Bush vs. McCain: quando la politica si fa
religione
Raffaele Oriani
Time, 11 marzo 2000
Strana competizione, quella tra George Bush jr. e John Mc Cain per la
nomination del partito repubblicano alle elezioni presidenziali di novembre. Strana
competizione perche solo qualche mese fa nessuno avrebbe potuto pensare che
allalba del terzo millennio in casa del Great Old Party ci si sarebbe scontrati con
tanta veemenza su temi di politica fondamentalista, su problematiche
cioe che confondono luna con laltra religione, politica, etica, fede
personale e sociale. Eppure gran parte dellimpegno degli uomini di Bush e
andato sorprendentemente proprio in direzione dellaudience religiosamente impegnata,
e gran parte dellabilita retorica di Mc Cain si e concentrata nel
dimostrare che il suo rivale e pericolosamente vicino alle posizioni
bigotte di un Pat Robertson o di un Newt Gingrich. Solo qualche mese fa
lala conservatrice del Partito repubblicano sembrava appunto aver perso
inevitabilmente di peso politico e culturale; ora ritorna prepotentemente alla ribalta e
Time di questa settimana ribadisce quello che i maggiori media statunitensi e
internazionali vanno ripetendo ormai da qualche settimana: il confronto su questo piano
potra forse assicurare a Bush la nomination, ma gli fara quasi certamente
perdere la presidenza. Evidentemente nel team del governatore del Texas si e
convinti che ogni giorno ha la sua pena e che la gara contro Gore (probabile candidato
democratico) iniziera solo il giorno dopo la vittoria in casa repubblicana. Mc Cain
dal canto suo sembra improvvisamente aver perso di smalto, ma Time pensa che la vague
fondamentalista che sta facendo avanzae Bush potrebbe ritorcerglisi contro proprio nei
caucus dei piu importanti, piu progrediti, piu popolosi e piu
laici distretti dAmerica: New York e California.
|