Da: Andrea Lilli andrealilli@usa.net
A: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Cc: marcocapriata@libero.it
Data: Mercoledì, 30 maggio 2001 14:34
Oggetto: Ancora su La stanza del figlio
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135cinema-moretti3.html
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135lettera-stanza.html



Ho visto ieri il film di Moretti, vincendo la resistenza ad affrontare temi e toni che prevedevo mi avrebbero coinvolto. Infatti: mi sono staccato da quello schermo, sono uscito dal cinema ben diverso, come poche altre volte.

Moretti non mi ha stuzzicato, come sempre, nel riflettere i miei tic, i miei luoghi, la mia RomaNord: stavolta mi ha scovato una ferita, e ha rigirato nella piaga per tutto il film.

Stavolta mi ha fregato, lui e la Morante. Con colpi delicati, ma bassi e impietosi, sono riusciti a fare dello schermo uno specchio di quelli dai piedi alla testa che non amo e che non ho. Nemmeno mia moglie ne ha uno in casa.

Un gavettone a freddo, che ha interrotto un oblio, su altre lacrime.

Grazie Giovanni.

Andrea Lilli