Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




“Time” ci racconta il futuro (per l’ennesima volta)

 

Raffaele Oriani

Time, 29 maggio 2000

 

Pensavamo che con l’affermarsi definitivo della tecnologia cellulare e soprattutto con il definitivo cambio di data da millennio a millennio, si sarebbero esauriti gli articoli-scenario su quello che ci aspetta, sul futuro tecnologico-sociale prossimo venturo. "Time" evidentemente e’ di altro avviso e questa settimana ci propone un lungo servizio sulla rivoluzione tecnologica che, finalmente, pare in procinto di passare dalla teoria alla prassi, ovvero dai laboratori alle case e alla vita di tutti i giorni. Ad entusiasmare "Time" e’ un fenomeno del tutto pacifico in Europa eppure di estrema avanguardia negli States: gli americani infatti cominciano ad appassionarsi al telefonino, tanto che rispetto agli attuali 90 milioni di abbonati, fra nemmeno tre anni si prevedono 140 milioni di possessori di cellulare, ovvero 140 milioni di possibili utenti dei nuovi apparecchi integrati tra telefonia e navigazione web. Come dice il CEO di Sun-Microsystem, fra non molto ogni oggetto inanimato potra’ essere un vettore di informazioni, un anello dell’infinita catena che oggi chiamiamo world wide web e che domani chissa’ come ci abitueremo a chiamare. In sostanza quella che ci propone senza grande originalita’ il settimanale americano e’ la visione di un mondo globalmente connesso in cui passando da casa in ufficio potremmo controllare e contattare di tutto. Saremo abilitati a partecipare ventiquattr’ore su ventiquattro e ai quattro angoli del globo al circuito della comunicazione, mentre ogni minuto e ogni oggetto avra’ qualcosa da dirci. Ce lo assicura "Time" ma la sensazione e che lo sapessimo gia’.


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