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Le prime cento candeline



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Le prime cento candeline


Angelica Alemanno, cultura e spettacolo: Caffè Europa non è un locale nel centro di Milano, non è un settimanale, non è un almanacco, non è un centro specializzato in arti visive, non è una tribuna elettorale, non è un Forum sui gusti degli italiani. Naturalmente è tutto questo e molto di più. E' un punto di riferimento da consultare per verificare il nostro grado di aggiornamento con il mondo, in tempo reale, in tempo virtuale.

Mi sento di dar voce ed ascoltare un grammofono virtuale, dove le parole scritte, accompagnate da immagini sempre più vicine alla realtà, mi raccontano della grande strada al di là della vetrina.

In realtà Caffè Europa è un Caffè vero: un luogo dove ascoltare è spunto creativo per riflessioni e osservazioni. Ora che il bar sotto casa non è più affascinante come una volta, dopo che il nostro tempo ci costringe a gesti sempre più distratti e l’attenzione si fa più densa nella calma di fronte ad uno schermo, consultando, cercando, spiando gli anfratti del mondo. E questo luogo luminoso, dalla grafica accattivante e pulita, chiara e diretta, ci rivela la nostra inattesa curiosità di saperne di più.

Scrivere e leggere per questo Caffè è un privilegio e un gusto unico…Fa bene qui … e fa bene qui!

Antonia Anania, attualità, cultura e spettacolo: Caffè Europa è come il cilindro del mago, la borsa di Mary Poppins, come una rete di pescatori o la tela di Penelope che si fa e disfa ogni settimana. E’ come un’insalata. Come il dizionario più aggiornato, un mappamondo. Come un film, una fiction e un racconto che ad ogni puntata riserva storie nuove e curiose. La sua magia dipende dalla mente e dalle mani di chi ci lavora, dalle idee e dalle parole. E’ una scatola, di testi e ipertesti, ma anche una lavatrice, e una scopa elettrica.

Ne “La scopa del sistema” di David Foster Wallace a un certo punto un personaggio dice che gli manca chiunque e un altro ancora che riempirà l’universo di sé (mangiando), per non riempirsi di altro e di altri.
Caffè Europa mi ha dato questa grande soddisfazione: riempirmi di altro e di altri e non farmi mancare nessuno. Dunque, sono anche dimagrita.

Grazie, e auguri.

Isabella Angius, attualità e politica: Il momento più appassionante della mia collaborazione a Caffè Europa è stato quando abbiamo costruito lo speciale sulla droga. Mi sorprendeva il fatto che non avessimo ancora scritto nessun articolo sull'"emergenza" ecstasy, anche perché non ho mai creduto alla definizione della droga come "emergenza", ma come un problema sempre presente.

A lavorare al dossier eravamo in tre: io, Alessandro Anello e Barbara Iannarella. Rimanemmo praticamente quattro giorni in redazione incollati al telefono. Una sera io e Alessandro andammo a casa all'una di notte aspettando la lettera, che poi abbiamo pubblicato, di un raver. Non abbiamo mai avuto il coraggio di raccontare al direttore, Giancarlo Bosetti, che quella sera il raver voleva incontrarci in redazione: inventammo una scusa plausibile e lo incontrammo successivamente, tutti e tre, in un giardinetto vicino a piazza S. Giovanni. Più che studenti alle prime armi sembravamo spacciatori! Fu divertente.

Ciò che più mi colpiva è che tutti, in redazione, in un modo o nell'altro, conoscevamo persone legate alla droga. Obbligammo - si fa per dire - ognuno a partecipare. Alla fine tutto il numero di Caffè Europa di quella settimana era sulla droga e dopo qualche giorno ricevemmo in redazione una mail di un professore di una scuola media che si complimentava e che spiegava che aveva fatto leggere ai suoi ragazzi il nostro dossier. Il nostro commento ironico fu, ovviamente, che la nostra scuola avrebbe bisogno di altri maestri!

Antonio Carioti, politica e attualità, già autore della rassegna stampa italiana: Tra i diversi pregi di Caffè Europa, secondo il mio parere modesto e inevitabilmente non imparziale, uno dei maggiori consiste nel rappresentare una smentita vivente delle cupe profezie sfornate a getto continuo dai catastrofisti anti-Internet. Si dice che il Web, con la sua velocità vorticosa, privilegi la comunicazione ipersemplificata e superficiale, impedendo ogni forma di approfondimento e riflessione. Ebbene, la sfida di questo sito è dimostrare che le cose non stanno necessariamente così, che in Rete si può parlare di cultura in modo serio e senza sbavature. Si dirà che Caffè Europa è un prodotto d'élite, ma è abbastanza agevole replicare che anche nell'etere o nella carta stampata i prodotti informativi destinati al consumo di massa non brillano certo per spessore intellettuale.

Una seconda considerazione, di natura più personale, riguarda il destino del giornalismo. Quante volte avete sentito ripetere che i nuovi media sviliscono il nostro mestiere? Eppure il sottoscritto, proveniente da un'esperienza poco gratificante nella stampa di partito assistita dallo Stato, ha ritrovato il gusto della professione anche e soprattutto grazie a Caffè Europa e all'opportunità di curarne la rassegna stampa. Insomma, finché esisteranno siti come questo, avrà torto chi dipinge Internet come la tomba del pensiero e del giornalismo.

Maria Teresa Cinanni, attualità e cultura: La passione per la scrittura e la curiosità che mi spinge a navigare frequentemente mi hanno condotta direttamente tra le web pagine di "Caffè Europa". Amore a prima vista! Un settimanale completo e in Rete! Perché non avviare una collaborazione? Detto, fatto! Le mie idee sono piaciute ed eccomi qui, con i miei articoli, le mie proposte e tanta, tanta voglia di continuare...

Cari lettori...A voi l'ardua sentenza!

Tina Cosmai, libri: Collaboro con Caffè Europa da un anno esatto dopo aver lasciato l’insegnamento nelle scuole pubbliche per dedicarmi completamente alla letteratura e scrivere dei “miei” autori, così come li vivo, li sento nella mia anima.
Caffè Europa mi ha dato la possibilità di dedicarmi al mondo dei libri, dei poeti, degli autori. E lo ha fatto in maniera libera, scevra da ogni richiesta, insomma, nel pieno rispetto delle mie opinioni e interpretazioni.

Trovo che questa rivista sia un territorio ampio e indipendente, sia per la sua natura telematica, che allarga i confini di lettura, sia per la grande disponibilità e apertura verso modalità di pensiero diverse.
Credo che in ciò risieda il pregio di questo settimanale online, perché come ho scritto in un mio articolo pubblicato sempre da Caffè Europa, “la letteratura e l’arte in genere devono mantenere il loro valore relazionale, di contatto tra anime, di scambio di sensazioni, emozioni e significati ampi”.

Un grazie sincero a Caffè Europa per tutto questo e… auguri!

Paola Damiani, musica e filosofia, segretaria di redazione: A Caffè Europa devo molta gratitudine. Sono dotata di una curiosità scimmiesca per ciò che è nuovo, - risultando a volte naif, ma acquistandone in tenacia - e collaborare con una rivista online è una cosa che ha profondamente cambiato, in meglio, il mio modo di pensare e di lavorare. Mentre da un lato mi ha costretto ad una salutare alfabetizzazione per ciò che riguarda il Web, dall’altro mi ha dato il piacere di imparare cose nuove senza limiti di spazio e di tempo.

Avendo una formazione musicale, l’immaterialità ha per me una grande attrattiva e un giornale che possa avere una dimensione così flessibile e aperta mi sembra ideale soprattutto per i giovani lettori. Ma la ragione di soddisfazione più profonda consiste nel partecipare - anche se in piccola parte - a un progetto dove non sono mai in discussione impegno e qualità, ma solo il modo di migliorare entrambi.

Auguri.

Bibi David, attualità e televisione: Caffè Europa ha il fascino, la vivacità, la peculiarità di un giornale nato esclusivamente per la Rete. Questo riuscitissimo esperimento di settimanale online ha un approccio tanto dinamico con le notizie e con i temi trattati, da unire la serietà e il rigore del giornalismo scritto all’esuberanza del linguaggio televisivo.

Caffè Europa, più che rifarsi a tanti giornali italiani che usano Internet come supporto della versione cartacea, sembra accostarsi (ma con maggiore originalità) a modelli stranieri, americani ed europei. E’ proprio l’internazionalità, nella veste e nei contenuti, ad averne garantito il successo.

Tommaso Debenedetti, attualità e politica: Per me, frequentatore non assiduo delle infinite strade del Web, Caffè Europa ha rappresentato il primo, affascinato e goffo, approccio alla Rete. Per seguire questo giornale ho dovuto imparare a navigare. Per collaborarvi, sotto la guida di un direttore come Bosetti e di capiredattori come Riccardo Staglianò e Paola Casella, ho dovuto districarmi nel mare dei siti, delle e-mail, delle difficili connessioni, dei server e dei link. Ne è valsa la pena. Perché Caffè Europa, per chi lo legge e per chi vi collabora, è un appuntamento settimanale con una cultura libera e con una politica fatta non di battibecchi e pettegolezzi, ma di pensiero.

Questo numero 100 è il segno d'una sfida vinta, ma pure - e soprattutto - è il segnale d'una necessità sempre più forte di dibattito, di sfide coraggiose, di proposte nuove e intelligenti. Nella difficile stagione elettorale che attende l'Italia, Caffè Europa dovrà essere proprio questo: un luogo di dialogo e di confronto, un giornale di idee. I lettori ne hanno bisogno.

Valentina Furlanetto, attualità e nuovi media: Salon, Salon, Salon. Con questo in testa - correva il mese settembre 1999 - mi sono candidata per uno stage a Caffè Europa. I miei compagni di corso (IFG Urbino, biennio 1998-2000) andavano al Tg1, a Repubblica, al Corriere, io correvo a Caffè Europa.

Salon, Salon, Salon. Due mesi intensi, belli, divertenti. Poi collaborazioni a distanza, prima da Urbino, poi da Roma, ora da Milano. A caccia di notizie sul Web e poi i pezzi via e-mail. Il primo incarico: "inviata" allo Smau, tempio della tecnologia. La curiosità è diventata passione, la passione lavoro. Il lavoro si è ritrasformato in passione.

Lo stile di Salon, la rivista americana su Internet, ha inizialmente ispirato Caffè Europa. Lo si intuiva, lo si respirava. Ora Caffè Europa cammina sulle sue gambe (virtuali).

Caffeeuropa, Caffeeuropa, Caffeeuropa. Qualche altro stagista andrà un giorno in qualche altra piccola, ma ambiziosa redazione online con questo in testa. E non sbaglierà.

Odette Hassan, nutrizione, segretaria di redazione: Dieta e Internet? Prima di Caffé Europa Internet per me era solo un mezzo per cercare o presentare i miei lavori scientifici. Nella redazione di Caffé Europa invece ho imparato a pensarmi come nodo di una Rete vera. Ad annullare steccati, attivando il dialogo tra saperi diversi, anche se - non lo nego - è stato necessario un po' di coraggio.

Al di là dello schermo, ho riflettuto sulla parzialità e sui limiti delle mie proposte. L' invisibilità del Web cela persone in carne ed ossa: il mezzo non è onnipotente e chi lo usa lo deve sapere. La novità si è unita al consueto: la grande tela cresce, è stato un piacere contribuirvi soprattutto all'interno di Caffè Europa. Un progetto che si alimenta del nostro entusiasmo e della nostra curiosità.

Dino Latella, arte: “Trasporto della posta, trasporto della voce umana, trasporto di immagini tremolanti - in questo secolo, come in altri, i nostri più grandi progressi hanno sempre l'unico scopo di mettere gli uomini in contatto”. (Antoine de Saint Exupéry).

“In arte è difficile dire qualcosa che sia altrettanto buono del non dire niente” (Ludwig Wittgenstein)

Andrea Lilli Smith, libri: E’ possibile accettare ed iniziare una collaborazione di fronte a un buon vino d’annata e a una cucina d’eccezione? I nostri padri lo pensavano non solo possibile ma estremamente promettente e stimolante. Cosi’ come è stata fino ad oggi l’esperienza di scrivere per Caffè Europa e di vedere crescere la rivista dando un piccolo contributo fin da quel primo numero 1 del 15 settembre 1998 per arrivare all’attuale e benaugurante centesimo numero. Che come quel vino d’annata è andato col tempo continuamente migliorando. E allora, come dicevano i latini, “ad maiora”, Caffè Europa, e auguri per il tuo centesimo.

Josè Luis Sànchez-Martìn, teatro, danza e musica: Sono fiero di collaborare con Caffè Europa perché è una rivista pensata e scritta con un approccio intelligente e trasversale, senza cercare facili consensi commerciali attraverso l'approssimazione e la falsa sintesi, ma anche evitando l'elitarismo snob. Caffè Europa è nata al centro della tecnologia, ma mantiene con questa e - ancor più importante - con il lettore, un rapporto caldo, diretto, cercando di non perdere il senso di necessaria intimità che per la lettura, su qualunque supporto, è indispensabile. E poi ha una gran bella impostazione grafica, moderna e leggera, il che non guasta.


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