| Itinerario/La Pulzella nella Rete
Andrea Lilli Smith
Articoli collegati Forse non avrà avuto lo sguardo cyber di Milla Jovovich, o i tratti delicati di Sandrine Bonnaire - le due interpreti cinematografiche più recenti della storia di Giovanna d'Arco - ma la giovane guardiana di greggi nata a Doomreèmy -La Pucelle il 6 gennaio del 1412, qualcosa di particolare doveva sicuramente possederlo. Vergine, guerriera e santa, Jeanne d'Arc sembra riunire nella sua figura, elementi archetipici delle diverse tradizioni europee. La Vergine cristiana, in primis: mentre il riferimento biblico può sembrare naturale, la relazione con l'aspetto guerriero femminile può apparire a prima vista meno chiara. La mitologia occidentale ci presenta peraltro numerosi esempi di questa sintesi di elementi sacrali: dall'Athena classica, bellicosa al punto da nascere, secondo la tradizione, completa di elmo e lancia e fiera della sua verginità, alle Valchirie figlie di Wootan, consacrate nell'epica nibelunga quali esempi di vergini guerriere. La purezza sessuale sembra rappresentare in contesti mitologici e socioculturali fortemente patriarcali, l'elemento di potenziamento di una realtà "altra", quella femminile, relegata altrimenti ad un ruolo tradizionale: una realtà che il contatto sessuale potrebbe trasformare in negativo, cioè nella normalità mondana.
Parte della suggestione della figura della "Pulzella d'Orlèans" può ritrovarsi proprio nella sintesi di tradizioni differenti: quella "pagana", intrisa dell'epos associato ai valori tipici della cavalleria, e quella cristiana del sacrificio e della verginità Mariana. Se questo è uno degli aspetti che hanno consacrato la figura della giovane donna anche nell'immaginario laico di una nazione come la Francia, non possiamo dimenticare la mistica associata alla sua figura: una mistica che la pone in contrapposizione alla Chiesa, come esempio di una concezione individualista della religione, di un rapporto diretto e personale con Dio che la Chiesa ha cercato di controllare con ogni mezzo, anche con l'inquisizione ed il rogo E la storia ? Anche la storicità della figura della Vergine di Orlèans è un elemento forte, in un contesto - quello occidentale - in cui la religione deve calarsi nel mondo per attestare la sua veridicità. Storica è sicuramente la figura di Giovanna, che a soli diciassette anni, convinta dalle voci divine che afferma di sentire (e riconosciute come appartenenti all'Arcangelo Gabriele e alle Sante Catherina di Alessandria e Margherita di Antiochia) abbandona la vita di contadina facendosi scortare da un drappello di soldati del barone locale fino al Castello di Chinon, dove il Delfino, futuro Carlo VII, si convince della forza profetica delle parole della giovane e le affida un compito a prima vista impossibile: liberare Orlèans dagli Inglesi.
Otto giorni le sono sufficienti per riconquistare la città e per convincere il futuro sovrano a farsi incoronare re dei Francesi nella cattedrale di Reims. Ma questo non la salva dai complotti : catturata dall'esercito Burgundo, alleato della corona inglese, è imprigionata e sottoposta a un processo farsa che la dichiara eretica e la condanna a bruciare sul rogo, come una strega, a 19 anni. La riabilitazione del 1456, voluta da Carlo VII, sarà il viatico alla futura santificazione, che avverrà solo all'inizio di questo secolo, nel 1920. Insieme a Remy di Reims e a Denis di Parigi, Giovanna è una dei tre santi patroni della Francia illuminista ma anche cattolica. Un bel riconoscimento per una piccola contadina che le cronache del processo ci dipingono dotata di spirito mistico ma anche concreto, testimoniato dalle risposte ai giudici, che le chiedevano infidamente la differenza fra Chiesa trionfante e Chiesa militante. Alla domanda trabocchetto l'analfabeta Giovanna rispose: "Dato che tutta la Chiesa appartiene a Dio, la differenza non deve essere poi così importante".Una risposta che -sembra -impietrì i dottori della Chiesa ed i giuristi riuniti per condannarla : Jeanne morì bruciata la mattina del 30 maggio 1431 al centro della piazza del vecchio mercato di Rouen. Ma il suo mito sopravvive in Rete. Ecco alcuni siti che ci parlano di lei.
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