In queste settimane la stampa tedesca sta ovviamente
dedicando decine e centinaia di pagine alla ricorrenza della caduta del Muro di Berlino.
Ognuno a suo modo: Spiegel tornando a parlare dello spettro-Germania che a dieci anni
dalla riunificazione e tornato a togliere il sonno alle cancellerie di mezza Europa;
Zeit riflettendo su cultura e societa nelle due Germanie che ancora non hanno deciso
di riconoscersi come parte di un unico corpo. La Zeit dedica poi a Helmut Kohl un lungo
articolo delleditorialista principe di politica interna Gunther Hofmann. Non e
un articolo commemorativo, paradossalmente mai come oggi infatti si puo parlare di
Kohl come di una figura politica presente, quasi ingombrante, sulla scena tedesca. Kohl
e tornato, quindi: gode di straordinari indici di popolarita interna, mentre
ogni suo viaggio allestero assume i contorni di una visita di stato con tanto di
colloqui con le dirigenze dei singoli paesi, misure di sicurezza straordinarie, lauree
honoris causa, delirio mediatico, proposte di conferenze e richieste di interviste che se
accettate obbligherebbero lex cacelliere a parlare per oltre un decennio. In Cina i
leaders di governo e di partito sono tornati precipitosamente dalle ferie per incontrare
il cancelliere dellunificazione, Bill Clinton lo ospita abitualmente nella
dependance privata della Casa Bianca, in Israele ne viene omaggiata lopera di
statista e di leader. E intanto il successore cola a picco nei sondaggi. Kohl si gode la
sua rivincita e ricorda con malizia che Schroeder sconta le sue bugie in campagna
elettorale e tutte le promesse che sapeva bene di non potere mantenere. Sottinteso:
in una corsa leale non avrebbe mai potuto battermi. Ma Kohl ha soprattutto unaltra
preoccupazione: che il suo paese smarrisca la sua storia, che sia assalito dallansia
di nuovo e dalla voglia di ripartire da zero e che quindi dimentichi da dove viene e verso
dove e chiamato ad andare. A Kohl insomma non piace questa Germania senzanima
che sembra aver sottratto allintero continente il suo baricentro emotivo e la sua
coscienza storica.