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Nato:
i tanti scricchiolii all’interno dell’Alleanza
Raffaele Oriani
Die Zeit,
15 marzo 2000
Apertura di geopolitica per il numero ora in
edicola della Zeit. Il settimanale di Amburgo si dedica infatti al
conflitto Usa-Europa, che e’ riesploso in queste ultime settimane in
occasione della nomina del presidente del Fondo Monetario
Internazionale. Caio Koch Weser era il candidato favorito dal
cancelliere tedesco, proposto agli europei, fatto proprio (non senza
qualche mugugno soprattutto francese) dall’Unione e infine bocciato
dagli Stati Uniti. La stampa americana e’ unanime nel riconoscere al
proprio presidente un giusto diritto di leadership mondiale, le
cancellerie europee appaiono al contrario sempre meno disposte a
subire i diktat di Oltreatlantico. Ma non e’ questo l’unico
episodio che testimonia il montare di una tensione tra alleati:
secondo Zeit infatti il dossier dell’arroganza e
dell’isolazionismo americano e’ molto corposo e comprende
questioni cruciali come le mancate misure di tutela dell’ambiente e
quindi del clima terrestre e la bocciatura della Corte penale
internazionale, fino a dettagli marginali ma molto fastidiosi come la
pretesa americana di avere l’ultima parola sul traffico veicolare
nei dintorni dell’ambasciata Usa di Berlino. Tanto piu’ gli
americani sono convinti del proprio ruolo guida, esaltati dalle
performances della loro economia e dei loro bombardieri, tanto meno
gli europei sembrano disposti a mantenersi nel cantuccio politico cui
li aveva condannati la guerra fredda. La novita’ e’ che alla
tradizionale riottosita’ francese si e’ aggiunta ora una inedita
durezza tedesca, e oltre a cio’ il fatto che sempre meno conflitti
all’interno dell’Alleanza vengono risolti con compromessi davvero
soddisfacenti per entrambe le parti. Come andra’ a finire? Zeit non
si azzarda in previsioni ma e’ certo che anche l’alleanza
transatlantica ha cominciato a subire i contraccolpi di un mondo in
febbrile movimento.
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