Colpi di fulmine e storie infinite
Ludovica Valori
Articoli collegati:
Opere e ossessioni
Colpi di fulmine e storie infinite
La top five della redazione
Esistono dipinti che si amano per la loro capacita’
di essere narrazioni infinite, viluppi di colori, rimandi e simboli
che non ci si stanca di ripercorrere; altri invece folgorano in meno
di un istante mente e anima di chi guarda. Premessa arbitraria e
indubbiamente un po’ schematica, ma che puo’ forse aiutare a
ordinare la miriade di immagini che mi vengono in mente quando tento
di rispondere alla fatale domanda: qual e’ il tuo quadro
preferito?
(Oltre a cio’, mi sia permessa un’altra parentesi: si puo’
parlare di “quadro” se non lo si e’ mai visto dal vero ma solo
e sempre riprodotto, magari sul monitor del computer? Non sarebbe
meglio dire “riproduzione di quadro”? O “idea di quadro”? Ma
questo discorso ci porterebbe forse troppo lontano…)

Il “quadro-narrazione” che amo piu’ di
tutti, o meglio il primo che abbia amato, e’ il “Trittico delle
delizie” di Hieronymus Bosch. Ricordo infatti che fu quello che
piu’ mi impressiono’ - specialmente l’anta destra, uno dei piu’
celebri “inferni” dipinti dal pittore olandese - quando, da
bambina, sfogliavo le raccolte dei “Maestri del colore” dei miei
genitori. Quando l’ho incontrato “fisicamente”, un paio d’anni
fa al Museo del Prado di Madrid, e’ stata un’esperienza
avvolgente e intensa come un ritrovamento atteso a lungo.
Sulla stessa linea tra ricordo d’infanzia e fascinazione narrativa
collocherei senz’altro anche il “Trionfo della morte” di
Pieter Bruegel il vecchio -anch’esso “ritrovato” al Prado - e
i cicli di quadri e incisioni dell’inglese William Hogarth, un
altro grande e tagliente “narratore per immagini”. La serie dei
“Disastri della guerra” di Goya, poi, occupa un posto essenziale
nella mia (sovraffollata, lo riconosco) memoria visiva. Sono quadri
(e incisioni) che parlano di mondi interi.
Passando ai “quadri-istante”, se cosi’ vogliamo chiamarli,
quello che mi e’ piu’ caro e’ “La ragazza seduta”
(conosciuto anche come “La moglie dell’artista”) di Egon
Schiele. Non saprei spiegare il perche’, se sia piu’ la forza
del segno o quella dello sguardo sbieco e penetrante della ragazza
ritratta. Nonostante lo abbia sempre visto riprodotto (a volte assai
malamente!), mi ha stregato tanto da spingermi a citarlo e a
ridisegnarlo decine di volte. Stessa cosa e’ avvenuta con il “Ritratto
di Simonetta Vespucci” di Piero di Cosimo, che tra l’altro e’
l’unica delle mie immagini-culto che occhieggia dalle pareti dello
studio, assieme alla pallida “Olympia” di Manet.
Resisto infatti continuamente alla tentazione di appendere in casa
anche gli altri “preferiti”, perche’ ho un po’ paura di
toglier loro la magia (o l’aura? Sempre che esista ancora…). Ma
sembra che il profilo della bella Simonetta non tema il tempo ne’
la quotidianita’ (nemica assai peggiore!).
Altra storia per i “preferiti” moderni e contemporanei, che sono
anche quelli che piu’ mi diverto a saccheggiare, ritagliare,
deformare (meno aura? Meno timor reverentialis rispetto agli
antichi? Forse solo perche’ li ho conosciuti piu’ tardi rispetto
agli antichi): Liechtenstein uber alles, ma anche Magritte,
Warhol, Francis Bacon, Rauschenberg, Jasper Johns, Burri, Vespignani
e i muralisti messicani come Rivera e Siqueiros. Anche se di questo
probabilmente i lettori si saranno gia’ accorti…
I link:
Hieronymus Bosch (1450-1516)
Il trittico delle delizie (1500)
Pannello
centrale
Pannello
sinistro (La creazione del mondo)
Pannello destro (L'inferno)
Pieter Bruegel il vecchio (1525?-1569)
Il
trionfo della morte (1562)
William Hogarth (1697 - 1764)
Mostra
virtuale delle incisioni del maestro britannico, autore tra l’altro
del celebre trattato “Analisi della bellezza”
Altre incisioni in The
Hogarth Archive (ci sono tutte quelle che riproducono i cicli
“La carriera di un libertino”, “La carriera di una prostituta”,
“il matrimonio alla moda”, “Industriosita’ e pigrizia”)
Galleria
di quadri (Alcuni episodi dei suddetti cicli, assieme a ritratti
e altro )
Francisco Goya (1746-1828)
I
disastri della guerra (1810-1820)
Le piu’ significative tra le 82 incisioni del ciclo, oltre ad
altre immagini e notizie sul pittore spagnolo
Egon Schiele (1890-1918)
La
ragazza seduta (1917)
Biografia
e opere dell’artista austriaco, protagonista della secessione
viennese assieme a Gustav Klimt
Piero di Cosimo (1462-1521)
Ritratto
di Simonetta Vespucci (1480)
Edouard Manet (1832-1883)
Olympia
(1863)
Articoli collegati:
Opere e ossessioni
Colpi di fulmine e storie infinite
La top five della redazione
Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da
fare? Scriveteci il vostro punto di vista cliccando qui
Archivio
Attualita' |