"Dalle
ultime elezioni suppletive emerge un dato chiarissimo: il rilancio dell'Ulivo come emblema
della sintesi fra le varie culture riformiste del nostro Paese". Così il segretario
dei Ds Walter Veltroni analizza gli esiti della consultazione del 28 novembre, e aggiunge:
"Il risultato è stato ottimo, ma non dobbiamo abbandonarci all'euforia. I problemi
da affrontare sono molti, e l'ultima cosa da fare è addormentarsi sugli allori".

Parliamo, onorevole Veltroni, della fisionomia di questo Ulivo 2 che
sembra essere l'idea vincente degli ultimi mesi...
"E' vero, si tratta di un'idea vincente. Quando parliamo di Ulivo,
non intendiamo chiedere ad alcuno l'adesione ad un progetto di tre anni fa, cioè alla
coalizione che trionfò nel 1996. Chiediamo piuttosto un patto fra coloro i quali credono
nella scelta riformista. Tale patto dovrebbe dar vita a un soggetto politico nuovo,
amplio, dove tutti abbiano pari dignità. Nessuna egemonia dei Ds, insomma".
Sarà possibile, a suo parere, un accordo fra il nuovo Ulivo e il
Trifoglio di Cossiga, Boselli e La Malfa?
"Mi sembra una prospettiva difficilmente praticabile, che peraltro
sancirebbe il collocarsi delle forze di centro in due raggruppamenti distinti e magari in
polemica fra loro come Ulivo e Trifoglio. Più che l'alleanza fra due soggetti, dunque, è
necessaria la costruzione, tutti insieme, di un soggetto unico e vincente, capace di
ottenere grandi risultati sia alle elezioni regionali del 2000 che alle politiche
dell'anno successivo".
Alle politiche del 2001 si andrà con questo governo e con questo
premier?
"Certo. Noi Ds vogliamo arrivare alle politiche del 2001 con
questo esecutivo e con D'Alema presidente del Consiglio. Del resto, i successi
dell'attuale esecutivo sono sotto gli occhi di tutti, e anche gli elettori hanno mostrato
di essersene accorti!"

Ritiene che sarà possibile riavviare un dialogo col Polo sulle
riforme?
"Al momento attuale, posso solo constatare, con estrema
preoccupazione, la deriva estremista del Polo, della quale le recenti, inqualificabili e
gravissime affermazioni di Berlusconi sul tema della giustizia sono la più visibile
conferma. Il Polo sta andando sempre più verso destra, e ciò suscita sincero allarme!
Con questa destra non può esserci altro che conflittualità, e del resto noto con
soddisfazione come il recupero di conflittualità dei Ds con il Polo sia stato
determinante per il nostro successo elettorale, poichè ha creato spinte che hanno aiutato
la partecipazione al voto. Detto questo, non escludo la possibilità di lavorare insieme
all'opposizione sul terreno delle riforme: vorrei davvero che anche in Italia, come
avviene in tanti Paesi, il confronto aspro e serio fra i due poli non impedisse un comune
impegno per definire le regole".
Come giudica il risultato ottenuto da Rifondazione Comunista?
"Mi auguro che nel partito di Bertinotti si apra una riflessione
profonda, che parta dal clamoroso errore compiuto dal leader di Rifondazione nel provocare
la caduta del governo Prodi".
La vittoria del centrosinistra avrà ripercussioni sull'imminente
congresso dei Ds?
"Sicuramente le ripercussioni saranno assai positive. Perchè
questo risultato è il frutto di un lavoro intenso compiuto dal partito e dalla coalizione
in questo ultimo anno, e della grande volontà di riscatto dopo gli insuccessi delle
elezioni comunali in primavera. Lo sforzo è stato enorme anche grazie a candidati di
prim'ordine, da Parisi a Micheli per citare solo due nomi, che hanno saputo mettersi in
gioco, investendo in questa competizione il loro prestigio e la loro esperienza".