Due anni dopo
Andrea Begnini
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C'è stata una particolare concentrazione atmosferica di eventi
attorno a questo secondo anno senza Fabrizio De André, scomparso l'11
gennaio 1999 in un ospedale di Milano. La data della ricorrenza ci ha
raggiunto in un inizio di gennaio che aveva già vissuto, appena dopo
Capodanno, la morte di Morena, il transessuale cantato da Fabrizio in Via
del Campo, la preziosa dagli occhi grandi color di foglia.
L'epifania ha segnato poi la fine dell'asta benefica promossa dal sito
Internet Qxl per l'assegnazione, tra l'altro, della semiacustica
Estevan usata da De André negli ultimi concerti; la chitarra rimane a
Genova, in Via del Campo, forse nel negozio-museo di musica di Gianni
Tassio (è appena cominciata la diatriba sulla sua collocazione),
grazie alla partecipazione popolare di assessori comunali e lucciole
dei vicoli di varie generazioni, del Genoa Calcio, di studenti,
imprenditori, commercianti e cittadini, uniti per raccogliere i 168
milioni in grado di impedire che il prezioso oggetto venisse
allontanato dal respiro comune dei luoghi che, nel bene e nel male,
hanno segnato così profonda ispirazione nelle canzoni di De André.
Prima ancora, a dicembre, Genova ha ricordato Fabrizio con la versione
teatrale de La buona novella, l'album tratto dai vangeli
apocrifi che quando uscì nel 1969 suscitò tante polemiche. La
messinscena in forma di sacra rappresentazione della storia di Gesù
allestita dall'Archivolto (Lina Sastri canta con la voce di Maria,
Leda Battisti fa Maria bambina, Andrea Ceccon Tito il ladrone e
Claudio Bisio la voce narrante) è stata apprezzata sia come omaggio a
De André che come lavoro in se stesso, grazie anche alla modernità
così ancora pressante dei testi delle canzoni di Fabrizio.
La stretta finestra di tempo dell'attenzione pubblica, che copre
appena l'orizzonte chiuso delle ricorrenze, si è spalancata e le
celebrazioni dedicate al cantautore genovese sono cominciate molto
prima del previsto. Da Internet è partita l'asta benefica in favore
di Emergency e, non a caso,
proprio la Rete rappresenta uno dei più prolifici canali attraverso i
quali passa de sempre l'affetto del pubblico di Fabrizio, un amore
geloso e incondizionato come traspare in modo evidente nel forum
online dedicato al cantautore su Repubblica.it
, forum che a meno di un mese di distanza dalla sua morte già
registrava circa ottocento messaggi di dolore e gratitudine.
Lo stesso amore che sul sito di Raisatzoom.com
, forse l'unica Web television culturale in Italia, il giorno 11
gennaio ha portato una fiumana di contatti in occasione della
trasmissione Come una specie di sorriso, interamente dedicata
al ricordo del cantautore genovese, una specie di talk show che ha
visto la partecipazione, tra gli altri, di Mario Luzi, Valerio
Magrelli, Roberto Cotroneo e Romano Giuffrida.
E' semplicemente impressionante il numero di siti dedicati a De André,
spazi per lo più amatoriali, nessuno ufficiale, costruiti da
appassionati italiani e navigatori da tutto il mondo per tenere viva
la memoria e in fermento le capacità di stupore e di protesta che la
musica di Fabrizio continua a stimolare. Sui siti dedicati a De André
non sono generalmente state preparate delle sezioni concentrate sulla
ricorrenza della morte, quanto piuttosto si registra un unico costante
ricordo lungo due anni, con interventi sempre continui - un modo più
intimo e meno chiassoso per ricordare un artista che ha più volte
liquidato l'attenzione mediatica con un "Son tutte belinate!".
Via del Campo è uno
dei più ricchi, con le copertine dei CD e alcuni desktop da
scaricare, la biografia di Fabrizio e la Top 10, votata dagli ospiti,
delle sue canzoni e dei suoi album più belli: in testa alla prima Il
Testamento di Tito e alla seconda De André in concerto 1999,
seguito da La buona novella. Preziosa risulta poi la sezione
dedicata a Georges Brassens, il cantautore francese tanto amato da
Fabrizio e morto nel 1981, alla sua discografia, ai testi e alle
traduzioni delle sue canzoni, alcune incise anche da De André, ai
link di tutto il mondo che riportano all'opera del cantore anarchico
che viveva in un barcone sulla Senna. Ha puntato sulla classifica
anche Repubblica.it, con un sondaggio che ha visto primeggiare La
canzone dell'amore perduto pur riconoscendo le difficoltà di una
scelta così complessa e soggettiva come quella di esprimere una
preferenza tra le tante storie in musica di Fabrizio.
Il sito Faber De André
si presenta in una nuova versione grafica in Flash, con la sua sempre
buona documentazione di articoli che portano dalla data della morte di
Fabrizio fino allo speciale di Repubblica, dedicato lo scorso
novembre/dicembre allo spettacolo tratto da La buona novella.
Si possono trovare la discografia completa del cantautore genovese,
molti forum di discussione per appassionati e alcuni file Mp3 e Real
Audio, vere chicche da intenditori come La ballata degli impiccati
cantata in inglese o Genova Blues, una canzone del 1991 scritta
con Francesco Baccini. Qui si possono leggere anche i controversi
testi delle quattro canzoni incompiute e dedicate alla notte alle
quali Fabrizio poco prima di morire stava lavorando assieme a Oliviero
Malaspina, controverse perché è realistico pensare che il cantautore
non avrebbe gradito che fossero diffuse in questa loro fase ancora
senza corpo. I versi, comunque, sono molto intensi e dal peso
specifico elevato, a partire da La paura dura più dell'amore.
Il sito dedicato a De
André su Freeweb ha invece un'interessante sezione dedicata
alle news che registra convegni, concerti e iniziative sorti attorno
al cantautore genovese. Sono presentate una settantina di interviste a
Fabrizio, tratte da giornali e da libri come Amico fragile,
scritto da Cesare Romana, e tutti gli album, anche i 45 giri, con i
testi e, in molti casi, anche gli accordi per chitarra. Tante
fotografie e alcuni file audio da ascoltare, comprese quattro versioni
della Canzone di Marinella, quattro di Bocca di Rosa e
cinque de Il pescatore. Interessante la sezione dedicata alle
curiosità come le poesie tratte dall'Antologia di Spoon River
di Edgar Lee Masters usate da De André per i testi dell'album Non
al denaro, non all'amore né al cielo, oppure la storia del
naufragio nel 1970 della nave da carico filippina London Valour di
fronte al porto di Genova, anch'essa rielaborata e messa in musica dal
cantautore.
Si trovano in Rete poi ancora tanti altri siti, molto intensi per
l'affetto del messaggio che spingono avanti e, in alcuni casi, con
sezioni interessanti: su Tripod
, Tiscalinet
e Freeweb
è possibile visitarne per esempio almeno tre allestiti con passione e
buona volontà che da due anni a questa parte presentano discografie,
bio e bibliografie, testi e forum di discussione. Per i tanti fan di
Fabrizio in Germania (si temeva che proprio di là dovesse giungere
l'offerta vincente per l'asta della chitarra), su Freeweb
è possibile visitare anche un sito in tedesco a lui dedicato con la
traduzione delle sue canzoni, una sezione per lo shopping online dei
suoi dischi e tanti articoli di giornale usciti prevalentemente il
giorno dopo la morte di Fabrizio.
Quello che resta, passate le celebrazioni, è una sensazione
piacevole: non c'è stato baccano, al di là di qualche pagina di
giornale confezionata per far coincidere la storia dell'asta con
l'anniversario della morte; niente di ufficiale e, francamente, è
stato meglio così. Rimane un ricordo che non ha gran bisogno di punti
e date di riferimento, ce ne si può accorgere facilmente su questi a
altri siti Internet oppure camminando lungo Via del Campo a Genova,
sfiorando le vetrine del negozio di musica di Gianni Tassio, una
costante processione di gente commossa che canta a fior di labbra le
canzoni di Fabrizio trasmesse in filodiffusione.
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