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Da: Sandro Montagner <xsandro@tin.it
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it
Data: Venerdì, 20 ottobre 2000 8:50
Oggetto: Il Grande Fratello


Confesso che ero diffidente verso il Grande Fratello...finché, distrattamente, non mi sono fermato a guardarlo.

Trovo che sia un buon pretesto per tastare il polso al nostro rapporto con la TV. Perché il GF non è tanto "10 ragazzi chiusi in una casa e spiati 24 ore su 24 dalle telecamere". E' piuttosto:"Noi che guardiamo e commentiamo 10 ragazzi chiusi in una casa e spiati 24 ore su 24 dalle telecamere".

"Non credo che il GF sia un programma diseducativo". Questa affermazione di Costanzo mi lascia perplesso. Possibile che uno come lui, così frequentemente "spiato dalle telecamere" ponga una questione di TV educatrice/diseducatrice? Ancora non è chiaro cosa faccia, della Tv, un mezzo educativo, disedicativo, pericoloso, edificante, ecc. Non posso credere che Costanzo non abbia letto Mcluhan, De Kerckhove, ecc.

Invece devo credere che Colombo non li abbia letti, tant'è che si vede da quello che afferma come si tratti di una persona il cui rapporto con la TV non è risolto (o finge! - Se finge, fa della TV alla GF.) Insomma: possibile che ci sia ancora qualcuno che voglia farci credere che la Tv sia un mezzo in cui si può distinguere il vero dal falso? Oggi Debord è stracitato, ma a quanto pare si tratta di un vezzo intellettuale. Accetteremo una buona volta, seriamente, che, nella società dello spettacolo il vero è un momento del falso?

A questo proposito è stupefacente Frizzi. Lui lamenta il pericolo di ambiguità e indefinitezza. A parte che ambiguità ed indefinitezza sono un toccasana per l'intelligenza (obbliga il "ricevente" a completare l'informazione ricevuta, col sale della propria zucca), non vorrà mica farmi credere che le sue "belle d'Italia" sono uno spettacolo di sincerità! Se dovessi scoprire una cosa del genere, giuro che vendo il televisore!

Perciò ben venuto al GF sia perché diverte, intrattiene, incuriosice; sia per motivi più seri, se vogliamo, perché possiamo osservare come si finge a scena aperta; o come dei dilettanti non hanno nulla ad invidiare ai grandi professionisti dello spettacolo (che sia questa la ragione del timore di intellettuali quaresimali come Colombo, o di "fintoni" facilmente smascherabili come tali come Frizzi)?

Bonolis dice le cose più vicine alla questione anche se, per eccesso di zelo (è pur sempre un programma trasmesso dalla scuderia di cui fa - ancora? - parte), deve esagerare attribuendo al programma caratteri di avanguardia nel panorama TV.

Le "finzioni" del GF sono infinitamente meno noiose di tutte le sincerità della De Filippo, di "Mi manda Raitre", delle notizie "vere" recitate ed interpretate da Lilli Gruber.

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