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Da: Samuele Cafasso <aurelianobuendia@libero.it
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it
Data: Giovedì, 7 dicembre 2000 4:57
Oggetto: Sergio Romano e i totalitarismi



Totalitarismi

Non mi capita spesso di essere d’accordo con quanto afferma Sergio Romano, anche se questa volta, per quello che posso ricavare dall’intervista, trovo quanto egli dice fondamentalmente corretto.

E’ vero: lo stalinismo è stato il totalitarismo più coerente, e anche quello più disumano. Alla base di esso infatti c’è l’annullamento del volere del singolo che pone egli stesso, le sue idee, la sua personalità, al servizio di un’idea che si pretende essere scientifica; e ad un gruppo di uomini, il partito, che si suppone sappiano esattamente come applicare tale idea nel mondo reale.

Il totalitarismo stalinista non prevede uomini con una propria volontà, ma macchine che, dal momento dell’adesione al totalitarismo, non si chiedano più cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, poiché solo al partito spetta questo compito. E’ questa la grande tragedia dello stalinismo: ricava il suo consenso iniziale da uomini pronti a cambiare il mondo in meglio, ma per fare ciò chiede a questi uomini di rinunciare alla loro coscienza, trasformandoli in schiavi di un potere che fa fare a loro ciò che vogliono.

Il nazismo è diverso, è terribilmente più umano perché non annulla la coscienza dell’uomo: semplicemente legalizza il lato bestiale (homo hominis lupus) che ogni stato, ogni ideologia, dovrebbe invece reprimere. Lo stato nazista invece di reprimere le tendenze negative dell’uomo, le esalta: tra eros e thanatos è quest’ultima spinta all’odio (terribilmente umana) che lo stato nazista sfrutta. Il crimine dell’Olocausto è fine a se stesso, è soddisfazione dell’istinto di morte, i crimini del comunismo sono invece riconducibili alla disciplina totalitaria che chiede all’assassino una tale abnegazione al suo volere da annullare nel momento del crimine la sua coscienza e i suoi sentimenti.

Per questo ne ricavo che l’equazione nazismo = comunismo è profondamente sbagliata: il nazismo è il male che cova dentro l’uomo incapace di controllare il suo istinto di morte, lo stalinismo è il male che viene dall’annullamento di quanto caratterizza l’uomo, cioè coscienza e passioni, in favore di un’idea astratta: è quindi questo il vero totalitarismo.

Samuele Cafasso


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