I
lettori scrivono
Da: padygarcia <paddygarcia@iol.it>
A: <caffeeuropa@caffeeuropa.it>
Data: Lunedì, 18 settembre 2000 13:56
Oggetto: Risposta
ad Alessandro Pizzorno/2
Concordo abbastanza con l'articolo, ma mi sembra che tutto il
dibattito sul candidato sia un po' falsato da quello che è il peccato
originale di questa situazione; forse, con l'inutile senno del poi,
sarebbe stato meglio andare al voto dopo la caduta del Governo Prodi,
giocando così veramente a carte scoperte contro un Cavaliere che non
aveva ancora cannibalizzato e lobotomizzato i suoi alleati e non aveva
ancora ricomprato la Lega.
Sono iscritto ai DS ma mi sembra che gran parte del partito abbia
preso in pochi anni molti dei vizi che contestavamo alla DC e al PSI:
dibattito interno nullo, corsa agli incarichi ed al compromesso di
potere come fine e non come mezzo.
Anche la scelta del candidato mi sembra sia ancora più che nel '96 un
fatto di pochi e con l'aria che tira lo stesso sarà anche nei
collegi, con tutti questi sgomitanti che si sentono in giro.
In compenso non mi sembra che si dia il dovuto peso a quello che
"di sinistra" si muove nella società; io credo che i
partiti dovrebbero essere più permeabili a quella opinione pubblica
"culturalmente" progressista che esiste, e forse è più
ampia di quello che si crede, che ormai si esprime nel'associazionismo
culturale o ambientale e che non ha una casa politica a cui
rivolgersi.
Personalmente tifavo per Rosy Bindi e ora, costretto tra Amato e
Rutelli, preferirei il primo; voterò chi capita (in fondo dovetti
votare Adornato nel 1994 e si è visto che fine ha fatto), ma alcuni
amici, ed un po' anch'io, si sono stufati di doversi tappare il naso
pur di non favorire il ritorno al governo del Piduista.
Elvio Napolitano, Perugia
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