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I lettori scrivono
Da: Sandro Montagner xsandro@tin.it
A: caffeeuropa@caffeeuropa.it
Data: Lunedì, 15 maggio 2000 9:26
Oggetto: Quei giovani
senza ideali
Caro "Gigi" Vincenzo Tarkowsky,
ho letto il tuo sfogo sui giovani senza ideali. E' uno sfogo che condivido pienamente,
anche perché ne trovo traccia uguale uguale nelle cose che (mi) scrivevo da giovane sulle
pagine di un diario. Purtroppo non so cosa dire di questa noiosa tiritera che le
generazioni avanti fanno a quelle che le seguono a ruota.
Io guardo mio figlio che è piccolo (avendo io filiato in età matura rispetto alla media)
e mi dico: mai gli farò la predica che mi sentii fare da mio padre...Ma poi sento la voce
interna che mi dice "mai dire mai...". Però qualcosa la voglio fare per rompere
questo sortilegio: rivelarne le cause profonde, che sono poi così banali e per le quali
spero che tu sarai indulgente verso la generazione, a cui appartengo, e dalla quale
proviene oggi quella noiosa predica:
1. Stiamo invecchiando non proprio come avremmo desiderato (anche quelli che si dicono
"soddisfatti")
2. Cominciano a sfuggirci le dinamiche presenti della riproduzione sociale
3. La lucidità di un tempo si fa sempre più lenta (ma non lo ammetteremo mai davvero).
4. Temiamo di essere trattati dai nostri figli allo stesso modo (impietoso) con cui
abbiamo a nostra volta trattato i nostri padri che, appunto, ci accusavano di non avere
ideali...
Dopotutto si tratta della tragedia della vita: siate indulgenti con il nostro invecchiare.
Cordialmente
Sandro Montagner/Oderzo Treviso
xsandro@tin.it
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