Il goal genetico: quanto lavoro oltre la
vittoria!
Raffaele Oriani
Die Zeit,
5 luglio 2000
La Zeit di questa settimana dedica ampio spaio alla cerimonia tenutasi
alla Casa Bianca per la positiva conclusione dell’impresa ‘Genoma’.
Secondo l’editoriale del settimanale liberal di Amburgo Clinton, Blair
e i due scienziati che hanno guidato l’impresa (Francis Collins per il
progetto sovvenzionato con fondi pubblici, Craig Venter per la parte
privata dell’impresa che sembra abbia richiesto un investimento di un
miliardo di dollari) sembravano di ritorno da una spedizione ai confini
del mondo: la mappa che presentavano all’opinione pubblica quale
souvenir del grande viaggio e’ infatti a detta di Zeit uno tra i
documenti piu’ importanti della storia dell’uomo. Clinton si e’
giustamente lasciato prendere dall’entusiasmo e si e’ felicitato con
Blair per l’aspettativa di vita straordinariamente allungata che
attende l’ultimo freschissimo nato del premier inglese. Ma siamo
davvero a questo punto? E’ davvero l’ora – come ha annunciato il
presidente americano – di aggredire definitivamente patologie come il
diabete, il parkinson, il cancro? In realta’ siamo molto lontani da
questo obiettivo, perche’ il codice non e’ ancora pienamente
decifrato e tra decifrazione e manipolazione il passo sembra decisamente
piu’ ampio di quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Ma secondo Zeit a
questo punto diventa fondamentale non lasciar passare invano il lasso di
tempo che ancora ci divide dalle future applicazioni: i popoli della
terra devono accordarsi su alcune regole minime da fare rispettare a
qualsiasi costo in modo che la nuova tecnologia genetica non si
trasformi nell’incubo definitivo del genere umano. Il settimanale di
Amburgo suona quindi la sveglia anche per il suo paese richiamando
la Germania ai propri doveri di grande, sviluppato paese di solidissima
tradizione scientifica: non e’ insomma piu’ il tempo
dell’astensione, non ci si puo’ piu’ nascondere dietro illusorie
moratorie. Un paese come la Germania e’ chiamato a dire la sua e a
impegnarsi in prima persona nello sviluppo e nel controllo delle
possibilita’ aperte dalla decifrazione della mappa genetica
dell’essere umano.
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