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        | Segnalazione/Buena memoria 
 
 
 "Ci sono voluti vent'anni per poter guardare indietro alla nostra
          storia dalla distanza necessaria perché la passione e il dolore non
          confondessero tutto".
 
 Con questa frase si apre il saggio-catalogo che accompagna la mostra
          Buena memoria, allestita al Palazzo delle Esposizioni di Roma
          dall'Associazione culturale Ponte della Memoria, e visitabile
          (gratuitamente) fino al 7 novembre.
 
 La mostra, suddivisa in due sole stanze, è piccola per dimensioni ma
          gigantesca per impatto emotivo. Sulle pareti della prima stanza sono
          infatti appesi i ritratti fotografici degli ex alunni di un liceo di
          Buenos Aires, che appaiono anche - poco più che bambini - in una foto
          di gruppo scattata nel lontano 1967.
 
 E' possibile ritrovare nelle foto di oggi i ragazzini di ieri - non
          tutti, però . Alcuni di loro infatti sono scomparsi, o meglio
          desaparecidos, durante la dittatura dei generali che, fra il '76 e
          l'82, ha tenuto in mano il potere in Argentina. Fra questi Fernando,
          il fratello del fotografo Marcelo Brodsky, che ha messo insieme la
          mostra.
 
 La seconda stanza è dedicata a Fernando Brodsky, ritratto in alcune
          fotografie ormai d'epoca, compresa l'ultima che lo ritrae vivo, quando
          già era stato internato nella Scuola di Meccanica della Marina
          Militare. In fondo alla stanza, una gigantografia delle acque fangose
          del Rio de la Plata - la "tomba inesistente", come viene
          definito nel saggio-catalogo - dove venivano gettati i desaparecidos
          per annullarne definitivamente la memoria.
 
 All'argomento della desapariciòn Caffè Europa ha dedicato
          recentemente un dossier (Numero
          103 ), intervistando tra l'altro anche uno degli autori che
          firmano i testi di commento contenuti nel catalogo
          Buena Memoria, Massimo Carlotto .
 
 Evidentemente però non si parla ancora abbastanza di questa tragedia
          che ha coinvolto, fra gli altri, migliaia di cittadini argentini di
          origine italiana, alcuni ancora in possesso di passaporto italiano. La
          mostra è dedicata alla memoria di Marianne Elize, una ragazza
          franco-argentina sequestrata da una milizia al comando del generale
          Jorge Olivera - lo stesso generale rilasciato dalle autorità italiane
          sulla base di un documento rivelatosi poi contraffatto (vedi
          intervista a Claudio Tognonato http://www.caffeeuropa.it/attualita/
 103attualita-tognonato.html ).
 
 Il bellissimo saggio-catalogo costa 15 mila lire, interamente devolute
          all'Associazione culturale Ponte della Memoria, contattabile
          all'indirizzo e-mail segsrl@flashnet.it.
 
 
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