L'etichetta digitale secondo Negroponte Riccardo Stagliano'
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Il suo destino beffardo era gia' scritto nel nome: la "copia di
cortesia", infatti, puo' risultare la piu' scortese delle abitudini. Nella sua
classifica personale, stilata in un editoriale d'annata su "Wired" (novembre
1994), Nicholas Negroponte aveva definito l'uso indiscriminato e gratuito delle copie
carbone di un messaggio (che arrivano ad ulteriori destinatari rispetto a quello
principale) il peccato capitale di chi usa la posta elettronica.
In "Etichetta Digitale" il teorico dei bit stilava delle
brevi tavole delle leggi su come non passare da cafoni maneggiando l'e-mail che mantengono
tutta intera la loro attualita'. Le peggiori abitudini a riguardo, ricordava il fondatore
del Media Lab, derivano dalla malintesa consapevolezza di avere a disposizione una grande
larghezza di banda che spinge a utilizzarla con svagato abbandono. "Sono convinto che
il miglior modo di essere cortese con la posta elettronica alfanumerica sulla Rete e'
quello di partire dal presupposto che il destinatario del messaggio abbia un collegamento
a 1200 baud e solo pochi attimi di attenzione disponibili. Un esempio del contrario
(abitudine condivisa con mio allarme da molti dei piu' stagionati cybernauti che conosco)
e' il rispondere includendo un'intera copia del messaggio originale. Questa e' forse la
maniera piu' pigra di rendere un e-mail comprensibile e un killer se il messaggio e' lungo
(e il canale stretto). Ci vuole cosi' poco sforzo a inserire qualche punto di riferimento
nella risposta e tagliare e incollare soltanto pochi passaggi rilevanti".
Evidentemente anche l'estremo opposto e' stupido, tanto piu' dopo qualche giorno dal
messaggio originario: "Risposte tipo: "Sta bene, d'accordo". D'accordo
cosa?".
"Una semplice pressione sul tasto "Invio" puo'
diffondere 15 o 50 mila parole non richieste nel vostro mailbox: e' semplice e pressoche'
gratuito. Tra i tanti maleducati che circolano in rete come nella vita reale, anche i
giornalisti fanno la loro parte: "Incaricato di scrivere un pezzo sui principianti e
il loro uso sconsiderato della rete un reporter aveva spedito a me e molti altri esperti
un questionario di quattro pagine, senza chiedere prima la mia disponibilita' e senza il
benche' minimo avviso. Il suo articolo avrebbe potuto essere un autoritratto".
La sua conclusione, assieme al precetto evangelico "non fate agli
altri quello che non vorreste fosse fatto a voi" che non perde la sua validita'
neanche' nel reame agnostico delle fibre ottiche, precipita i comandamenti in
un'indicazione unica e saggia: "Se siete nuovi di questo medium, ricordate che alcuni
altri non lo sono e possono vivere o morire per merito o colpa sua. Il migliore consiglio
di netiquette che posso offrirvi dunque e': "siate brevi"".
Copyright Corriere della Sera/Caffè Europa
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