Cina: la grande incognita tra potenza
          e sottosviluppo 
           
           
           
          
           Raffaele Oriani  
          
          Die Zeit, 
          21 febbraio 2001 
         
        Il ministro della Difesa tedesco Rudolf Scharping sta per partire alla
        volta di Pechino in visita ufficiale ai leader della Repubblica popolare
        e la Zeit ne approfitta per fare il punto sui rapporti tra la Cina e l’Occidente.
        In realta’ le maggiori preoccupazioni del momento si appuntano sulle
        relazioni burrascose tra le due sponde del Pacifico: tra Cina e Stati
        Uniti quindi, che negli ultimi tempi sembrano moltiplicare i motivi di
        frizione. Da un lato infatti il progetto di difesa antinucleare, cui il
        nuovo presidente Bush si appresta a dare nuovo e decisivo impulso,
        sembra fatto apposta per sollecitare le paure e i complessi di
        inferiorita’ geopolitica della dirigenza politica di Pechino; dall’altro
        il Congresso americano e’ in procinto di decidere se fornire o meno
        una serie di corazzate antimissile all’esercito di Taiwan (che i
        cinesi di terraferma considerano da sempre non piu’ che una provincia
        ribelle). Entrambe le questioni sono estremamente delicate e obbligano a
        ragionare sul peso e sullo sviluppo effettivo raggiunto da un miliardo e
        trecento milioni di cinesi all’alba del ventunesimo secolo dell’era
        cristiana. La questione in sostanza si riassume in un unico
        interrogativo: la Cina e’ un paese sottosviluppato o la potenza
        destinata a dominare la scena politica dei prossimi decenni? Molti
        politologi americani sono convinti che l’Occidente stia
        pericolosamente sottovalutando il potenziale economico, politico e
        militare dell’immensa repubblica asiatica, mentre dal canto loro i
        cinesi sembrano optare per il low profile ricordando ad esempio che la
        preoccupazione principale dei leader del partito non e’ certo la
        confrontation con l’Occidente ma lo standard di vita ancora
        estremamente basso di piu’ di un miliardo di persone. Secondo il lungo
        e accurato reportage di Zeit (che intervista generali cinesi e
        accademici americani) una cosa comunque e’ certa: l’incognita cinese
        e’ destinata a restare uno dei temi forti dell’agenda geopolitica
        dei prossimi anni. 
        
         
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