Dieci anni di Germania: trionfa la
normalita’
Raffaele Oriani
Die Zeit,
27 settembre 2000
E‘ tempo di bilanci in Germania: sono passati esattamente dieci anni
dalla riunificazione che segui‘ alla caduta del Muro di Berlino e la
Zeit di questa settimana traccia un bilancio di questa nuova Germania
sulla cui ‚normalita‘‘ nel 1990 in pochi avrebbero scommesso
davvero. Secondo Roger de Wreck, direttore del settimanale di Amburgo,
la realta‘ e‘ estremamente semplice e per questo decisamente
rassicurante: i tedeschi sono diventati un popolo come tutti gli altri,
la nazione riunificata non ha fatto altro che assumere tic e
caratteristiche di tutte le nazioni nel contesto europeo. I tedeschi
quindi assomigliano piu‘ oggi ai francesi, agli spagnoli o agli
italiani di quanto non fosse al tempo della divisione dei blocchi: non
hanno infatti piu‘ intenzione di essere i primi della classe, non si
aspettano piu‘ dall’integrazione con i vicini quella legittimita‘
politica e culturale che non sanno trovare a casa loro. Sono
semplicemente un popolo come tutti gli altri che, come tutti gli altri,
avanza spesso pretese sgradite ai vicini, causa spesso tensioni nei
rapporti con i propri alleati, non mette ad esempio in discussione l’alleanza
transatlantica, ma certo non accetta piu‘ a cuor leggero l’arroganza
con cui gli Stati Uniti credono di poter impostare i rapporti all’interno
dell’Alleanza. E anche in politica interna si fa largo a spron battuto
una sana normalita‘. Si veda ad esempio lo scandalo finanziario della
Cdu: l’elettorato ha reagito con durezza ma non istericamente, ha
punito i responsabili ma non si e‘ stracciato le vesti come di fronte
alla rivelazione del male. I tedeschi insomma hanno imparato le virtu‘
dell’equilibrio e, vera novita‘ politico-antropologica, dell’autoironia.
Anche quando la scelta si impone non reagiscono piu‘ in base al
principio dell’aut aut ma si affidano al piu’ modesto ‘piu‘-o-meno’:
l’elettore tedesco insomma riconosce che sempre piu‘ spesso si
tratta di trovare la giusta miscela tra argomenti diversi piuttosto che
la formula magica che imponga una soluzione escludendo l’alternativa.
Secondo la Zeit al centro del continente vivono e votano ormai ottanta
normalissime persone.
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