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Come cavie di laboratorio



Paolo Bonolis, Maurizio Costanzo, Furio Colombo e Fabrizio Frizzi con Bibi David



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Dopo mesi di polemiche, filtrate anticipazioni e clamorose smentite, il Grande fratello è arrivato anche in Italia, approdando contemporaneamente su Canale5, Stream e il portale Jumpy. Lo show-evento è stato ideato dal produttore danese John de Mol. Dieci concorrenti, dai 25 ai 35 anni, rimarranno chiusi in una casa e spiati per 24 ore da un circuito di telecamere, l’occhio appunto del Grande fratello. Il programma ha stregato il pubblico spagnolo, tedesco e olandese e si è imposto nei più prestigiosi network statunitensi. Dall’Europa al nord America alla Polinesia, le televisioni di tutto il mondo fanno a gara per acquistarne il format. E da noi, come è stato accolto questo insolito esperimento? Lo abbiamo chiesto a noti giornalisti e personaggi della tv.


Paolo Bonolis (conduttore tv):L’idea di un programma come il Grande fratello è simpatica e originale. E’ un modo diverso, inconsueto di fare tv, decisamente all’avanguardia, e non solo per quanto concerne l’aspetto tecnologico. Credo che un prodotto come questo abbia tutte le carte per ottenere successo. Per quanto mi riguarda però, non ci penserei neppure a calarmi nei panni di uno dei protagonisti dello show. Mi sembrerebbe di essere una cavia inglobata in un esperimento mediatico. Del resto pochi sanno che Big Brother si è ispirato ad un progetto scientifico americano, il “Biosfera 2”, nel quale alcune persone hanno dovuto rimanere chiuse per un anno in una casa di vetro”.

Maurizio Costanzo (conduttore tv e direttore Mediatrade): “Non penso che il Grande fratello sia un programma diseducativo, né tanto meno immorale o pericoloso, come molti hanno insinuato. I protagonisti dello show sono tutti consenzienti, non vi è alcuna violazione di privacy. Si è insomma ben lontani da Truman show, il film al quale Big Brother è stato più volte apparentato. Il rischio del Grande fratello è che sia poco autentico, che mischi alla verità degli squarci di fiction. E questo sarebbe un clamoroso fallimento, perché lo renderebbe solo una brutta copia delle tante telenovelas che affollano la nostra tv”.


Furio Colombo (deputato dell’Ulivo e giornalista): “Il mio giudizio sul Grande fratello è negativo. Concordo pienamente con quanto detto nei giorni scorsi dall’Unione cattolica della stampa italiana che lo ha definito “il degrado avvilente dell’incontro fra fiction e realtà”. Dieci persone inesperte, lasciate libere di muoversi davanti alle telecamere, certamente saranno portate a fingere, a dissimulare. Non ci sarà, a mio avviso, nulla di vero in Big Brother. E questa commistione impropria fra realtà e fantasia non farà che danneggiare la credibilità dell’informazione giornalistica televisiva”.

Fabrizio Frizzi (conduttore tv):Nanny Loy, negli anni’60, in segno di protesta contro un cinema sempre piu’ inautentico, ebbe per primo l’idea di utilizzare una candid camera per filmare la vita reale. Cosa ha dunque di così innovativo Big Brother? Forse, solamente, la scelta di tenere segregati, in una sorta di casa-prigione, i suoi concorrenti. Ho infinite perplessità sul Grande fratello. E’ un programma ambiguo, indefinito. Senza dubbio è meglio raccontare storie recitando con fantasia, o divertire con originali varietà, piuttosto che lanciarsi in uno pseudo-gioco così malsano”.


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