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Germania 2000: importare chips o accogliere
persone?
Raffaele Oriani
Die Zeit, 8 marzo 2000
Questa settimana Zeit
prende a pretesto le recenti dichiarazioni del cancelliere Schroeder sul bisogno di
importare esperti informatici in Germania, per affrontare a tutto tondo il
problema dellimmigrazione nella societa tedesca e piu in generale in
quella europea. Il problema e molto chiaro: da una parte societa che
invecchiano, pensionati che aumentano, forza lavoro che diminuisce e terzo mondo che preme
alle porte; dallaltra resistenze culturali, paure ataviche contro lestraneo,
pregiudizi che impediscono di guardare serenamente alla Germania e allEuropa tutta
come a una terra di immigrazione. Schroeder ha gettato il sasso nello stagno e
lo ha fatto secondo i modi oggi consueti: con maniacale e supina attenzione alla
congiuntura economica (per crescere lindustria informatica tedesca ha bisogno di
assumere e non trova in patria esperti sufficienti) e nessuna considerazione per
laspetto umano e culturale della questione. Fa davvero tristezza vedere un leader
della sinistra socialdemocratica europea trattare un contingente umano come se fosse un
qualsiasi articolo da import export; ma tante: Zeit rilancia e senza
abbandonare il terreno della congiuntura economica propone che allintegrazione sul
posto di lavoro faccia seguito un piano di integrazione sociale e culturale. Propone
insomma alle forze politiche di prendere atto che la Germania (e lEuropa, visto che
con Schengen i confini sono caduti e chi entra in un paese puo girare in tutta
lUnione) e ormai una meta di flussi immigratori come gli Stati Uniti, il
Canada o lAustralia. E un discorso che da una parte sfiora la banalita
piu lapalissiana (basti pensare che attualmente nella sola Germania vivono 7,4
milioni di stranieri) e dallaltra appare adirittura provocatorio (dal momento che in
Germania lopinione pubblica e da sempre refrattaria a qualsiasi soluzione
stile melting pot). E comunque un discorso che merita di essere approfondito ben al
di la delle esigenze contingenti dellindustria dei chips.
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