Per gentile concessione della casa editrice pubblichiamo qui l'appendice del libro di
Anna Chimenti, Storia dei Referendum - Dal divorzio alla riforma elettorale (pp. 224,
Editori Laterza 1999).
La lunga marcia dei referendum: cronologia
1970
25 maggio Viene varata la legge n. 352 di attuazione del
referendum.
1° dicembre Passa la legge n. 898 sul divorzio.
1971
19 giugno I comitati civici di Gabrio Lombardi ed altri movimenti
cattolici di base depositano presso lUfficio centrale della Corte di cassazione la
richiesta di referendum abrogativo della legge n. 898 sul divorzio accompagnata da
1.370.134 firme.
6 dicembre La Cassazione dichiara legittima la richiesta.
1972
25 gennaio Sentenza n. 10 della Corte costituzionale che dichiara
lammissibilità del referendum sul divorzio.
27 febbraio Decreto del presidente della Repubblica Leone con cui viene
indetto il referendum per l11 giugno 1972.
28 febbraio Per evitare il referendum sul divorzio il presidente della
Repubblica decreta il primo scioglimento anticipato di entrambe le Camere nella storia
della Repubblica.
7-8 maggio Elezioni politiche (tabella dei risultati pubblicata supra,
p. 38).
1973
11 febbraio Il deputato socialista Loris Fortuna, già padre della
legge sul divorzio, presenta il primo progetto di legge sullaborto.
1974
2 marzo Il presidente della Repubblica fissa la data del
referendum.
12-13 maggio Si vota per il referendum sul divorzio. Vince il
"No". Elettori: 37.646.322; astenuti: 4.623.143 (12,3%); votanti: 33.023.179
(87,7%); voti validi:32.295.858; "Sì" allabrogazione: 13.157.558 (40,7%);
"No" allabrogazione: 19.138.300 (59,3%). Schede bianche: 425.694; schede
nulle: 301.627.
1975
5 febbraio Il Partito radicale comincia la raccolta delle firme per
labrogazione degli articoli 546, 547, 548, 549 secondo comma, 550, 551, 552, 553,
554, 555 del Codice Rocco che prevedono laborto come reato.
15-16 giugno Elezioni amministrative.
12 luglio Le firme raccolte e sottoposte alla Cassazione sono 750 mila.
7 novembre La Cassazione dichiara legittima la richiesta.
18 dicembre Sentenza n. 251 della Corte costituzionale con la quale il
referendum sullaborto viene ammesso.
1976
7 gennaio LUfficio centrale della Cassazione dichiara cessate
le operazioni referendarie per larticolo 553 del Codice penale, che vieta la
propaganda e luso degli anticoncezionali ed era stato dichiarato costituzionalmente
illegittimo dalla Corte costituzionale con sentenza 24 marzo 1971 n. 49.
15 aprile Il presidente della Repubblica Leone fissa la data del
referendum.
1° maggio Per evitare il referendum sullaborto fissato per il 13
giugno Leone ricorre per la seconda volta allo scioglimento anticipato delle Camere.
20-21 giugno Elezioni politiche (tabella dei risultati pubblicata supra,
pp. 55-56).
1977
30 giugno Il Partito radicale presenta la richiesta per otto
referendum: legge Reale (ordine pubblico), finanziamento dei partiti, legge sui manicomi,
Commissione inquirente, Concordato, Codice Rocco, codici militari, tribunali militari.
6 dicembre La Cassazione dichiara legittima la richiesta, ma sulla
legge Reale ammette il referendum con lesclusione dellart. 5, modificato
intanto dal Parlamento.
1978
6 gennaio I radicali fanno ricorso alla Corte costituzionale contro
la decisione della Cassazione sulla legge Reale, perché la modifica dellart. 5 non
è sostanziale.
2 febbraio Sentenza n. 16 della Corte costituzionale con cui sono
dichiarati inammissibili i referendum su codicimilitari, ordinamento giudiziario militare,
Codice Rocco e Concordato. Sono dichiarati ammissibili invece i referendum su legge Reale,
finanziamento dei partiti, manicomi, Commissione inquirente.
14 aprile Il presidente Leone fissa la data dei referendum.
10 maggio Approvata la legge che riforma la Commissione inquirente e
consente di evitare il referendum.
13 maggio Approvata la legge sui manicomi che consente di evitare il
referendum.
16 maggio Sentenza n. 68 della Corte costituzionale che, accogliendo un
ricorso dei radicali in questo senso, dichiara la parziale illegittimità costituzionale
dellart. 39 della legge 25 maggio 1970 n. 352 di attuazione del referendum, perché
sottrae al referendum leggi che il Parlamento finge di modificare lasciandole inalterate
nella sostanza.
22 maggio Approvata la legge 194 sullaborto che consente di
evitare il referendum. Sentenza n. 69/78 con cui la Corte costituzionale annulla
lordinanza della Cassazione che aveva escluso lart. 5 della legge Reale dal
referendum.
24 maggio Ordinanza dellUfficio centrale presso la Corte di
cassazione che dichiara cessate le operazioni referendarie relative a Commissione
inquirente, manicomi, aborto.
1° giugno Sentenza n. 70/78 della Corte costituzionale che ammette i
referendum sullordine pubblico e sul finanziamento pubblico dei partiti.
6 giugno Entra in vigore la legge 194 sullaborto.
11-12 giugno Si vota sulla legge Reale e sul finanziamento pubblico dei
partiti. Vincono, ma con percentuali assai diverse, i "No". Legge Reale.
Elettori: 41.248.657; astenuti: 7.758.969 (18,8%); votanti: 33.489.688 (81,2%); voti
validi: 31.439.425; "Sì" allabrogazione: 7.400.619 (23,5%);
"No" allabrogazione: 24.038.806 (76,5%). Schede bianche: 1.069.616; schede
nulle: 990.647. Finanziamento pubblico dei partiti. Elettori: 41.248.657; votanti:
33.488.690 (81,2%); astenuti: 7.759.967 (18,8%); voti validi: 31.410.378; "Sì"
allabrogazione: 13.691.900 (43,6%); "No" allabrogazione: 17.718.478
(56,4%). Schede bianche: 1.091.213; schede nulle: 987.099.
23 ottobre Ricorso dei promotori del referendum contro lordinanza
della Cassazione (i radicali sostengono che la legge appena approvata non garantisce
pienamente il diritto di aborto e pertanto il referendum va fatto lo stesso).
1979
8 gennaio Ordinanza n. 1 della Corte costituzionale che dichiara
ammissibile il ricorso contro la cessazione del referendum sullaborto proposto dai
radicali il 23 ottobre 1978.
1980
20 marzo Sentenza n. 30 della Corte costituzionale che, decidendo
in viadefinitiva, respinge il ricorso dei radicali che puntava a far celebrare egualmente
il referendum malgrado lapprovazione della legge 194 sullaborto.
27 marzo Parte la raccolta delle firme per il nuovo pacchetto dei dieci
referendum radicali: legge Cossiga (ordine pubblico), reati di opinione, riunione e
associazione, ergastolo, caccia, porto darmi, tribunali militari, liberalizzazione
delle droghe leggere, aborto, centrali nucleari, smilitarizzazione della Guardia di
finanza.
26-27 giugno I radicali depositano le firme in Cassazione.
29 settembre Lassociazione cattolica Movimento per la vita
deposita due richieste di referendum per labrogazione della legge 194.
2 dicembre Le dodici richieste di referendum sono dichiarate tutte
regolari, per quanto concerne la raccolta delle firme, dallUfficio centrale presso
la Corte di cassazione. Per laborto, la Cassazione annota che sulla legge 194 sono
state presentate tre richieste di referendum, tutte regolari (una radicale e due del
Movimento per la vita), che si delinea un conflitto fra i vari quesiti proposti e che sono
nati dei dubbi sulla possibilità che si possa votare per tutte e tre le consultazioni
referendarie nello stesso giorno.
15 dicembre La Cassazione dichiara la legittimità delle tre richieste
senza disporre alcuna concentrazione.
1981
9 febbraio La Corte costituzionale, con sentenza n. 22, dichiara
ammissibile il referendum sulla legge Cossiga (ordine pubblico); poi, con sentenza n. 23,
dichiara ammissibile il referendum sullergastolo; con sentenza n. 24 dichiara
ammissibile il referendum sul porto darmi; con sentenza n. 25 dichiara ammissibile
il referendum sui tribunali militari.
10 febbraio La Corte costituzionale, con sentenza n. 26, dichiara
ammissibili due dei tre referendum sullaborto, uno dei radicali e uno del Movimento
per la vita (quella "minimale"), e rigetta la cosiddetta "richiesta
massimale" di abrogazione, proposta sempre dal Movimento per la vita. Poi, con
sentenza n. 27, la Corte dichiara inammissibile il referendum sulla caccia; con sentenza
n. 28 dichiara inammissibile il referendum sui reati di opinione e associazione; con
sentenza n. 29 dichiara inammissibile il referendum sulla smilitarizzazione della Guardia
di finanza; con sentenza n. 30 dichiara inammissibile il referendum sulla legalizzazione
delle droghe leggere; con sentenza n. 31 dichiara inammissibile il referendum sulle
centrali nucleari.
16 febbraio Comincia la raccolta delle firme per i due referendum
promossi da Democrazia proletaria contro il blocco del calcolo della contingenza sulle
liquidazioni e per lestensione dello Statuto dei lavoratori anche alle aziende con
meno di 15 dipendenti.
24 marzo Il presidente della Repubblica Pertini fissa la data per il
referendum sullaborto, sullordine pubblico, sullergastolo, sul porto
darmi e sui tribunali militari.
7 maggio Viene varata la legge 180 che consente di evitare il
referendum sui tribunali militari.
11 maggio La Cassazione dichiara cessate le operazioni per il
referendum sui tribunali militari.
17-18 maggio Si vota per i referendum sullaborto,
sullordine pubblico, sullergastolo e sul porto darmi. In tutti, con
percentuali diverse, vincerà il "No" allabrogazione.
Referendum sullaborto. Risultati del referendum radicale.
Elettori: 43.154.682; astenuti: 8.884.482 (20,6%); votanti: 34.720.200 (79,4%);
"Sì" allabrogazione: 3.588.995 (11,6%); "No"
allabrogazione: 27.395.909 (88,4%). Schede bianche: 2.353.545; schede nulle:
921.751.
Risultati del referendum del Movimento per la vita. Elettori:
43.154.682; astenuti: 8.877.563 (20,6%); votanti: 34.277.119 (79,4%); "Sì"
allabrogazione:10.119.797 (32,0%); "No" allabrogazione: 21.505.323
(68,0%). Schede bianche: 1.733.769; schede nulle: 918.230.
Risultati del referendum sullordine pubblico. Elettori:
43.154.682; astenuti: 8.897.485 (20,6%); votanti: 34.257.197 (79,4%); "Sì"
allabrogazione:4.639.809 (14,9%); "No" allabrogazione: 26.524.667
(85,1%). Schede bianche: 2.222.040; schede nulle: 873.681.
Risultati del referendum sullergastolo. Elettori:
43.154.682; astenuti: 8.877.488 (20,6%); votanti: 34.277.194 (79,4%); "Sì"
allabrogazione: 7.114.719 (22,6%); "No" allabrogazione: 24.330.954
(77,4%). Schede bianche: 1.978.371; schede nulle: 853.150.
Risultati del referendum sul porto darmi.
Elettori:43.154.682; astenuti: 8.879.306 (20,6%); votanti: 34.275.379 (79,4%);
"Sì" allabrogazione:4.423.426 (14,1%); "No"
allabrogazione: 26.995.173 (85,9%). Schede bianche: 2.014.309; schede nulle:
842.468.
Fonte: ministero dellInterno.
11 dicembre LUfficio centrale della Cassazione dichiara legittimi
i due referendum (contingenza e Statuto dei lavoratori) proposti da Dp.
1982
8 febbraio La Corte costituzionale con sentenza n. 26/82 dichiara
ammissibile il referendum sullindennità di contingenza; respinge invece con
sentenza n. 27/82 quello sullo Statuto dei lavoratori.
29 maggio Il Parlamento vara la legge n. 297 sulle liquidazioni che
consente di evitare il referendum, fissato per il 13 e 14 giugno.
1983
28 febbraio La Corte costituzionale, con sentenza n. 42/83,
dichiara inammissibile il conflitto di attribuzioni sollevato da Dp per cercare di far
svolgere egualmente il referendum sulla contingenza.
1984
14 febbraio Il governo Craxi decide per decreto il taglio di tre
punti di scala mobile. Il Pci e la componente comunista della Cgil protestano.
9 giugno Dopo una lunga battaglia parlamentare sfociata
nellostruzionismo, il Pci, allindomani dellapprovazione del decreto
sulla scala mobile, annuncia la raccolta delle firme per il referendum che dovrebbe
servire a farlo abrogare.
10 settembre In soli tre mesi il Pci ha raccolto un milione di firme.
12 dicembre La Cassazione dichiara legittima la richiesta di
referendum.
1985
7 febbraio La Corte costituzionale, con sentenza n. 35/85, dichiara
ammissibile il referendum sulla scala mobile.
3 aprile Il presidente Pertini fissa la data del referendum.
9-10 giugno Gli italiani alle urne per decidere se ripristinare i tre
punti di scala mobile (valore: circa 20 mila lire) tagliati dal governo Craxi. Ancora una
volta (ma contro la volontà dei proponenti) vince il "No". Referendum sulla
scala mobile. Elettori: 44.904.290; astenuti: 9.944.886 (22,1%); votanti: 34.959.404
(77,9%); voti validi 33.845.643; "Sì" allabrogazione: 15.460.855 (45,7%);
"No" allabrogazione: 18.384.788 (54,3%). Schede bianche: 476.829; schede
nulle: 636.932.
1986
13 marzo Radicali, socialisti e liberali presentano la richiesta di
tre referendum abrogativi sulla responsabilità civile dei magistrati,
sullabrogazione della Commissione inquirente e sul sistema elettorale del Consiglio
superiore della magistratura.
27 aprile Incidente con fuga radioattiva alla centrale nucleare di
Chernobyl (Urss).
2 maggio Il governo italiano interviene e vieta la vendita di verdure a
foglia e la somministrazione di latte ai bambini per le conseguenze della nube tossica sul
territorio italiano.
22 maggio Radicali, Verdi, Dp, Arci, Fgci e Sinistra
indipendente cominciano la raccolta delle firme per tre referendum antinucleari,
riguardanti la partecipazione italiana a consorzi internazionali che promuovono iniziative
nel campo dellenergia nucleare (tipo il reattore Superphoenix); il contributo dello
Stato agli enti locali che accettino la localizzazione delle centrali nucleari; il parere
degli enti locali, che da consultivo deve diventare vincolante.
27 giugno Va in crisi il governo Craxi. La Dc rivendica
lalternanza a Palazzo Chigi. Dopo un incarico senza risultati, Giulio Andreotti
conclude con il Psi il "patto" cosiddetto della "staffetta": Craxi
governerà ancora un anno e gli lascerà il posto nel 1987 per la conclusione della
legislatura.
5 luglio Depositate in Cassazione 850 mila firme per due referendum
sulla caccia promossi dalle principali organizzazioni ambientaliste (Lega per
lambiente, Italia nostra, Lega per labrogazione della caccia).
6 agosto AllUfficio centrale della Cassazione vengono depositate
un milione di firme per referendum antinucleari.
30 agosto Con unintervista all"Espresso"
dellallora vicesegretario Claudio Martelli, di ritorno dal congresso della
socialdemocrazia tedesca che ha assunto una posizione simile, il Psi si schiera con i
promotori dei referendum antinucleari.
28 ottobre La Cassazione chiede ai promotori dei referendum
antinucleari di unificare i tre quesiti. Accetterà poi di lasciarli distinti.
1987
16 gennaio Pronunciandosi su otto richieste di referendum, la Corte
costituzionale con sentenza n. 28/87 dichiara inammissibili i due referendum sulla caccia
è la terza volta che decide in questo senso e (sentenza n. 29/87) quello
sul sistema elettorale del Csm. Sono invece ammessi gli altri due sulla giustizia,
responsabilità civile dei giudici (sentenza n. 26/87) e Inquirente (sentenza n. 27/87), e
i tre sul nucleare (sentenza n. 25/87).
3 marzo Si dimette da presidente del Consiglio Bettino Craxi. È la
crisi del suo secondo governo.
8 marzo Incarico ad Andreotti. I referendum pendenti su giustizia e
nucleare ostacolano la trattativa per la formazione del governo. La Dc chiede che il nuovo
governo li aggiri facendo approvare nuove leggi in Parlamento. Il Psi, che è fra i
promotori, non accetta. Si delinea un nuovo scioglimento delle Camere.
27 marzo Cossiga affida un mandato esplorativo alla presidente della
Camera Nilde Iotti.
10 aprile Il ministro dellInterno Oscar Luigi Scalfaro riceve dal
capo dello Stato il mandato di formare un governo di coalizione o un monocolore Dc di
minoranza per andare alle elezioni.
13 aprile Mentre continuano senza risultati le trattative per la
formazione del governo, il segretario del Pci Natta dà vita di sua iniziativa a un giro
di consultazioni volte ad accertare la possibilità di creare una maggioranza per un
"governo referendario", che dovrebbe restare in carica solo per far svolgere i
referendum previsti, e dovrebbe essere guidato dal presidente del Senato Spadolini.
14 aprile Scalfaro rinuncia allincarico. Anche Natta ammette che
non è realistica lipotesi del "governo referendario".
15 aprile Fanfani riceve da Cossiga lincarico di formare un
governo elettorale.
28 aprile Fanfani, che sè impegnato a far celebrare i referendum
in autunno, non ottiene la fiducia e va al Quirinale a dimettersi. Cossiga scioglie le
Camere e fissa la data delle elezioni.
14-15 giugno Si vota per eleggere il Parlamento della X legislatura
(risultati pubblicati supra, p. 89).
2 luglio Prima seduta delle Camere. Verdi in Parlamento.
7 agosto Il Parlamento approva una legge che ammette la possibilità di
fissare referendum nelle domeniche comprese tra il 15 ottobre e il 30 novembre 1987.
4 settembre Il presidente della Repubblica Cossiga fissa la data dei
referendum.
8-9 novembre Si vota per cinque referendum (responsabilità civile dei
giudici, Commissione inquirente e i tre sul nucleare). Vincono, per la prima volta,
i"Sì", secondo la richiesta dei promotori.
Risultati del referendum sulla responsabilità civile dei giudici.
Elettori: 45.870.931; astenuti: 16.004.682 (34,9%); votanti: 29.866.249 (65,1%);
"Sì" allabrogazione: 20.770.334 (80,2%); "No"
allabrogazione: 5.126.021 (19,8%). Schede bianche: 2.616.217; schede nulle:
1.353.677.
Risultati del referendum sullinquirente. Elettori:
45.870.409; astenuti: 16.007.739 (34,9%); votanti:29.862.670 (65,1%); "Sì"
allabrogazione:22.117.634 (85,0%); "No" allabrogazione: 3.890.111
(15,0%). Schede bianche: 2.549.984; schede nulle: 1.304.941.
Risultati dei referendum sul nucleare localizzazione centrali.
Elettori: 45.869.897; astenuti: 16.007.521 (34,9%); votanti: 29.862.376 (65,1%);
"Sì" allabrogazione: 20.894.110 (80,6%); "No"
allabrogazione: 5.059.819 (19,4%). Schede bianche: 2.536.648; schede nulle:
1.281.899.
Contributi agli enti locali. Elettori: 45.870.230; astenuti:
15.998.660 (34,9%); votanti: 29.871.570 (65,1%); "Sì" allabrogazione:
20.618.624 (79,7%); "No" allabrogazione: 5.247.887 (20,3%). Schede
bianche: 2.564.572; schede nulle: 1.440.487.
Centrali allestero. Elettori: 45.849.287; astenuti:
15.993.683 (34,5%); votanti: 29.855.604 (65,5%); "Sì" allabrogazione:
18.795.852 (71,9%); "No" allabrogazione: 7.361.666 (28,1%). Schede
bianche: 2.388.117; schede nulle: 1.309.969.
Fonte: ministero dellInterno.
Nota: Le differenze nel numero degli elettori dei singoli referendum
sono dovute a discordanze riscontrate dallUfficio centrale per il referendum in
alcuni verbali.
1988
18 maggio Nel corso di una riunione del Movimento per le riforme
elettorali il costituzionalista Serio Galeotti avanza per la prima volta lipotesi di
un referendum sulla legge elettorale del Senato.
1989
30 marzo Il Senato approva la legge sul referendum europeo. Il 18
giugno si voterà anche sul Parlamento europeo.
18 giugno Si vota per lelezione del Parlamento europeo e insieme
per il referendum consultivo sul conferimento di poteri costituenti al Parlamento europeo.
La partecipazione al referendum è stata dell80,7 per cento dellelettorato, e
la quasi totalitàdei votanti (88,1%) sè pronunciata a favore.
1° settembre In un articolo sul n. 9 della rivista
"Parlamento" il costituzionalista Serio Galeotti ripropone lipotesi di
referendum sulle leggi elettorali.
1990
19 gennaio La Corte costituzionale dichiara ammissibili i due
referendum sulla caccia promossi da verdi, radicali, socialisti, giovani liberali,
comunisti, Dp, Sinistra indipendente (sentenza n. 63/90), quello sui pesticidi (sentenza
n. 64/90), promosso dallo stesso "cartello" meno socialisti e giovani liberali,
e quello sullo Statuto dei lavoratori (sentenza n. 65/90), voluto soprattutto da Dp.
27 gennaio Il governo Andreotti al Senato pone la fiducia sul testo
della legge di riforma delle autonomie locali. Decadono tutti gli emendamenti che
tendevano a cambiare le leggi elettorali.
31 marzo In un convegno organizzato dalla Fuci (Federazione
universitari cattolici italiani) viene discussa alla presenza del democristiano
Martinazzoli, del socialista Formica e del comunista DAlema lipotesi di
referendum elettorali.
10 aprile Parte la raccolta delle firme a cura del comitato presieduto
da Mario Segni. I referendum proposti sono tre: sul sistema elettorale del Senato;
sullestensione del sistema elettorale maggioritario, previsto per i comuni con meno
di 5 mila abitanti, anche a quelli con maggior numero di abitanti; sulla preferenza unica
e non multipla come è previsto dalle leggi vigenti.
11 maggio Approvata dal Senato la legge che estende lo Statuto dei
lavoratori anche alle aziende con meno di 15 dipendenti e che evita il referendum previsto
su questa materia.
3 giugno Si vota su caccia e pesticidi. I referendum sono annullati
perché non viene raggiunto il quorum (50,1 per cento degli elettori).
Risultati dei referendum sulla caccia. Disciplina della caccia.
Elettori: 47.235.285; astenuti: 26.752.926 (56,6%); votanti: 20.482.359 (43,4%);
"Sì" allabrogazione: 17.790.070 (92,2%); "No"
allabrogazione: 1.505.161 (7,8%). Schede bianche: 647.630; schede nulle: 539.498.
Accesso dei cacciatori ai fondi privati. Elettori: 47.235.471;
astenuti: 26.961.370 (57,1%); votanti: 20.274.101 (42,9%); "Sì"
allabrogazione: 17.899.910 (92,3%); "No" allabrogazione: 1.497.976
(7,7%). Schede bianche: 574.812; schede nulle: 301.403.
Risultati dei referendum sui pesticidi. Elettori: 47.232.383;
astenuti: 26.898.013 (56,9%); votanti: 20.364.370 (43,1%); "Sì"
allabrogazione: 18.287.687 (93,5%); "No" allabrogazione: 1.270.111
(6,5%). Schede bianche: 499.572; schede nulle: 307.000.
Fonte: ministero dellInterno.
Nota: Le differenze nel numero degli elettori dei singoli referendum
sono dovute a discordanze riscontrate dallUfficio centraleper il referendum in
alcuni verbali.
2 agosto Depositate in Cassazione 608 mila firme per i referendum
elettorali.
9 novembre Via libera della Cassazione ai referendum elettorali.
1991
17 gennaio Con sentenza n. 47/91 la Corte costituzionale dichiara
ammissibile il solo referendum sulle preferenze alla Camera, mentre respinge quelli sui
sistemi elettorali del Senato e dei comuni.
9-10 giugno Si vota per decidere se passare dalla preferenza multipla a
quella unica. Vince il "Sì", cioè la proposta dei promotori di cancellare la
preferenza multipla. Referendum sulle preferenze elettorali. Elettori: 47.083.864;
votanti: 29.383.273 (62,2%); voti validi: 28.170.127; "Sì"
allabrogazione: 26.922.176 (95,6%); "No" allabrogazione: 1.247.951
(4,4%).
3 luglio Il presidente della Repubblica Cossiga con decreto dichiara
abrogata la legge 361 del 30 marzo 1957, che aveva istituito le preferenze multiple.
9 ottobre Si apre la raccolta delle firme per ripresentare i due
referendum elettorali bocciati dalla Consulta nel gennaio 1991.
1992
14 gennaio Vengono depositate presso lUfficio centrale della
Corte di cassazione le 13 richieste di referendum previsti per la primavera 1993.
3 febbraio Il presidente della Repubblica Cossiga scioglie le Camere.
È la sesta conclusione anticipata di legislatura.
17 marzo Prima assemblea dei candidati del "patto Segni", dal
nome del leader referendario. Si tratta di un accordo fra 457 candidati nelle listeDc,
Pds, Pri, Pli, Rete, Union Valdotain, Verdi, che si sono impegnati a battersi in
Parlamento per la riforma elettorale e a darsi appoggio in campagna elettorale. Il 5
aprile gli eletti saranno 168: 43 Dc, 83 Pds, 7 Pli, 16 Pri, 5 della Rete, 2 Union
Valdotain e 2 Verdi.
5-6 aprile Elezioni politiche. Si vota per la prima volta con il
sistema a preferenza unica introdotto dal referendum del 9 giugno 1991.
25 aprile Il presidente della Repubblica Francesco Cossiga, con un
messaggio televisivo al Paese, annuncia le sue dimissioni.
25 maggio Oscar Luigi Scalfaro, democristiano, è eletto nono
presidente della Repubblica.
28 giugno Il governo presieduto da Giuliano Amato presta giuramento
nelle mani del capo dello Stato.
9 settembre Si insedia la Commissione Bicamerale per le riforme
istituzionali, che elegge come presidente Ciriaco De Mita.
4 ottobre La Corte di cassazione ha sollevato dubbi sulla regolarità
dei tempi di presentazione delle domande dei tredici referendum previsti per la primavera
1993. La decisione dovrà essere presa entro il 23 ottobre. Si teme che i referendum
possano saltare e i promotori debbano ripetere liter a cominciare dalla raccolta
delle firme.
10 ottobre Mario Segni riunisce i suoi "Popolari per la
riforma" a Roma al Palaeur per dare il via alla campagna referendaria.
23 ottobre La Cassazione dopo alcune incertezze dice sì ai 13
referendum.
1993
13 gennaio La Corte costituzionale si riunisce per esprimersi
sullammissibilità dei 13 quesiti referendari:
1. introduzione del sistema maggioritario uninominale per lelezione dei senatori; 2.
abolizione del potere di nomina da parte del ministro del Tesorodei vertici bancari; 3.
legge elettorale per i comuni; 4. abolizione dellintervento straordinario nel
Mezzogiorno; 5. abrogazione della legge anti-droga; 6. abrogazione del finanziamento
pubblico; 7. sottrazione alle Usl della tutela dellambiente; 8. abolizione del
ministero delle Partecipazioni statali; 9. abolizione del ministero della Sanità; 10.
abolizione del ministero dellAgricoltura; 11. abolizione del ministero
dellIndustria; 12. abolizione del ministero del Turismo; 13. abolizione della legge
sul trasferimento alle regioni delle funzioni amministrative dello Stato.
16 gennaio La Corte costituzionale giudica ammissibili dieci quesiti
referendari fra i quali i referendum promossi da Segni, Giannini e Pannella.
20 gennaio Mario Segni si dimette dalla Commissione Bicamerale. Il
pidiessino Cesare Salvi si dimette da relatore della legge elettorale e viene sostituito
dal democristiano Sergio Mattarella.
25 febbraio Il governo fissa per il 18 aprile la data dei referendum.
14 marzo Si apre la campagna per i referendum del 18 aprile. Contrari
Rete, Msi e Rifondazione comunista. Una parte del Pds e un gruppo di intellettuali di
sinistra dà vita al Comitato per il "No" ai referendum.
25 marzo Il Parlamento approva la legge per lelezione diretta dei
sindaci, con lestensione del maggioritario ai comuni fino a 15 mila abitanti, la
Cassazione deciderà che la nuova legge ha modificato la normativa pertanto non verrà
celebrato il referendum.
29 marzo Mario Segni abbandona la Dc.
16 aprile Giuliano Amato annuncia la sua intenzione di recarsi dal capo
dello Stato subito dopo i referendum per decidere i tempi e le modalità della crisi.
18 aprile Si vota per i referendum Segni-Giannini-Pannella; i primi
dati sullaffluenza alle urne sono i più alti dal 1985.
19 aprile Vittoria del "Sì" per tutti gli otto quesiti
referendari. Il referendum sul sistema elettorale del Senato approvato con l83 per
cento dei voti: votano in tutto 37 milioni di cittadini (per i risultati, cfr. supra,
tab. 9).
22 aprile Dopo un lungo dibattito in Parlamento il presidente del
Consiglio Giuliano Amato si dimette.
7 maggio La Camera vota la fiducia al governo presieduto da Carlo
Azeglio Ciampi, nel programma di governo lattuazione del risultato del referendum.
8 maggio Mario Segni annuncia una nuova lista, Alleanza democratica,
per le prossime elezioni.
27 maggio Il relatore della Commissione Bicamerale Sergio Mattarella
presenta alla Camera il testo base di discussione per la riforma elettorale.
4 agosto La Camera approva la nuova legge elettorale per il Senato.
1994
11-12 gennaio La Corte costituzionale giudica ammissibili i tre
referendum in materia di rappresentanze sindacali e respinge i tre quesiti in materia di
sistema previdenziale, sistema sanitario e dismissione dei beni ambientali da parte del
demanio dello Stato. Il voto, previsto per il 1994, viene rinviato alla primavera 1995 per
effetto dello scioglimento anticipato delle Camere.
13 gennaio Carlo Azeglio Ciampi rimette il suo mandato nelle mani del
capo dello Stato; Scalfaro fissa la data delle nuove elezioni.
26 gennaio Silvio Berlusconi lascia la carica di presidente della
Fininvest ed annuncia il suo ingresso in politica.
27 marzo Si vota per le elezioni politiche per la prima volta con il
sistema maggioritario uninominale: laffluenza è del 57,3 per cento.
28 marzo I risultati elettorali assegnano il 46 per cento dei voti alla
destra: Forza Italia è il primo partito e il Polo delle Libertà (Fi, An, Lega e Ccd)
conquista la maggioranza assoluta alla Camera con 366 seggi e quella relativa al Senato
con 154 seggi.
14 aprile Presentazione delle richieste presso lUfficio centrale
della Corte di cassazione dei tre referendum televisivi, quindici giorni dopo la vittoria
di Berlusconi.
10 maggio Nasce il governo Berlusconi.
17 dicembre Si apre la crisi di governo con lannuncio della
presentazione di due mozioni di sfiducia, una da parte del Pds e laltra presentata
dai leghisti e dai popolari.
27 dicembre Berlusconi si reca al Quirinale e presenta le dimissioni al
capo dello Stato.
1995
11 gennaio La Corte costituzionale giudica ammissibili i referendum
sulla legge Mammì (sent.n.8), sulle trattenute sindacali (sent. n.13), sulla
liberalizzazione degli orari dei negozi (sent.n.4), sullestensione del sistema
maggioritario a tutti i comuni (sent.n.10), sulla privatizzazione della Rai (sent. n. 7),
sul soggiorno cautelare (sent.n.9), sulle pianificazioni commerciali affidate ai comuni
(sent. n.3).Giudica inammissibili il referendum sui messaggi pubblicitari sulle reti Rai
(sent. n.1), sul Servizio sanitario nazionale (sent. n.2), sul sistema elettorale di
Camera e Senato (sent. n.5), sulla cassa integrazione straordinaria (sent. n.6), sul
sostituto dimposta (sent. n.11), sul bilancio e la contabilità pubblica (sent.
n.12).
13 gennaio Il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
conferisce a Lamberto Dini lincarico di formare il nuovo governo.
1° febbraio Il governo Dini ottiene la fiducia alle Camere.
17 febbraio Il Consiglio dei ministri approva un disegno di legge sulla
par condicio.
10 maggio La Corte costituzionale dichiara illegittima la parte
della par condicio che vieta gli spot nei trenta giorni che precedono i referendum.
15 maggio Il garante per la radiotelevisione e leditoria fissa
tempi e regole per la trasmissione degli spot elettorali in prossimità dei referendum.
11 giugno Si vota su dodici quesiti referendari: vince il
"No" per quanto riguarda i tre referendum Tv; vince il "Sì" per la
privatizzazione della Rai; vince il "No" per 13.721 voti per il referendum sulle
rappresentanze sindacali (senza limiti); mentre per le rappresentanze sindacali con limiti
parziali: "Sì" 62,1%, "No" 37,9%; contratti pubblico impiego:
"Sì" 64,7%, "No" 35,3%; soggiorno cautelare: "Sì" 63,7%,
"No" 36,3%; licenze commerciali:"No" 64,4%, "Sì" 35,6%;
trattenute sindacali: "Sì" 56,2%, "No" 43,8%; legge elettorale
comunale: "Sì" 50,6%, "No" 49,4%; orario negozi: "No"
62,5%, "Sì" 37,5%.
27 agosto Marco Pannella viene fermato mentre distribuisce hashish. Il
gesto mira a riaprire il dibattito sulla liberalizzazione delle droghe leggere e ad
attivare lattenzione dellopinione pubblica sui diciotto referendum per i quali
i club Pannella stanno raccogliendo le firme.
1996
11 gennaio Si apre la crisi di governo. Lamberto Dini rimette il
proprio mandato nelle mani del capo dello Stato.
16 febbraio Oscar Luigi Scalfaro scioglie le Camere e fissa per il 21
aprile la data delle elezioni politiche.
21 aprile Alle elezioni politiche vittoria dellUlivo, che ottiene
la maggioranza assoluta al Senato ma non alla Camera, dove è necessario lappoggio
di Rifondazione comunista.
9 maggio Si apre la XIII legislatura.
16 maggio Oscar Luigi Scalfaro affida lincarico di formare il
nuovo governo al leader dellUlivo Romano Prodi.
31 maggio Il governo Prodi ottiene la fiducia dal Parlamento.
16 dicembre Accordo governo-Ulivo-Polo sulle concessioni per le reti Tv
in relazione ad un maxi-emendamento al decreto che prevede una proroga delle concessioni
Mediaset fino al giugno 1997.
1997
3 gennaio Il capo dello Stato firma la legge sul finanziamento
pubblico ai partiti che stabilisce la possibilità di devolvere il 4 per mille
dellIrpef. Il club Pannella-Riformatori presentano ricorso alla Consulta per
conflitto di poteri tra il Parlamento ed il comitato promotore del referendum del 1993 che
abolì il finanziamento pubblico ai partiti.
9 gennaio La Corte costituzionale rigetta il ricorso presentato dai
Riformatori contro la nuova legge sul finanziamento pubblico ai partiti.
22 gennaio La Camera vota listituzione della terza Commissione
Bicamerale per le riforme istituzionali.
30 gennaio La Corte deve decidere su trenta quesiti referendari:
diciotto proposti dai Riformatori (ne ammette sei e ne respinge dodici) e dodici promossi
dalle regioni (ne ammette cinque e ne respinge sette).
5 febbraio Massimo DAlema è eletto presidente della Commissione
Bicamerale.
14 marzo Marco Pannella e Roberto Formigoni protestano per la scelta
del 15 giugno, considerata la prima domenica di ferie degli Italiani, per votare i
referendum.
3 aprile Il Senato boccia la richiesta dei Riformatori di anticipare la
data del voto del referendum.
15 giugno Si vota per sette referendum nessuno dei quali raggiunge il
quorum: abolizione del golden share, obiezione di coscienza, diritto di
accesso ai cacciatori, promozioni magistratura, Ordine dei giornalisti, incarichi
extragiudiziari ai magistrati, ministero delle Risorse agricole.
24 giugno La Commissione Bicamerale approva una proposta di riforma dei
referendum, per limitarne il numero possibile in una tornata ed aumentare la quantità
delle firme necessarie per indirli.
1998
24 aprile Parte la raccolta delle firme per un nuovo referendum sul
sistema elettorale della Camera, per labolizione della quota proporzionale.Il
Comitato promotore è costituito da A.Barbera, A.Di Pietro, A.Martino e M.Segni.
2 giugno M.DAlema dichiara concluso il lavoro della Commissione
Bicamerale, istituita per modificare la seconda parte della Costituzione.
23 luglio Vengono presentate 687 mila firme per il referendum
elettorale per labolizione della quota proporzionale del 25 per cento dei seggi alla
Camera dei deputati.
9 ottobre Il governo Prodi viene battuto per un voto alla Camera.Lo
stesso giorno Prodi presenta le dimissioni.
26 ottobre Il governo presieduto da M.DAlema presta giuramento
nelle mani del capo dello Stato.
1999
18 gennaio La Corte costituzionale giudica ammissibile (sent. n. 13
del 1999) la richiesta di referendum popolare per labrogazione di alcuni articoli
della legge per lelezione della Camera dei deputati.
4 febbraio Depositato al Senato il disegno di legge governativo
elaborato dal ministro per le Riforme G.Amato.
18 aprile Si vota il referendum per abrogare la ripartizione
proporzionale del 25% dei seggi prevista dalla legge elettorale della Camera.