Lo spirito di Seattle si diffonde nel
mondo
Raffaele Oriani
Die Zeit,
13 settembre 2000
Nella sezione
dedicata all’economia del numero in edicola questa settimana, la Zeit
affronta il tema della concentrazione produttiva e finanziaria che porta
sempre meno mega-aziende a controllare fette sempre piu‘ cospicue del
mercato europeo e mondiale. In realta‘ l’occhio del settimanale di
Amburgo e‘ puntato sui movimenti che a questo trend cercano di opporre
strenua resistenza con mezzi spesso assai rudimentali, ma non per questo
privi di ripercussioni sulla ‚percezione‘ pubblica di colossi
economici quali Mc Donald, Nike, Shell ecc. Le accuse alle
multinazionali del nuovo millennio sono estremamente chiare e non
semplici da rintuzzare: la globalizzazione si starebbe in sostanza
trasformando in una lotta tra pochi colossi sempre piu‘ liberi da
vincoli statali, legali, civili e sempre piu‘ efficienti nello
sfruttamento del lavoro, dell’ambiente e degli appetiti uniformati dei
consumatori del globo. La resistenza ovviamente si organizza in Internet
e in proposito la Zeit fornisce l’indirizzo di alcuni siti attraverso
i quali e’ possibile farsi una chiara idea delle caratteristiche dei
movimenti nati sulla scorta dei ‘giorni caldi’ di Seattle: www.mcspotlight.com
e’ ad esempio il covo dei patiti della polemica anti Mc Donald; il
Transnational Institute dall’Olanda raccoglie invece
informazioni e spunti polemici sulle multinazionali di mezzo mondo,
mentre www.polarisinstitute.com
, ovvero il Polaris-Institut di Ottawa, fornisce consulenza
specializzata a chiunque voglia polemicamente ‚puntare‘ un colosso
commerciale e fare le pulci al sistema produttivo e distributivo di
aziende che ideano i loro prodotti in America, li producono in
Thailandia, li vendono ai quattro angoli della terra. Il paradosso per
la Zeit e‘ che il nuovo movimentismo anti-multinazionali sulle tracce
riconoscibili del nemico da battere: solo la globalizzazione permette
infatti a gruppi non-profit americani e europei di trovare attivi
referenti nel Terzo mondo e di dar vita cosi‘ un network ‚multinazionale‘
di lotta alle multinazionali.
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