Immigrazione: adeguarsi alla cultura
          dominante? 
          
           
           
           
          
           Raffaele Oriani  
          
          Die Zeit, 
          22 novembre 2000 
         
        Nel numero in edicola questa settimana la Zeit propone un incredibile,
        documentatissimo reportage sullo sgraditissimo ritorno di una malattia
        che si credeva debellata definitivamente dalla diffusione degli
        antibiotici: la tubercolosi. Presente ancora nella Germania dell’immediato
        dopoguerra, quando condizioni di vita miserrime ne favorivano la
        diffusione, la tubercolosi alla fine degli anni ottanta colpiva ormai
        mortalmente non piu’ di quattro persone ogni centomila: in Germania
        come in tutto il mondo sviluppato, al di qua e al di la’ della cortina
        di ferro. Poi, nel 1989, la caduta del Muro, la grande festa della
        liberta’, l’Unione Sovietica che traballa e dopo qualche anno
        finalmente si dissolve… e i batteri della tubercolosi che si rifanno
        vivi approfittando della sbornia da capitalismo selvaggio che manda
        letteralmente in rovina consistenti fette del pianeta popolate da
        qualche decina se non centinaio di milioni di persone. In Georgia e in
        Kazachstan ad esempio la tubercolosi e’ ridiventata in pochi anni una
        malattia endemica, contro cui e’ difficilissimo combattere per due
        ragioni fondamentali: perche’ da decenni la ricerca sulla TBC non e’
        piu’ considerata prioritaria nei santuari della tecnologia
        farmaceutica e perche’ le condizioni economiche di quei disgraziati
        paesi non consentono che trattamenti men che rudimentali. Lo
        straordinario reportage di Zeit (no, non c’e’ proprio un pendant
        italiano della gloriosa testata liberal di Amburgo) ci porta nei paesi
        della steppa, a centinaia di chilometri da Alma Ata, dove un progetto
        pilota di Medecins sans frontieres aveva cominciato a dare dei risultati
        positivi, ad aggredire i tassi di crescita dell’epidemia, a migliorare
        se non altro le condizioni di vita dei malati cronici. A fine settembre
        MsF inspiegabilmente se ne e’ andata gettando nella disperazione i
        medici kazachi che non sanno letteralmente che pesci pigliare di fronte
        ad una situazione tanto grave. Che non sia poi una situazione cosi’
        lontana dalla nostra Europa lo dimostra l’aumento dei casi di Tbc in
        Germania: molti sono infatti i tedeschi che la storia aveva spedito
        nella lontanissima steppa e che ora hanno il diritto ‘etnico’ di
        ritornare in patria. Ma con i connazionali ‘kazachi’ i Boeing della
        Lufthansa portano a Francoforte anche i batteri della Tbc. 
         
         
         
         
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