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I manager e l'eccesso di e-mail

Riccardo Stagliano'


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Il record dell'ora lo detiene Omnitel: 4000 e-mail sfrecciano sul circuito aziendale ogni 60 minuti, scambiate dai 7000 dipendenti che hanno ognuno la propria casella. Ma il primato personale non e' del direttore generale, che pure ne riceve una media di 150, ma di Megan Gale, l'ipervitaminizzata australiana dello spot destinataria di oltre 300 letterine elettroniche al giorno, parte delle quali smista personalmente. "Per noi e' uno strumento di lavoro fondamentale - esordisce Stefano Lai, capo delle relazioni esterne - . Nel "libretto dei valori" che distribuiamo a ogni nuovo assunto l'amministratore Silvio Scaglia invita ciascuno, per qualsiasi problema, a scrivere direttamente al suo indirizzo. Per contenere il flusso abbiamo creato e-mail dedicate a funzioni specifiche e soprattutto gruppi di discussione tematici dove uno puo' trovare risposte senza stare a inondare gli altri con la stessa domanda". Oltre alla sua caratteristica di comunicazione orizzontale, l'e-mail e' apprezzata in Omnitel come fattore cruciale per la tempestivita' delle decisioni: "I 20 senior manager ricevono le notizie urgenti - per esempio la media giornaliera delle nuove attivazioni - via e-mail che vengono poi rimbalzate come sms sui telefonini".

Dell'accoppiata cellulare-e-mail e' appassionata anche Patrizia Vallecchi, reponsabile comunicazione di Tim: "Ricevo circa una ventina di e-mail al giorno, di cui il 60% dall'interno. Posso gestire la posta direttamente dal telefonino grazie all'avviso che compare sul mio display. Naturalmente ricevo anche e-mail private che riservo per la fine della giornata". La pubblicita' che le arriva non la spaventa, anzi: "Capita, certo. In questo caso vince la curiosita', poi magari sono anche interessata al prodotto" e la sua stima del volume di messaggi elettronici interni all'azienda supera le decine di migliaia al giorno.

"Per me l'e-mail e' uno straordinario moltiplicatore della capacita' di fare" e' l'incipit della dichiarazione d'amore di Paolo Ainio, amministratore di Matrix, per il mezzo elettronico. "La sua caratteristica principale, l'ansincronicita', mi consente di essere, per un verso, sempre disponibile (vedo i messaggi che mi arrivano), dall'altro sempre indisponibile (decido se e quando rispondere)". Per tenere a bada lo spamming e i grossi volumi di messaggi provenienti da mailing list varie Ainio usa un indirizzo secondario che controlla una volta alla settimana: "Posso scaricare anche 600/700 messaggi che poi, grazie a un sofisticato sistema di filtri, vengono archiviati ognuno nella sua cartellina. Di certe newsletter cui sono abbonato mantengo la memoria storica degli ultimi tre anni...".

Per il papa' di Virgilio l'unica funzionalita' davvero pericolosa e' il "redirect". Generalmente si fa il "forward", per cui se A inoltra un messaggio di B a C, quando quest'ultimo rispondera' lo fara' a B. Nel "redirect" invece il messaggio ritorna direttamente a C. "Una volta il mio socio mi aveva girato la richiesta di uno scocciatore. Credendo che fosse un forward avevo risposto di non concedergli neppure un istante di attenzione ma si trattava di un redirect e si e' creata una situazione molto imbarazzante...".

Andreina Mandelli, docente di Economia dell'Innovazione alla Bocconi, segue una dieta di 100 e-mail al di' - "La meta' pero' e' prodotta da abbonamenti a newsletter" - e dedica sino a 4 ore quotidiane per processarle. Con un aggravio del genere si puo' parlare ancora di maggiore efficienza? "Se intendiamo che nella stessa unita' di tempo possiamo rimanere in contatto con molte piu' persone, si'; se speravamo invece nella possibilita' di recuperare del tempo libero, la risposta si legge negli occhi di mio figlio che si infuria ogni volta che mi vede davanti al pc. Per me la posta elettronica non e' piu' una applicazione di comunicazione interpersonale separata dalla navigazione; ogni mio ingresso sul web nasce da messaggi che ricevo, segnalazioni, newsletter etc".

"Con una stima piuttosto conservativa si puo' immaginare che nella nostra azienda circolino 20 mila messaggi al giorno prodotti da 400 dipendenti" calcola a spanne Carlo Galli-Zugaro, capo ufficio stampa di Microsoft Italia, che personalmente impiega tra mezz'ora e un'ora per smaltire i suoi 50/100 messaggi "per day". "Ci sono programmi che gestiscono anche l'agenda e il calendario degli appuntamenti, condivisibili in rete: cosi' l'e-mail aumenta sul serio la produttivita'. Si puo' poi marcare sui messaggi la data in cui si vuole gestirli e il computer si preoccupa di ricordarlo all'utente".

Come sopravvivere all'e-mail, dunque? Per Paolo Bagnasco, Associate Partner di Andersen Consulting, che lascia "chiusi" i messaggi per cui non ha tempo con la speranza troppo spesso vana di riprenderli in futuro, assisteremo alla ricomparsa di intermediari (i cosiddetti "infomediaries"), che cercheranno di filtrare per noi le cose interessanti, o perlomeno di classificarle e renderle piu' maneggevoli".

Copyright Corriere della Sera/Caffè Europa

 

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