Economia globale in affanno,
socialdemocrazia tedesca in crisi?
Raffaele Oriani
Die Zeit,
4 aprile 2001
L’ultimo vertice europeo di Stoccolma ha rappresentato, secondo la
Zeit, un passo indietro sulla via della liberalizzazione dei mercati e
della riforma della struttura economica e sociale europea. A cosa si
deve questa battuta d’arresto? Probabilmente al fatto che, con la new
economy di marca americana in chiaro affanno, al vertice si e’ sentita
piu’ di qualche voce affermare che e’ ormai l’Europa la locomotiva
economica del mondo e che il Vecchio continente sapra’ approfittare
della propria solida base industriale per rilanciare il treno della
crescita mondiale. Alla Zeit invece non scommetterebbero troppo sulla
rinascita prossima ventura: vero e’ infatti che gli europei producono,
comprano e vendono essenzialmente fra di loro, concedendo non piu’ di
un 12 per cento all’interscambio con gli altri sette ottavi del mondo;
ma vero e’ anche che era un quarto di secolo che l’economia
americana e quella giapponese non rischiavano di entrare
contemporaneamente in una fase recessiva. A chi si rallegra della fine
della corsa americana e’ bene quindi ricordare che in un mercato ormai
globalizzato i contraccolpi dell’impasse potrebbero farsi sentire
anche al di qua dell’Atlantico. Chi ne risentira’ di piu’? Qui il
discorso del settimanale di Amburgo passa dal piano dell’analisi
internazionale alla cura delle cose di casa: la Germania pare infatti
uno degli anelli deboli della catena europea, dal momento che lo slancio
riformatore del governo Schroeder si e’ ormai spento da tempo e che
negli ultimi due anni la stessa Francia pare essere riuscita a fare
molto di piu’ per dinamizzare il proprio mercato del lavoro.
Attenzione Schroeder, avverte quindi la Zeit: con un’economia mondiale
in crisi e un sistema tuttora gravato da molte zavorre burocratiche, le
elezioni del 2002 rischiano di non essere la passeggiata che sembrano
ora. I limiti del sistema Germania sembrano effettivamente in grado di
rimettere in corsa una Csu-Cdu che al momento appare incapace tanto di
fare opposizione quanto di aspirare alla guida del paese.
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