Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




Die Zeit / Veleni a tavola: la colpa e’ di chi ne parla

 

Raffaele Oriani

Die Zeit, 21 luglio 1999

Questa settimana la Zeit apre con una tesi ad effetto, presentata senza sfumature, con tutta la radicalita’ che si poteva spremere da un’opinione decisamente controcorrente. Non si parla di politica politicienne, non e’ l’ennesimo editoriale contro i sonni del cancelliere, non si affrontano scenari di geopolitica internazionale: si parla di alimentazione, si fa il punto su tutti gli scandali di questi ultimi mesi e si conclude con un titolo azzeccato: ‘Molto rumore, poco veleno’. La tesi e’ in sostanza che dietro la paura per la carne agli ormoni, i polli alla diossina, la coca-cola ad alto tasso ignifugo c’e’ poco (ma proprio poco) piu’ di nulla. Secondo Hans Schuh che firma questa requisitoria contro i media e i politici europei su ogni singola questione la scienza offre parole tranquillizzanti, ma nessuno la ascolta perche’ l’obiettivo non e’ la salute ma il mercato interno europeo, in particolare il quieto vivere dell’agricoltura comunitaria che sollevando polveroni immaginari spera di difendersi dalla concorrenza Usa. E per questo mobilita i politici e costringe il continente ad una guerra commerciale che se non portera’ del bene oltreatlantico sicuramente non favorira’ l’economia e la salute di casa nostra. Stessa tesi a proposito dell’agricoltura transgenica: secondo l’autore non c’e’ una sola ricerca scientifica che sostenga la pericolosita’ del cibo trattato geneticamente o che metta in guardia contro possibili danni ambientali (se si prescinde dalle giustificate preoccupazioni per una specie di farfalla che gli insetticidi incorporati metterebbero a rischio). E’ insomma il classico editoriale destinato a sparigliare le carte in tavola, soprattutto perche’ pubblicato da un giornale che fino ad oggi e’ stato sempre attento a non confondere liberalismo e liberismo e ha sempre tenuto un ammirevole equilibrio tra le ragioni dell’etica e della realta’.

Sempre sulla Zeit si segnala un lungo articolo di presentazione del nuovo governo europeo di Romano Prodi: promossi a pieni voti il presidente e il commissario italiano, entrambi davanti a anni di duro lavoro sotto i riflettori dell’opinione pubblica. In particolare Monti ha gia’ dato la linea, gelando il sangue a chi, soprattutto in Germania, sperava in un ammorbidimento della dottrina Van Miert sulla libera concorrenza. Richiesto di presentare il proprio programma rispetto a quello del predecessore, l’ex rettore della Bocconi ha risposto laconico: ‘non cambia nulla’.



homeindice sezionearchivio

Copyright © Caffe' Europa 1999

Home | Rassegna italiana | Rassegna estera | Editoriale | Attualita' | Dossier | Reset Online | Libri | Cinema | Costume | Posta del cuore | Immagini | Nuovi media | Archivi | A domicilio | Scriveteci | Chi siamo