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Rassegna Internazionale




Die Zeit / Helmut Schmidt: riflesioni di un patriota europeo

 

Raffaele Oriani

Die Zeit, 20 ottobre 1999

Nell?ultimo numero di Zeit si segnala soprattutto un lungo articolo di Helmut Schmidt sul presente e il futuro dell?Unione Europea. Schmidt parla da patriota europeo, da ex cancelliere esperto di prassi comunitaria e da osservatore preoccupato della piega informe che stanno prendendo gli eventi legati alla politica e all?identita? europea. Non e? la prima volta che il condirettore della Zeit da? l?allarme, ma questa volta ci tiene ad argomentarlo piu? dettagliatamente del solito. Due secondo Schmidt i problemi principali: la disaffezione della gente che non va all?Europa in se? ma alla sua burocratica traduzione bruxellese; il progetto di allargamento dell?Unione che rischia di pregiudicare l?approfondimento e la riforma assolutamente necessaria delle sue strutture. Mentre infatti Schmidt si dimostra convinto della necessita? di integrare il prima possibile i sessanta milioni di persone che vivono tra Polonia, Cechia e Ungheria, molti dubbi vengono sollevati sull?opportunita? di procedere alla immediata accettazione delle domande di Romania, Bulgaria e Turchia. Soprattutto in quest?ultimo caso, bisognerebbe ricordarsi che uno stato che non e? venuto a patti e non sembra intenzionato a trovare un accordo con le proprie minoranze nazionali, rischia di portare all?interno dell?Unione solo dei problemi difficilmente risolvibili. Dopo tre trattati fondamentali (Roma 1957, Maastricht 1992 e Amsterdam 1997) da piu? parti si leva inoltre l?esigenza di una Costituzione europea: ma anche su questo Schmidt e? estremamente cauto per non dire scettico. Oggi come oggi infatti una Costituzione potrebbe fare due cose: ratificare l?esistente, con il rischio di complicare la strada alle riforme che verranno; delineare gli equilibri e le istituzioni future, con il rischio di richiedere qualche decennio per venire stilata e approvata. Molti quindi i problemi e gli ostacoli che si frappongono a quello che continua ad essere il sogno del vecchio socialdemocratico Schmidt: un?Europa Unita in grado di produrre piu? identita?, piu? politica, piu? convivenza, e meno direttive sulla misura dei cetrioli.


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