Putin fuori dall'ombra
Andrea Pinchera
Time, 27 marzo 2000
"Un uomo con una missione". Il 26 marzo 2000 si è votato in
Russia, con tutti i sondaggi che già da tempo davano per vincente Vladimir Putin, l'uomo
che ha sostituito al Cremlino Boris Eltsin. Time, abbastanza prevedibilmente, gli
dedica la sua copertina, per capire dove si sta indirizzando la Russia. L'uomo che si
appresta a divenire il prossimo presidente russo, è l'opinione del settimanale americano,
resta un enigma. "Vladimir Putin è un uomo indemoniato", scrive Time.
"Vuole ricostruire una forte Russia con una presidenza potente e un'economia florida.
E' determinato - a qualsiasi costo - a distruggere il separatismo in Cecenia o in
qualsiasi altro luogo all'interno dei confini russi. Ma prima e soprattutto vuole spingere
la Russia fuori dal suo decennale abisso di disperazione". Obiettivi ambiziosi e
importanti, ma non nuovi. Per secoli, i leader russi sono arrivati al potere con il sogno
di realizzare riforme che indirizzassero verso la modernizzazione il paese. Inutilmente.
Le loro storie tragiche o la disillusione degli impegni sono lì a testimoniare come
l'inerzia del gigante euroasiatico, la sua burocrazia, l'apparato produttivo farraginoso,
la corruzione dilagante siano ostacoli così potenti da sfiorare il sabotaggio di ogni
proposito riformatore. Tutti difetti accentuatisi durante il lungo regime sovietico con
l'aggravante, dopo il 1989, dell'emergere di una mafia i cui tentacoli s'intrecciano con
la politica e l'economia.
Per il momento, l'arrivo di Putin al potere sembra avere infuso nuove
energie all'azione del Cremlino. Compito non difficile, vista l'ignavia del precedente
inquilino. "Quello che non è chiaro è se ciò rappresenti un taglio con il pigro
Eltsin, o semplicemente una rinfrescata alla pareti", si chiede Time. Nei mesi
di presidenza Putin, grazie anche alla feroce repressione dei ribelli ceceni, i russi
sembrano avere recuperato una certa dose di fiducia in se stessi. Ma non sono pochi quelli
che temono che l'ex agente del Kgb rappresenti non tanto una svolta verso una democrazia
riformista, quanto verso un autoritarismo modernizzato. Qualcosa, insomma, che i cittadini
russi conoscono abbastanza bene e il cui bilancio finale non è mai stato tale da portare
la nazione stabilmente al livello di quelle più progredite. "Putin vuole restaurare
il prestigio e il potere del suo paese. Ma riuscirà a trasformare la Russia prima che
questa tramuti lui?".
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