i libri del mondo, è il saggio di Jonathan Swift Una modesta proposta, il più grande e compiuto esercizio di umorismo che sia mai stato fatto".

"Per finire, ecco l'elenco dei luoghi comuni più odiosi sui libri: oggi i giovani non leggono più, non si legge mai abbastanza, la televisione uccide i libri, meglio un asino vivo che un dottore morto, io a Natale regalo sempre molti libri. Un ultimo consiglio, se volete conquistare una donna con un libro, evitate di tirarglielo addosso".


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