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Sesto non fornicare
Gianni Vattimo
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Questo articolo è apparso su la Stampa
del 6 settembre
Ma se Pio IX è beato perché, nonostante i suoi errori politici, la
sua santità personale è ufficialmente accertata, che cosa sarà mai
il peccato? La Chiesa si sforza - lodevolmente, del resto - di
insegnarmi che non è vero, come credono le persone meno spirituali,
che immoralità e peccato riguardino solo la sfera «de sexto», come
dicono i teologi, cioè l’ambito del sesto comandamento, insomma il
«sale petit secret» della nostra vita più privata, masturbazione,
omosessualità, adulterio, promiscuità sessuale di vario tipo...
Bene. Così, per esempio, mi si dice che devo considerarmi peccatore
anche se evado il fisco, se sfrutto il lavoro clandestino, se tratto
il prossimo con disprezzo o esercito contro di lui qualche forma di
violenza, se truffo lo stato nelle tante forme che abbiamo inventato
specialmente noi italiani.
Ma adesso, dopo la beatificazione di Pio IX, non dovrò mettere questi
comportamenti sotto la categoria degli «errori politici»,
riprovevoli magari ma non tali da intaccare la mia (eventuale)
santità personale? Pio IX ha emanato il Sillabo, che condanna non
solo il liberalismo e il socialismo, ma anche la democrazia. Ha
trattato e incitato a trattare gli ebrei come cani rognosi, ha
sottratto un bambino ebreo alla sua famiglia perché, essendo questi
stato battezzato segretamente contro la volontà dei genitori, non
poteva più restare nelle loro mani di perversi cani deicidi. Infine
ha comminato e fatto eseguire pene di morte (certo come molti sovrani
del suo, tempo; ma anch’io se rubo allo stato faccio solo quel che
fanno molti italiani del mio tempo). La sua santità personale non è
davvero intaccata da tutto questo? Non sarà perché, alla fin fine,
come pensano nella loro materialistica volgarità tanti cristiani
ignoranti, quello che la Chiesa considera davvero peccato è sempre
fondamentalmente solo il peccato della carne?
Pio IX non si è abbandonato a questo genere di tentazioni, non ha
avuto amanti segrete e figli naturali, non risulta che si ubriacasse
nelle osterie romane, dunque può essere beatificato. Anche se avesse
baciato Totò Riina nell’esercizio delle sue funzioni, potrebbe
essere beatificato lo stesso. In fondo, un semplice errore politico,
che non ha nulla da fare con la sua «personale» santità.
Europarlamentare Ds
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