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Rassegna Internazionale




Mc Cain - Bush: si avvicina l’ora X

 

Raffaele Oriani

Time, 28 febbraio 2000


Le primarie repubblicane vanno facendosi sempre piu’ incerte e di conseguenza sempre piu’ mediaticamente avvincenti. Time dedica questa settimana un lungo servizio al duello Bush-Mc Cain e la morale e’ che il sicuro vincitore dell’altroieri rischia seriamente di trasformarsi nel probabile perdente di domani e nel sicuro sconfitto di dopodomani. Il dilemma in casa repubblicana e’ infatti il seguente: mantenere l’integrita’ del partito, la sua identita’ conservatrice e le sue simpatie tradizionaliste o annacquare il messaggio per conquistare parte del campo avverso? Scegliere insomma un candidato di grande autorevolezza e peso politico all’interno del Great Old Party e rischiare cosi’ di non andare oltre il 40% alle elezioni presidenziali di novembre, o optare per l’outsider McCain che pare riscuotere larghe simpatie sul fronte degli indipendenti e dei democratici moderati? Entro il 14 marzo i giochi saranno fatti e si sapra’ se Al Gore potra’ dormire sonni relativamente tranquilli in attesa di scontrarsi con Bush jr. o se invece dovra’ iniziare a preoccuparsi per l’irresistibile ascesa di John Mc Cain. Ma cosa rende tanto indigesto Bush ai palati moderati? Il sospetto di essere un tollerante con gli intolleranti, come dice Time ‘di essere un divider invece che un uniter’; in sostanza il sospetto di avere legami troppo stretti con elementi estremisti che possono raggelare il clima politico e sociale dell’America di inizio millennio. Mc Cain al contrario ha qualche problema a convincere i membri del suo partito della sua provata fede repubblicana; su questo punta ossessivamente da qualche settimana alla ricerca di quei voti che potrebbero trasformare un sogno fino a eri irrealizzabile in realta’ consolidata. L’attuale messaggio di Mc Cain e’ quindi: sono un repubblicano dal volto umano, ma resto antiabortista, a favore del libero commercio delle armi, contrario al Big Governement, ovvero all’invadenza dello Stato nella vita pubblica e privata. I sondaggi dicono comunque che per Bush votano i tax-cutter, ovvero i sostenitori di ulteriori tagli alle entrate fiscali, e che per McCain si schierano i fautori di quel poco di Stato sociale che resiste al di la’ dell’Atlantico.


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