Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




Die Zeit / Europee: la sconfitta di Cladia Schroeder e David Blair

 

Raffaele Oriani

Die Zeit, 23 giugno 1999

La Zeit non è mai stata tenera con il cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder ma dopo le elezioni europee la delusione del settimanale liberal di Amburgo si espande fino a coprire l’intero spettro della sinistra europea: una sinistra che secondo Roger de Weck che firma il pezzo di apertura non ha saputo rilanciare la costruzione europea ereditata dai governi moderati degli anni ottanta e primi novanta. I socialisti con tanto di tradizione internazionalista oggi sembrano attardati su posizioni nazionali che cercano penosamente di nascondere dietro retorici paraventi tipo ‘patto di crescita continentale’. Perche’ si chiede la Zeit a nessuno viene in mente di trasformare in ciascun stato una prestigiosa universita’ in universita’ europea da far presiedere a un intellettuale o scienziato straniero? Perche’ si chiede la Zeit l’idea europea e’ ancor oggi appannaggio dei partiti conservatori piuttosto che di quelli di sinistra? Ce n’e’ per tutti insomma, e consola che il grande settimanale di Helmut Schmidt si mantenga alla larga dai toni spesso fastidiosamente nazionalidel concorrente Spiegel. Ma non per questo la critica di Zeit e’ meno incisiva: sul banco degli imputati in primo luogo le due star del socialismo mediatico di fine millennio. Schroeder e Blair, quindi, che con genio caricaturale De Weck paragona ad un’altra coppia mediatica: Claudia Schiffer e David Copperfield, che sono rimasti per anni sulla scena senza che mai si sia riusciti a capire se combinassero davvero qualcosa. Cosa vogliono insomma i nuovi socialdemocratici? Liberalizzare il commercio, sembra. Ma per questo non ci sono gia’ i conservatori, i liberali, i popolari? E’ troppo chiedere un’idea delle forze che secondo loro dovrebbe governare le forze della globalizzazione? E quali altre forze se non appunto l’Europa e le sue istituzioni? Tutte domande destinate per il momento senza risposta perche’ il socialismo europeo denota un pauroso deficit di progettualita’. E se qualche speranza si puo’ nutrire e’ perche’ non tutti i socialisti si sono rassegnati al vuoto mediatico: Jospin lavora dietro le quinte, fa meno proclami, guadagna meno titoli di giornali, ma in due anni si e’ guadagnato la fiducia della nazione. Ecco secondo la Zeit da dove e da chi potrebbe ripartire la sinistra europea.

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