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Die Zeit / Caso Sloterddjik: sembra filosofia ma e’ la ‘Repubblica di Berlino’

 

Raffaele Oriani

Die Zeit, 6 ottobre 1999

Continua dalle pagine della Zeit il dibattito sulla clamorosa conferenza in cui il filosofo Peter Sloterdddijk ha perorato la causa dell’ingegneria genetica e della liberta’ dell’uomo moderno di manipolare qualsiasi forma del vivente, compreso lo stesso essere umano. La Zeit, come si suol dire, questa settimana la butta in politica. Non e’ piu’ infatti la dottrina pura ad essere contestabile e contestata in nome di idee diverse e contrapposte, ma e’ la societa’ stessa ad essere chiamata in causa nelle sue fibre piu’ comuni e diffuse. Di cosa si tratta in sostanza? Secondo l’editorialista Thomas Assheuer l’uscita di Sloterdijk e’ l’esempio piu’ clamoroso di quella svolta nell’etica e nel sentire pubblici che porta il nome di ‘Berliner Republik’. Cosa sostiene infatti Sloterddijk? Che l’uomo ha diritto di creare, educare, far crescere una schiera selezionatissima di individui superiori alla media. Si riaffaccia insomma il mito del superuomo, si riaffaccia l’antico, germanico disprezzo per la mediocrita’ della media. La genetica quindi come ultima variazione sul tema niciano del superuomo, e come versione presentabile del pensiero razzista e classista che in Germania si sperava di avere bandito una volta per tutte. Lo scontro insomma si fa pesante e Assheuer butta il cuore oltre l’ostacolo denunciando pericoli culturali e sociali per il momento del tutto ipotetici, nel tentativo di scatenare preventivamente gli anticorpi della nazione. Il fatto e’ che lo stesso Assheuer viene dalla scuola di Juergen Habermas che tanto ha contribuito in questi decenni ad inoculare nel tessuto tedesco la pratica democratica del rispetto e del dialogo sociale. Ha quindi ragione Assheuer? Si’ e no: giustamente Sloterdijk rivendica il suo buon diritto di riflettere in tutta liberta’ sulle nuove frontiere etiche e scientifiche dell’umanita’, giustamente l’editorialista della Zeit rileva che certe affermazioni sarebbero state impensabili nella tranquilla Germania di qualche anno fa. Da questo punto di vista probabilmente Repubblica di Berlino vuole dire anche che non si pensa piu’ sotto tutela, che si azzarda l’affermazione politically uncorrect, che almeno in filosofia si rifugge dalla banalita’ democratica. E si rischiano di dire delle castronerie.


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