Schmidt-Stoiber: come ti smonto l’Europa 
           
           
           
           
          
           Raffaele Oriani  
          
          Die Zeit, 
          15 febbraio 2001 
         
        La Zeit di questa settimana ospita un lungo colloquio sull’Europa tra
        l’arciconservatore primo ministro bavarese Edmund Stoiber e l’ex
        cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt. Molto interessante,
        altrettanto desolante. I due statisti sono perfettamente d’accordo e
        si trovano sulla stessa lunghezza d’onda sia affrontando la pars
        destruens che abbozzando la pars costruens del ragionamento: sia nello
        stigmatizzare l’avvio di colloqui di adesione con la Turchia, che nel
        proporre l’approvazione di un documento (per carita’, che non lo si
        chiami costituzione!) che fissi i chiari limiti di competenza dell’Unione
        stessa. La tesi che emerge dal colloquio e’ comunque chiarissima: l’Unione
        e’ andata troppo in la’, occorre tirare il freno e riaffermare le
        competenze degli stati nazionali contro i sogni di coloro che
        vagheggiano di Stati Uniti d’Europa senza sapere bene di cosa stanno
        parlando. L’Europa soffre dell’imperialismo burocratico di Bruxelles
        che vuole regolamentare ogni cosa al riparo dei piu’ elementari
        procedimenti di controllo democratico. D’accordo Stoiber e Schmidt si
        trovano anche nel sostenere che il motore dell’Europa e’ e rimane l’asse
        preferenziale Bonn-Parigi: guai se la nuova Germania pensasse di poter
        fare da se’, cercandosi altri partner, magari a Londra o chissa’
        dove. Guai comunque anche se si lasciasse l’Europa in mano agli
        europeisti alla Joschka Fischer, che amano i balzi in avanti e
        diffondono cosi’ insicurezza e scetticismo contribuendo non poco al
        rinascere dei nazionalismi sul continente. Insomma a sentire la strana
        coppia della politica tedesca dobbiamo proprio togliercelo dalla testa:
        l’Europa non esiste e puo’ servire al massimo per presidiare le
        frontiere del benessere contro gli immigrati indesiderati o per
        combattere a livello continentale la grande criminalita’
        internazionale. Alla faccia della tradizione cristiana e illuminista l’unica
        pulsione comune sembra quindi essere rimasta il risentimento. 
         
        
         
         
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