Cellule staminali: quando la ricerca
si fa business
Raffaele Oriani
Die Zeit,
9 maggio 2001
Questa settimana la Zeit dedica un lungo reportage alle ultime frontiere
della ricerca medica e al dibattito in corso in Europa e negli Stati
Uniti sull’uso diagnostico e terapeutico delle cellule staminali.
Anche in questo campo si e’ recentemente fatto sentire il cambio della
guardia alla Casa Bianca: Bush jr. ha infatti ripagato le lobby
anti-abortiste che tanto hanno contribuito alla sua elezione bloccando l’erogazione
di fondi federali a chi sperimenta nuove tecniche mediche sulla base di
cellule di embrioni umani. In realta’ il fronte scientifico che punta
a curare malattie come l’Alzheimer, il cancro o il diabete utilizzando
la tecnologia genetica applicata alle cellule del corpo umano si muove
in due direzioni distinte. La prima e piu’ controversa intende
effettivamente utilizzare l’embrione umano (a partire da sei giorni
dal concepimento) in quanto deposito di ogni informazione in materia di
tessuti organici; la seconda, che non pone alcun problema di tipo etico
ma al momento e’ scientificamente molto meno accessibile, indaga
invece le possibilita’ terapeutiche delle cellule di umani adulti,
spesso cellule dello stesso paziente cui sarebbe quindi concessa la
possibilita’ di ‘autocurarsi’. Se il secondo fronte attende solo
il progresso naturale della ricerca, il primo suscita dispute feroci e
contrapposizioni frontali tra mondo laico e religioso, ricercatori e
attivisti confessionali, pazienti e osservatori. Le soluzioni sono
spesso d’emergenza e quasi sempre assai bizzarre, come in Germania
dove e’ proibita la coltura di embrioni ma ne e’ lecito l’acquisto.
Ma da chi comprare cellule staminali embrionali? Ovviamente dalle
industrie farmaceutiche americane, che dal canto loro pretendono pero’
una sostanziosa partecipazione agli utili prodotti dalla ricerca stessa.
La ricerca europea rischia quindi di svilupparsi sotto brevetto
americano. O sotto brevetto israeliano, dal momento che la cultura
ebraica considera embrione e feto parte della donna e non vita
indipendente e quindi proprio Israele sta diventando uno dei maggiori
centri di ‘produzione’ di cellule staminali umane.
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