Quello che segue è uno
stralcio del discorso tenuto dal senatore Norberto Bobbio allUniversità di Torino
in occasione della cerimonia per il suo 90° compleanno

NOVANTANNI! Stento a crederlo. Non me lo sarei mai aspettato. Continuo a dire fra
me e me: "Ma è proprio vero?". Sono nato allinizio del secolo. I miei
più lontani ricordi risalgono alla prima guerra mondiale, che ha aperto unepoca di
violenze delluomo sulluomo senza precedenti per vastità ed efferatezza. Sono
vissuto sino ad affacciarmi alle soglie del nuovo secolo che non si preannuncia come
unera di pace. Fortunatamente, anche i profeti di sventura qualche volta seppur
raramente, possono sbagliare.

La vecchiaia, si dice, è letà della saggezza. Ormai solo in parte è vero. Il
mutamento della società e dellambiente in cui viviamo è così rapido per effetto
dellinarrestabile progresso tecnico-scientifico che il vecchio col suo passo sempre
più lento non riesce a tenergli dietro. La vecchiaia è, sì, il tempo del raccoglimento,
ma anche della stanchezza della smemoratezza, dello spegnimento di tante passioni inutili.
Restano le passioni forti, sulle quali si misura il senso o il nonsenso, il successo o il
fallimento, della propria vita. Restano, infine, gli ultimi a estinguersi, guai se si
estinguessero, gli affetti delle persone che ti sono vicine e ti aiutano, come sempre ti
hanno aiutato a vivere.