Raffaele Oriani

Die Zeit, 29 settembre 1999

‘Come Lionel Jospin divento’ l’uomo forte della sinistra europea’: e’ questo il titolo di un lungo articolo che la Zeit dedica questa settimana al primo ministro francese. Non e’ l’articolo di apertura, che affronta invece le polemiche aperte nel mondo cattolico a proposito del papato e dell’atteggiamento da tenere sull’aborto, ma e’ un capitolo ulteriore di quella ricerca sulla sinistra europea che la Zeit ha avviato ormai da molto tempo. Dunque: perche’ Jospin? Come e’ potuto accadere che quello che fino a qualche mese fa veniva considerato un ferrovecchio, un relitto di epoche passate e un omaggio improprio che i francesi avevano fatto alla propria tradizione statalista e giacobina, sia adesso la star incontrastata della sinistra europea? Il fatto e’ che Jospin funziona: la Francia vive un momento di congiuntura brillantissima, in due anni sono stati creati 750.000 posti di lavoro, la soglia di occupazione (la percentuale di crescita del Pil necessaria ad abbassare la percentuale di disoccupazione) e’ ferma all’1,5%, quasi un punto percentuale in meno che in Germania. La ricetta Jospin sembra quindi essere tutt’altro che una formula d’altri tempi; eppure rivaluta il valore dello Stato, si sforza di regolare per legge i rapporti tra le parti sociali, rivendica alla politica un ruolo guida nella societa’, diffida profondamente di ogni credo neoliberista e di ogni peana alla globalizzazione e alla flessibilita’ economica. Ovvio quindi il contrasto con l’altra sinistra europea che si e’ acutizzato da quando a Bonn-Berlino Lafontaine si e’ dimesso da ogni carica e da quando il cancelliere Schroeder ha intensificato i rapporti col primo ministro britannico Tony Blair. ‘Cavallo di Troia di Blair in Europa’ e’ anzi considerato a Parigi il cancelliere tedesco; tanto che in risposta alle tesi modernizzatrici firmate nel maggio di quest’anno da Blair e Schroeder, gli uomini del presidente (del consiglio) francese pare stiano elaborando un manifesto della sinistra continentale da sottoporre alle assisi dei socialisti europei che si terranno nel prossimo novembre a Parigi.