Tra Bush e Putin: la Germania
riscopre la politica estera
Raffaele Oriani
Die Zeit,
11 aprile 2001
Il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha reso visita al nuovo
presidente degli Stati Uniti George W.Bush e si appresta a volare a
Mosca per incontrare l’amico Wladimir Putin. La Zeit ne approfitta per
fare il punto sulla politica estera tedesca e per analizzare lo spazio
di manovra che la storia tedesca e i vincoli europei e transatlantico
lasciano al cancelliere e al suo ministro degli esteri Joschka Fischer.
Con una punta di sarcasmo il settimanale di Amburgo sottolinea come
nella tappa americana non sia stato l’ex sessantottino e ora verde
Fischer a ricordare a Bush gli impegni presi a Kyoto sul fronte dell’abbattimento
delle emissioni di gas serra. A parlare di rispetto degli accordi
internazionali e’ stato al contrario proprio il cancelliere, l’amico
degli industriali, lo storico protettore del colosso Volkswagen, che ha
rammentato ai partner americani che l’ambiente e’ una priorita’
politica e non un orpello elettorale. Che poi Schroeder si sia concesso
quest’affondo polemico piu’ pensando alle vicende di casa propria
che al bene dell’ecosistema e’ un altro e tutto sommato legittimo
discorso: all politics is local, dicono proprio gli americani. La
Germania comunque va, e per la prima volta da cinquant’anni si
permette iniziative di respiro internazionale. Punta ad esempio ad agire
come avamposto europeo sul fronte delle relazioni con la Russia di Putin,
e punta ad aprire un corridoio di collaborazione economica e sociale tra
le due meta’ del continente. A Putin quindi il cancelliere andra’ a
dire che e’ indispensabile un ridimensionamento della burocrazia
statale e un rafforzamento dello stato di diritto, se si vuole che gli
occidentali tornino a investire in Russia dando cosi’ una chance al
piano di rinascita nazionale del nuovo leader di Mosca. Andra’
comunque a ricordare anche che i banchieri tedeschi si aspettano il
ritorno in patria dei 700 milioni di marchi di crediti concessi negli
anni della perestroika gorbacioviana e della follia eltsiniana. Lo stato
russo e’ infatti di nuovo solvibile e il cancelliere tedesco imposta
la sua agenda internazionale con piu’ di un occhio al portafogli dei
suoi elettori: all politics is local, appunto.
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