Avere un dialogo
costruttivo con degli intellettuali che considerano il dissenso la loro parola d'ordine
puo' sembrare un' impresa votata all'insuccesso. Non sono di questo avviso quelli di
Reset, il bimestrale italiano diretto da Giancarlo Bosetti, che col quadrimestrale
americano Dissent porta avanti ormai da anni un fruttuoso sodalizio.
Cosa lega le due riviste?
Nelle parole di Bosetti, fa da collante "lidea (
) che
la politica è animata fondamentalmente da un confronto tra Destra e Sinistra, per quanto
siano nuove e varie le forme che queste parti politiche assumono, e per quanto nuovi e
vari siano i temi proposti dallagenda pubblica dei nostri tempi" (1)
Prova tangibile della stabilita di questo legame sono i seminari
che Reset e Dissent organizzano periodicamente e che hanno ora trovato loro sede
permanente ad Abano Terme (la cittadina veneta famosa per le cure termali e dei fanghi,
www1.protec.it/abano/index1.html), dove il prossimo 4 e 5 Giugno si terra' la nuova
edizione. Ad Abano le due riviste beneficiano della ospitale accoglienza del sindaco,
Cesare Pillon, che ha salutato i seminari come "un importante incentivo alla
partecipazione democratica al dibattito politico e sociale e allelaborazione di
risposte coerenti davanti agli interrogativi che le mutate esigenze della nostra società
ci pongono"(2).
Ma cosa sono i seminari di Reset e Dissent?
Il sottotitolo li definisce come un Convegno Internazionale sul
Pensiero Politico, ma in realta' si tratta di "qualcosa di più": insieme con i
direttori e alcune tra le migliori firme delle due riviste, una ventina di esperti
sociologi, politologi, economisti statunitensi ed europei vengono invitati per
interrogarsi apertamente sui quesiti più attuali dello scenario politico internazionale.
Lo spirito che li anima e' reso bene dalle parole di Mitchell Cohen, co-direttore di
Dissent: "Le nostre discussioni ad Abano Terme presentano un ampio spettro di punti
di vista che sono spesso sostenuti vigorosamente. Il nostro proposito, tuttavia, consiste
nel produrre non risposte definitive, bensì riflessione e scambio intellettuale"
(3).
Delle sessioni, mentre alcune si svolgono a porte chiuse per facilitare
la discussione seminariale tra i partecipanti invitati, una viene dedicata alla
discussione a porte aperte, e prevede l'intervento di autorita' e rappresentative
personalita' locali ed il dialogo col pubblico.
Un regalo per i lettori di Caffe'Europa: il DOSSIER '98
Che il riconoscimento di una dimensione internazionale della politica e
del conflitto politico rappresenti il comun denominatore delle due riviste lo si vede
dalla scelta dei temi trattati nei seminari. Nell'edizione dell'anno scorso si e
parlato della riforma del welfare, uno dei maggiori problemi globali delle societa'
democratiche contemporanee, particolarmente ora che una maggioranza di esse ha un governo
orientato a sinistra. La discussione seminariale e stata articolata in tre quesiti:
"Esiste una Terza Via tra la socialdemocrazia ed il neoliberalismo? Quali sono le
politiche sociali che dovremmo adottare a favore della famiglia e delle donne? Come
procedere nella riforma del welfare state?"
La Globalizzazione, tema della nuova edizione (4-5 Giugno 1999)
Quest'anno i seminari affronteranno il tema della globalizzazione
(4), che verra' introdotto nei suoi temini piu' generali e filosofici dalla relazione di
Michael Walzer (celebre filosofo politico ebreo-americano, co-direttore di Dissent). La
prima sessione prendera in considerazione laspetto prettamente economico del
fenomeno, interrogandosi su quali iniziative e accorgimenti possano arginare gli attuali
squilibri della distribuzione della crescita economica globale. La seconda sessione
partira dalla constatazione che questo sempre piu accentuato carattere
transnazionale dell'economia moderna rappresenta per gli stati nazionali la perdita di
alcuni tradizionali poteri di controllo sulla propria economia. Cio pone per essi il
dilemma di sentirsi limitati nella loro funzione protettiva nei confronti dei cittadini
davanti ad eventuali sconvolgimenti socio-economici e contemporaneamente dover creare un
consenso democratico che legittimi le nuove strutture istituzionali. Queste
necessita hanno portato alla riscoperta del livello regionale come stadio cruciale
per lazione socio-economica e politica. Percio' la terza sessione porra' il quesito
centrale nel dibattito sul processo di integrazione allinterno
dellUnione Europea- se non ci stiamo dirigendo verso un mondo allo stesso tempo
globale e locale, dove il ruolo ed il significato dello "stato nazionale" e la
conseguente identificazione dei cittadini con esso diventa sempre piu' debole e sbiadita.
Guerra e Ricostruzione: Invito alla sessione pubblica
Alla riflessione sui drammatici risvolti della Guerra in Kosovo sara'
invece dedicata la sessione aperta al pubblico, intitolata "Guerra, Economia e
Ricostruzione nellEra della Globalizazione", che si terra' Venerdi' 5 Giugno
1999 dalle ore 17.30 alle ore 20.00, nella Sala Convegni "Kursaal" (che si trova
nella zona pedonale al centro di Abano). La discussione avverra' sotto forma di tavola
rotonda alla quale parteciperanno Michael Walzer (5), James Galbraith e Michele Salvati,
nonche' rappresentative personalita' politiche (quali Nereo Laroni, Fabio Mussi) ed
esponenti della vita culturale della regione (quali Tiziana Agostini, Luigi Arsellini, Don
Fausto Bonini) e sara' aperta agli interventi del pubblico e degli altri partecipanti in
sala.
L'ingresso alla sessione pubblica e' gratuito. [per ulteriori
dettagli consultate il programma a http://www.caffeeuropa.it/attualita/
(2) dalla Prefazione di Cesare Pillon e Mauro Donolato al volume
"I seminari di Dissent & Reset ad Abano Terme"DOSSIER 1998
(4) Sul tema della globalizzazione si incentra il dialogo tra Ulrich
Beck e Danilo Zolo, uscito nel n.53 di Reset (Marzo-Aprile 1999).
(5) Walzer spiega i motivi che lo spingono a considerare
"giusta" la guerra in Kosovo nellintervista che ha rilasciato a Bosetti
(www.caffeeuropa.it/attualita/32walzer.html)