Hans Georg Gadamer è nato a Marburgo nel 1900 e ha compiuto cento anni il 15 febbraio
scorso. Studia a Breslavia e a Marburgo con Nicolai Hartmann e Paul Natorp, con il quale
si laurea, nel 1922, discutendo una tesi dal titolo "L'essenza del piacere nei
dialoghi di Platone". Nel 1923, a Friburgo, conosce Husserl e Heidegger, del quale
frequenta i corsi universitari a Marburgo tra il 1923 e il 1928. Diventa professore
ordinario di Filosofia nel 1937 e, nel 1939, ottiene una cattedra presso l'Università di
Lipsia, di cui diventa rettore nel 1946. Nel 1947 insegna a Francoforte e nel 1949 ad
Heidelberg, dove succede a Karl Jaspers. Dal 1969 al 1972 è stato presidente della
Heidelberger Akademie der Wissenschaften. Divenuto professore emerito nel 1978, Gadamer ha
successivamente insegnato presso alcune università straniere e negli Stati Uniti, vivendo
quella che egli stesso ha definito "una seconda giovinezza". Ha tenuto corsi e
seminari all'Istituto per gli studi filosofici di Napoli.
In opposizione alla tradizione cartesiana e neokantiana volta esclusivamente alla
fondazione metodologica della scienza, Gadamer si può considerare il fondatore di una
ontologia ermeneutica: la verità non può essere garantita da un metodo che mira al
possesso dell'oggetto (scienza) come risulta chiaro nell'esperienza estetica e nello
studio dei fenomeni culturali. La verità si svela nell'atto interpretativo che nella sua
storicità trova non un limite, ma la possibilità di un colloquio con la tradizione
("fusione di orizzonti") che testo o evento che sia è
comprensibile non in quanto "essere" ma in quanto "linguaggio".
L'opera omnia di Gadamer è raccolta in: Gesammelte Werke, Mohr,
Tübingen, Mohr, 10 voll., 1985-1995. Fra i principali suoi lavori tradotti anche in
italiano possiamo ricordare: Platos dialektische Ethik: Phänomenologische
Interpretationen zum Philebos, Meiner, Leipzig, 1931 (trad. it.: Studi platonici,
Marietti, Casale Monferrato, 1983); Wahrheit und Methode: Grundzüge einer
philosophischen Hermeneutik, Mohr, Tübingen, 1960 (trad. it.: Verità e metodo,
Fabbri, Milano, 1972); Kleine Schriften I. Philosophie, Hermeneutik, Mohr,
Tübingen, 1967 (trad. it. parz.: Ermeneutica e metodica universale, Marietti,
Torino, 1973); Kleine Schriften II. Interpretationen, Mohr, Tübingen, 1967 (trad.
it.: Interpretazioni di poeti, Marietti, Genova 1990); Hegels Dialektik,
Mohr, Tübingen, 1971 (trad. it.: La dialettica di Hegel, Marietti, Torino, 1973); Kleine
Schriften III. Idee und Sprache, Platon, Husserl, Heidegger, Mohr, Tübingen,
1972; Wer bin Ich und wer bist Du? Ein Kommentar zu Paul Celans Gedichtfolge,
Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1973 (trad. it. Chi sono io, chi sei tu? Su Paul Celan,
Marietti, Genova, 1989); Vernunft im Zeitalter der Wissenschaft: Aufsätze,
Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1976 (trad. it.: La ragione nell'età della scienza,
Il Melangolo, Genova, 1982); Kleine Schriften IV. Variationen, Mohr, Tübingen,
1977; Philosophische Lehrjahre: Eine Rückschau, Klostermann, Frankfurt am Main,
1977 (trad. it.: Autobiografia filosofica: uno sguardo retrospettivo, Queriniana,
Brescia, 1979); Poetica, Insel, Frankfurt am Main, 1977; Die Aktualität der
Schönen: Kunst als Spiel, Symbol und Fest, Reclam, Stuttgart, 1977; Die Idee des
Guten zwischen Plato und Aristoteles, Winter, Heidelberg, 1978; Heideggers Wege:
Studien zum Spätwerk, Mohr, Tübingen, 1983 (trad. it.: I sentieri di Heidegger,
Marietti, Genova, 1987); Lob der Theorie, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1983 (trad.
it.: Elogio della teoria, Guerini, Milano, 1989); Das Erbe Europas,
Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1989 (trad. it.: L'eredità dell'Europa, Einaudi,
Torino, 1991); Über die Verborgenheit der Gesundheit, Suhrkamp, Frankfurt am Main,
1993 (trad. it.: Dove si nasconde la salute, Raffaello Cortina, Milano, 1994); Wahrheit
und Methode: Erganzungen, Register, Mohr, Tübingen, 1986 (trad. it. Verità e
metodo II: integrazioni, Bompiani, Milano, 1996).